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Commento di Fabio Della Pergola

su Farage, Farage, Farage. E Farage fu


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 15 giugno 2014 10:18

La ringrazio per la accondiscendente pazienza con cui, pervicacemente, tenta di dimostrarmi:

a)  che io ho torto e

b)  che lei ha ragione e, con lei, Grillo e il M5S


Ricapitolando lei dice:

 1 - Se i concetti di destra e sinistra hanno ancora un senso (lo sostenne alcuni anni fa Norberto Bobbio e più recentemente Elisabetta Amalfitanto che riparte da Bobbio in un suo libretto – Le gambe della sinistra – che le consiglio vivamente di leggere) se, dicevo, destra e sinistra sono termini che hanno ancora un senso lei semplicemente mi chiede “e perché mai il M5S dovrebbe stare a sinistra” dal momento che è estraneo a questa catalogazione ?

E siccome in Europa non si parla di “tasse, pensioni, sindacati, immigrazione o argomenti simili” (cosa per certi versi palesemente falsa e per altri solo parzialmente vera: a Bruxelles si decide anche il diametro dei cetrioli) bensì di “democrazia e libertà dei popoli” allora il M5S fa bene ad aggregarsi nell’EFD con l’UKIP cioè con un partito xenofobo che fino a ieri era apparentato con la Lega di Bossi, Maroni, Salvini & Co. cioè con un partito noto per la sua battaglia (e che battaglia !) per la libertà dei popoli (ad esempio la libertà di avere un ministro di colore senza che qualche idiota cominci a lanciare insulti razzisti)

 

2 - Se invece i concetti di destra e sinistra non hanno più senso, cosa in cui lei crede, allora non ha alcuna importanza se l’UKIP è di destra o percepito come tale.

 

Sintetizzo il suo pensiero (con la mia consueta brutalità):

 1 – Non sta scritto da nessuna parte che il M5S sia di sinistra o di destra, dal momento che questa catalogazione gli è estranea, per cui va con chi gli è prossimo, cioè con la destra.

2 – Non sta scritto da nessuna parte che il M5S sia di sinistra o di destra, dal momento che questi termini sono desueti, per cui va con chi gli è prossimo, cioè un partito xenofobo.


Tutto questo, forse lei non se n’è accorto, è esattamente quello che vado dicendo da anni: il M5S è un movimento sostanzialmente di destra, guidato da una coppia di paranoidi con chiare venature del futurismo dei primi anni del Novecento. Cioè fascistoidi. Non capisco quindi perché si scalda tanto: siamo del tutto d’accordo. L’unica differenza è che lei mi chiede di approvare (o non criticare) un movimento di destra che va a destra, mentre io ambirei a conservare questa mia libertà di critica, se non le dispiace.


Che naturalmente non è fine a se stessa, ma significativamente indirizzata a quel tot di persone di sinistra (nella mente e nel cuore) che credono alle parole d’ordine di sinistra, perciò condivisibili, lanciate dal M5S e non a quelle di destra (come il voto sull’immigrazione ha dimostrato) volute dai due capi.

Questo bacino elettorale – che ritengo di sinistra – sarebbe utilissimo, forse indispensabile, per fondare una sinistra con una sinistra (non partitica) per certi versi delusa, asfittica e introversa. Motivo per cui insisterei nel cercare di separare il cuore rosso di tanta gente dal cuore nero degli attuali megafoni.


Sull’addendum sorvolo. Mi sembra di aver già detto tutto quello che serve per capirsi.


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