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Bernardo Aiello

Bernardo Aiello

Bernardo Aiello, nato a Patti (Messina) il 12.12.1952, mamma insegnante elementare e papà docente di lettere al ginnasio ; nato e cresciuto respirando nell’aria l’amore per le belle lettere e per gli studi classici ; laureato in ingegneria con il massimo dei voti a ventidue anni. Ha lavorato da sempre nel settore delle costruzioni, inizialmente nei cantieri esteri di società italiane, in Nigeria ed in Arabia Saudita, ai tempi dello shock petrolifero della guerra del kippur ; poi in Italia. Sposato, due figli, il maggiore disabile, entrambi laureati in cerca di occupazione. Dopo tangentopoli ha creduto che i fenomeni corruttivi fossero in una fase di regressione ed ha formato una propria impresa. Purtroppo i fenomeni corruttivi non sono affatto in fase di declino, si sono solamente trasformati : dopo aver lottato per anni come don Chisciotte contro i mulini a vento, ha gettato la spugna. Ritiene che il giornalismo in generale, ed il citizen journalism in particolare, possano consentirgli di «testimoniare» sulle due battaglie della sua vita, quella per l’integrazione dei disabili e quella per l’affermazione nel lavoro della dignità della persona.

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  • Primo articolo mercoledì 02 Febbraio 2009
  • Moderatore da venerdì 02 Febbraio 2009
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Ultimi commenti

  • Di Bernardo Aiello (---.---.---.173) 3 settembre 2010 14:55
    Bernardo Aiello

    errata corrige : Saverio, e nonj Vittorio Lodato
    Benardo Aiello

  • Di Bernardo Aiello (---.---.---.145) 8 dicembre 2009 16:40
    Bernardo Aiello

    Rispondo ai commenti.
    L’oggetto dell’articolo non era la signorina Amanda Knox, bensì il cittadino italiano posto in una situazione lesiva della dignità della persona da un sistema giudiziario, che procede con arresti e con condanne in assenza di prove.
    Mi dispiace di aver omesso di citare, fra i casi di perseguitati giudiziari, il singor Valpreda.
    Il problema non è se Amanda Knox e Raffaele Sollecito siano o meno colpevoli : il problema è se le Autorità avevano le prove per condannarli.
    Negli USA il famoso gangster Al Capone fu condannato solamente per reati fiscali e non per i tanti crimini sicuramente commessi, ma dei quali le Autorità non avevano le prove.
    Credo che sia quest’ultima la vera scelta di civiltà. Non è accettabile quanto accaduto al padre dei fratellini di Gravina.
    Bernardo Aiello

  • Di Bernardo Aiello (---.---.---.2) 18 novembre 2009 12:14
    Bernardo Aiello

    Egregio dott. Piccinini,
    mi inserisco in questo forum di dimensioni fluviali, anzi pari ad un fiume in piena, sperando di essere letto anch’io.
    Direi che, dal suo articolo, il problema da analizzare non è il "fenomeno Berlusconi" quanto piuttosto il "fenomeno sinistra in crisi", anzi "Partito Democratico" in crisi.
    E’ certamente un fenomeno complesso ed è impossibile individuarne una sola causa. Sono molteplici e concomitanti e ciò rende difficile l’analisi.
    Personalmente, a costo di apparire eretico, ritengo che la causa principale sia una non ancora pienamente compiuta democratizzazione di questo partito.
    In effetti le sue due componenti essenziali, quella ex comunista e quella ex sinistra democristiana, in partenza erano sostanzialmente oligarchiche.
     La prima vedeva in Unione Sovietica una elite di burocrati, denominata "nomeclatura", esercitare un controllo assoluto sulla vita politica. Essa si è sciolta come neve al sole quando uno dei leader ha seguito non il proprio tornaconto, ma le proprie idee ed ha parlato di glassnost (=trasparenza) e perestroija (= riforme).
    Quanto alla Chiesa di Roma, tutto è tranne che democratica : l’unico momento di democrazia è l’elezione del Pontefice e viene giustificato con l’intervento dello Spirito Santo. Ovviamente la pratica religiosa è cosa ben diversa dalla politica e non richiede la democrazia. Ma un movimento politico cattolico, la democrazia, certamente non la possiede nel suo DNA.
    E’ naturale che l’insieme di due movimenti politici in origine di tipo oligarchico non trovi agevolmente la via della democrazia. Per contro l’altissima partecipazione alla primarie testimonia una grande esigenza di democrazia nel Partito Democratico, ma le primarie non si fanno per eleggere il segretario : si fanno in una concreta prospettiva di elezioni per scegliere il candidato da contrapporre, uniti poi tutti insieme, al candidato delle destre.
    Quando e se questo avverrà :
    a) il percorso di assimilazione del metodo democratico da parte del Partito Democratico si potrà dire concluso ;
    b) il Partito conterà molto di meno, in analogia a quanto poco potere esercitano i partiti Democratico e Repubblicano negli Stati Uniti.
    Ovviamente è indispensabile perchè ciò accada l’intervento di un personaggio di grande levatura, tipo Michail Gorbacev, che ancora non appare all’orizzonte.
    Bernardo Aiello

  • Di Bernardo Aiello (---.---.---.166) 26 maggio 2009 17:53
    Bernardo Aiello

    Rispondo ancora ad Antonio DS.
    Egregio signore,
    il Libro Bianco del Ministro Sacconi lo conosco per averlo scaricato da Internet : abbiamo la stessa fonte di informazione.
    Riguardo la difficoltà di sensibilizzare tutti sui problemi della disabilità, credo di non essere il solo a lamentarmi ; e spero vorrà scusarmi per aver pensato che, anche per lei, non vi fosse una conoscenza diretta di essi.
    Riguardo il problema dell’integrazione dei disabili nel mondo del lavoro, resto dell’idea che quello utilizzato nel Libro Bianco sia l’unico modo corretto per farlo. La lascio libera, ovviamente, di dissentire e, pur non condividendo le sue idee, sono pronto a battermi col massimo impegno perchè lei possa sempre esprimerle.
    Cordialità
    Bernardo Aiello

  • Di Bernardo Aiello (---.---.---.73) 26 maggio 2009 10:05
    Bernardo Aiello

    Rispondo ad Antonio DS.
    Egregio signore,

    concorderà con me che l’assoluta separatezza fra le parti ed il giudice, e la conseguente terzietà di quest’ultimo, sono condizioni necessarie per la correttezza del processo.

    Ed i Pubblici Ministeri dovrebbero spiegarci perchè questo principio dovrebbe valere solo per l’imputato e per le parti lese e non per loro.
    Un proverbio delle parti mie dice che il re non fa corna.

    Abbiano più fiducia nelle loro capacità e nella loro professionalità ed accettino l’elementare necessità della trasparenza e del giudizio sulla loro attività inquirente, anche se spesso, e questo è nella natura delle cose e non deve offendere la suscettibilità di nessuno, le decisioni sono, almeno in parte, diverse dalle loro richieste.
    Abbiano piena fiducia sul dato di fatto che il cittadino non ha bisogno di giustizieri, ma di giustizia ; e questo chiede loro, anche se trascorre il tempo libero guardando le tante sgangherate trasmissioni televisive aventi per argomento fatti giudiziari.
    Cordialità
    Bernardo Aiello

     

     

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