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Veltroni = Disastro Democratico = Disastro Parmalat

Ancora oggi poche persone si sono rese conto che è collassata la più grande “società” italiana: il Partito Democratico.

Un disastro sociale del genere, con un’incalcolabile crisi di fiducia molto difficile da recuperare, è paragonabile solo al disastro Parmalat di qualche anno fa. Con le Elezioni Europee imminenti (a giugno), questi soggetti sono riusciti a decidere (senza evidentemente aver avuto l’accortezza di pensarci prima), di affidare la reggenza al vicesegretario e di riunirsi poi in un congresso a fine anno per eleggere un nuovo Leader. Veltroni non è riuscito a gestire in maniera razionale neppure la sua fuoriuscita…

Ora, una struttura politica di questo genere, che non si rende conto delle emergenze nazionali e personali dei cittadini, e dei giusti tempi di reazione necessari oggigiorno, merita solo di sparire dalla faccia dell’Italia…

E bisognerebbe proporre al “commissario” Enrico Bondi, l’amministratore straordinario della nuova Parmalat, l’unica persona seria che sia riuscita a risanare fino in fondo qualcosa di grande importanza in Italia (a suo tempo ha risanato anche la Montedison), di farsi avanti e di ricostituire una nuova e reale forza politica, con persone serie, preparate e, possibilmente di questi tempi anche laureate… E che siano in grado almeno di pensare…

E i vostri soldi, che sono in banche sempre più traballanti, a chi li dareste: a Bondi o a Berlusconi? No problem… Tanto in questo momento è Berlusconi a decidere se nazionalizzare… E lo farà come sa fare lui…

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.105) 20 febbraio 2009 13:10

    La caduta di Veltroni non è la fine del PD che resta un’idea ed un progetto mlto importante per la politica italiana.
    La caduta di Veltroni è il fallimento di un leader che è stato eletto in modo plebiscitario e non ha avuto alcun coraggio come, tra l’altro, dimostra la sua debolezza nel caso Englaro.
    Veltroni è rimasto preda degli oligarchi che lo hanno eletto cercando mediazione su mediazione fino a morirne.
    Ora si aprono due vie.
    O il partito sceglie un congresso immediato con l’elezione di un nuovo leader attraverso le primarie, oppure si affida a Franceschini che mi appare più il becchino che l’esecutore testamentario.
    Spero faccia la prima scelta nell’interesse di tutti.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.159) 20 febbraio 2009 15:27

    Per me l’attuale situazione significa che quasi tutta la classe dirigente è inconsistente e insignificante... E quindi potrebbe significare il fallimento di mezza Italia se non si chiudono subito le enormi falle di fiducia che hanno creato... E ci vuole un esperto, curatore fallimentare in questo caso... 

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.61) 20 febbraio 2009 15:51

      se le cose stanno come tu dici allora vcuol dire che il centro destra ha davanti a se almeno 20 anni di dominio sulla politica italiana.
      Io, però, credo che le cose non stiano così: il popolo del PD sta molto avanti ai suoi dirigenti e serve qualcuno che smantelli la casta al potere lasciando esprimere le grosse potenzialità di questo vasto schieramento.

  • Di piero (---.---.---.38) 20 febbraio 2009 18:03

    Wv è persona onesta,ma incapace di gestire un partito.Ma se è stato scelto nella cerchia dei massimi dirigenti,il minimo che si possa dire è che si è in forte confusione.Il disastro prossimo venturo è annunciato,in questa situazione forse nessuno dei notabili se la sentirà di essere triturato dagli eventi e allora lasciate campo alle alternative(vedi Firenze). E in parlamento occorre fare opposizione,ma il nostro WV si siederà a fianco delle persone da lui selezionate,le quali ancora non hanno capito che in quella veste non possono parlare a titolo personale.Vedo un futuro nero ,questa crisi ci riserverà una involuzione che colpirà duramente le persone deboli,mi dispiace per i miei figli e nipoti ai quali consiglio di allontanarsi da questo Paese in mano al malaffare.

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