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  • Di pv21 (---.---.---.118) 22 maggio 2018 19:51

    Fuori testo >

    Sulla realtà del paese gravano problemi seri quali una montagna di Debito cumulato e una crescita tuttora “malferma”. Da qui i livelli di disoccupazione e povertà incidenti, la disomogeneità dei servizi collettivi ed il dissesto del territorio.

    Queste segnano il tipo di priorità a carico del Governo e di CHI ne ha la guida e la responsabilità, promuovendo e coordinando la sua attività esecutiva (art 95).


    Di sicuro non bastano pur prestigiosi titoli accademici (di stampo giuridico) a “accreditare” l’identikit di un Premier, specie se risulta solo messo al corrente degli interventi da realizzare.


    Di questo passo il governo “neutrale” concepito dal Presidente Mattarella è tutt’altro che una “forzatura” del sistema democratico.

    Modificare le prassi non significa cambiare il testo di regole consolidate.

    Con gli “annunci” cresce il rischio di venir Travolti dalle Informazioni spiattellate …

  • Di pv21 (---.---.---.58) 12 maggio 2018 20:07

    PS > vedi anche mio post su “La governabilità tra protesta del Mezzogiorno e conservatorismo tosco padano” di Gerardo Lisco del 10 maggio.

    Saluti

  • Di pv21 (---.---.---.58) 12 maggio 2018 20:04

    PS > vedi anche mio post su “La governabilità tra protesta del Mezzogiorno e conservatorismo tosco padano” di Gerardo Lisco del 10 maggio

    Saluti 

  • Di pv21 (---.---.---.58) 12 maggio 2018 19:51

    Ci siamo! >

    Stando ai resoconti mediatici, i tecnici di M5S e LEGA provvedono alla definizione e stesura congiunta di un corposo programma (“contratto”) di governo. Un compito che comporta più riunioni tecniche, con la costante supervisione di L Di Maio e M Salvini.

    A SEGUITO del positivo esito di tale fase è prevista l’individuazione di un Presidente del Consiglio che potrà essere anche unnome terzo”.

    Ciò detto.


    POSTO in siffatti termini la figura del PREMIER è, più o meno, quella di un “ragioniere” incaricato di controllare conformità e fattibilità (tempi, coperture, .. ) di un’agenda operativa preconfezionata a sua insaputa.

    Il Premier che dovrebbe essere un Organo di “garanzia” per il Presidente della Repubblica, nonché “dirigere la politica generale del governo e mantenerne l’unità di indirizzo politico ed amministrativo” (Art 95 Costituzione).


    Di questo passo quel governo “neutrale” concepito dal Presidente Mattarella è tutt’altro che una “forzatura” del sistema democratico.

    GESTIRE la cosa pubblica ha senso e valore se è preludio di un Ritorno alla Meta

  • Di pv21 (---.---.---.58) 10 maggio 2018 20:03

    Pari zuppa >

    Sia la LEGA sia M5S dichiarano che ritornare presto al voto non sarebbe un malaugurato “ripiego”, ma una proficua evenienza per gli stessi cittadini.

    Su questa premessa hanno avviato il confronto per stilare il “contratto” e formare un governo giallo-verde.. E’ comunque scontato che in caso di insuccesso la responsabilità sarebbe altrui.


    Stando ai fatti.

    La LEGA e M5s hanno un “peso” specifico ben differente in termini di consensi fin qui raccolti. Per vari motivi non tutte le “promesse” elettorali sono da subito traducibili in provvedimenti concreti.

    NON sarà quindi affatto facile comporre un significativo “contratto” ed una squadra di governo che fissi un “punto di equilibrio” tra le oggettive differenze dei 2 contraenti. In termini di apporto (in seggi) e di priorità programmatiche.


    Non solo.

    La Costituzione assegna al PRESIDENTE della Repubblica un ruolo attivo nella gestione propedeutica al giuramento. DEVE tenere in debito conto gli interessi generali e sovranazionali del Paese e convalidare la “nomina” di ciascuno dei soggetti proposti per l’esecutivo.

    Ove accogliesse nuove richieste di dilazione dei tempi di trattativa avrebbe un certo “imbarazzo” nel dettare un inatteso “stop” definitivo, come nell’eccepire sulla “sostanza” del progetto di governo o nel “ricusare” qualcuno dei candidati indicati.

    In poche parole.

    La “disponibilità” da lui manifestata potrebbe venir assunta come “causa” di un fallimento di tutt’altra origine. Questo renderebbe ancor più problematico il varo di un governo “neutrale”, mettendo a dura prova la “pazienza” dei mercati finanziari.


    Gli elettori hanno tutto il diritto e vogliono vedere dei fatti.

    Meglio diffidare di una simile “zuppa”.

    La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce remore, limiti …


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