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Ultimi commenti

  • Di pv21 (---.---.---.50) 6 aprile 2018 19:42

    Se la va >

    Molti autorevoli frequentatori di media, per motivare la continuità della loro presenza, fanno a gara nell’elaborare delle “varianti” evolutive del quadro politico sortito dalle urne.

    La realtà non ha nulla di complicato e misterioso se si prende atto che i vincenti, Lega e M5S, hanno beneficiato del voto di protesta dei tanti delusi e tuttora emarginati.

    ENTRAMBI hanno l’onere di concretizzare un mix di almeno 2-3 provvedimenti congruenti, ma partono da posizioni ben distinte e diversificate.


    Visto l’ampio distacco di voti, a M5S occorre solo “raccogliere” il numero di seggi mancanti per traguardare la maggioranza assoluta in Parlamento.

    Una “convergenza” che tuttavia non deve “appannare” le ragioni basilari del consenso ottenuto.

    La LEGA, per contro, non può permettersi di fare il comprimario di governo, ma relegandosi a un ruolo di fatto “minoritario”. (Se non altro perché il centrodestra ha più seggi di M5S).

    Per giunta anche il PD ha valide ragioni per non convergere su M5S. (Se non altro perché validerebbe il passaggio di tanti suoi ex elettori).

    In due parole.

    Sarà M5S che subirà i danni maggiori dalla mancata formazione di un governo.


    Quadratura.

    Il Presidente Mattarella, dopo vari ulteriori tentativi, si convincerà a nominare un soggetto “terzo” con l’incarico di varare un pacchetto di misure, tanto urgenti quanto condivisibili dai più, che diano alle varie forze politiche abbastanza tempo per maturare una robusta e duratura formula di governo o per attrezzarsi in vista di una nuova tornata elettorale.

    GESTIRE la cosa pubblica ha senso e valore se è preludio di un Ritorno alla Meta

  • Di pv21 (---.---.---.50) 5 aprile 2018 13:00


    Quale fosse il piano B era chiaro fin dalla "defenestrazione" di Enrico Letta.

    V. post “Posdomani” del 29/3 da: Il PD nel deserto dell’irrilevanza.

    Saluti

  • Di pv21 (---.---.---.50) 5 aprile 2018 12:42

    E voilà >

    Dietro a questi “ripensamenti” di M5S c’è solo la preoccupazione di dover passare dalle parole ai fatti. Di DOVER dimostrare il concreto possesso di certi requisiti e qualità (competenza, equilibrio, organizzazione, ..) che sono indispensabili per il governo di un paese.

    E’ FACILE, prima, promettere di tutto e di più.

    Promettere di “sovvertire” quell’ordine precostituito che, dicono, ha fatto solo danni.

    Il tutto per merito di quella democrazia fluida (via web) che, per loro, è sinonimo di vera libertà.


    In breve.

    La cosa più deludente è che si scoprano, soltanto ora, certe “peculiarità” di M5S e della sua “innovativa” formula di gestione collettiva.

    Il problema di fondo è e resta un altro.

    In generale, la forza e la validità di un progetto non sta nelle qualità espositive del suo autore. In politica la spinta e l’efficacia di una proposta (idea) non dipende dal “fascino” mediatico di un leader carismatico ed accentratore.


    Ossia. Una Democrazia “sana” non si nutre della millanteria di Primi Super Cives interessati a … 

    PS > v. mio post 4/4 su “L Di Maio Premier ..”

  • Di pv21 (---.---.---.50) 4 aprile 2018 19:50

    Quale mandato >


    Mettere al primo punto di un progetto politico la “rinuncia” (taglio) delle prebende da parlamentare è un modo “sagace” di precostituire una sorta di giustificazione “per il giorno dopo”.

    In due parole.


    SE delle molteplici promesse elettorali si percepiranno solo alcuni effetti circoscritti e SE la ventilata ripresa socio-economica registrerà dei tassi modesti (non all’altezza delle aspettative ingenerate), allora tornerà utile, oltre ad elencare resistenze e ostacoli sopravvenuti, poter sottolineare il senso di responsabilità dell’essersi fatti carico, prima, di spontanei atti individuali di “buona volontà”.


    Peccato che gestire la cosa pubblica è dar prova, con i fatti, delle reali qualità possedute: capacità, competenza, equilibrio, ecc. Di più.

    Disoccupati ed indigenti, in termini di sostanziali sacrifici e di quotidiane rinunce, possono fornire ben più consistenti testimonianze.


    C’è dell’altro.

    Analoghe considerazioni valgono per la netta rilevanza data a quel “vincolo di mandato” che sancirebbe una sorta di catena attaccata alla candidatura e, quindi, la piena acquiescenza dell’eletto agli indirizzi maturandi dal corrispondente gruppo parlamentare.

    Concetto a dir poco difforme dall’attuale dettato della Costituzione che individua i partiti come “libere” associazioni (art 49) e ogni membro del Parlamento quale “rappresentante” dell’intera Nazione (art 67).  


    Ergo. Certi presupposti d’avvio echeggiano meccanismi tipici anche di un Dossier Arroganza

  • Di pv21 (---.---.---.50) 1 aprile 2018 19:40

    ???? >

    Parlare di tragedie non è affatto facile, ma certe ricostruzioni lasciano molto perplessi.

    Primo caso. Non si sa se la guida alpina francese ha contattato subito la polizia di frontiera per avvertirli del tipo di soccorso che si apprestava a dare.


    Secondo caso.

    L’ONG ProActiva Open Arms interviene “su richiesta” della Marina Italiana.

    Sopraggiunge la Motovedetta Libica che prima minaccia di sparare e poi “desiste”.

    Il COMANDO Italiano prima aspetta l’autorizzazione del Governo Spagnolo (bandiera spagnola) poi (dopo 24 ore) le AUTORITA’ Italiane autorizzano la rotta verso Pozzallo, dove la nave viene “sequestrata”.


    Il problema non è tanto chiedersi se la solidarietà è diventata un crimine quanto cercare di trovare un minimo di logica in una narrazione a dir poco “lacunosa” del rapporto tra i vari ORGANI decisori intervenuti in sequenza.

    Meglio aspettare le conclusioni del Magistrato. …


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