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Nonostante il caos il Cardarelli è operativo

In quest'Italia che (letteralmente) va, giorno dopo giorno, a rotoli.

Governi o finti governi che si creano, si sfasciano, si ricompongono, si aggregano come target sempre lo stare sulla scena… attaccamento alla poltrona? Non solo. Potere, celebrità, voglia di far parlare di sé. Tutte peculiarità legate alla povera miserabile natura umana.

Poi ora vanno di moda gli immigranti, migliaia di morti, come se fosse nuovo… Queste folle immense di disperati, senza vestiti, mal nutriti e poi finiti a mare. Che strano che ora tutti i media si siano accorti più di prima che possono anche morire. E che muoiono, e il Mediterraneo ne è pieno.

Voglia di un nuovo scoop? Forse. Togliere l'attenzione dal disastro economico italiano? No, ormai basta una barzelletta di Berlusconi e gli italiani dimenticano la situazione drammatica in cui si vive.

Io con tutti 'sti scenari vorrei invece elogiare chi nonostante tagli e ritagli sulla sanità cerca di poter operare e di dare un servizio al cittadino.

Mi è capitato, mio malgrado di dovemi recare in urgenza al Cardarelli di Napoli. Il famoso Pronto Soccorso. Lì ho scoperto un nuovo mondo. Apparentemente quando si entra sembra un manicomio. Uno di quelli che dici: "E ora? Cosa è, uno scherzo?" Gente che urla per il dolore o perchè urlando ha la sensazione che qualcuno li ascolti di più o semplicemente gli piace urlare, barelle in corsia, gente che gioca con i vari smartphone… gente che è in silenzio e con una rassegnazione da far invidia aspetta il proprio turno.

Prima ci sta la storia del colore, dipende dalla gravità, una volta che ti hanno affibbiato un colore ci sta l'attesa tra quella moltitudine di umanità.

Ma in questo caos, i medici, gli infermieri e tutto il corpo sanitario che nonostante l'overbooking di persone che ogni giorno riempiono per ore e ore - direi no-stop - il pronto soccorso compiono il loro dovere in un clima non facile per niente. Quindi in Italia, come in altri posti, accanto alle persone che parlano di noi comuni mortali, ma che in buona sostanza non “investono manco un po’ di energia per noi” ci sono alcune categorie di persone che non solo perché è il loro lavoro ma nonostante le difficoltà ambientali, strutturali ("sociali", volendo sintetizzare) in condizioni “difficili” visitano, curano, prescrivono.

Quindi queste persone vorrei ringraziarle perché, nonostante tutto, stanno ancora lì. Non sono ancora scappati via. Grazie.

 

Foto: IlSistemone/Wikimedia

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