Toro scatenato
La capolista che non t'aspetti: dopo quasi mezzo secolo il Torino, contro ogni previsione, torna a provare l'ebbrezza di ritrovarsi in vetta.
La compagine granata rappresenta la classica outsider d'inizio torneo, in cui spesso si deroga alle leggi precostituite...
Le prime giornate di Campionato mi sono sempre piaciute molto. Esse, infatti, molto spesso sono le uniche a riservare un posto in prima fila all'inconsueto, all'imprevedibile, ed a volte persino allo sbalorditivo, stuzzicando non poco la fantasia di tifosi ed appassionati. Sono proprio le prime battute del torneo ad imporre sovente quello stupore che generalmente con l'avanzare della stagione è destinato a scemare e ad essere convogliato sulla corsia dell'ordinario. Coi sogni proibiti e le gioie da favola che si dissolveranno come vapore. Con la meraviglia che cederà il passo alla piatta monotonia, con la sorpresa che si scosterà per far inoltrare la noiosa consuetudine. E l'eccezione si esimerà dallo scortare la competizione.
SE IL NERO DIVENTA BIANCO
Le prime giornate di Campionato solitamente sono le uniche che ci permettono di assistere al sovvertimento dei valori prescritti dalla teoria, in cui il nero si traveste di bianco, il cui il principe indossa le mentite spoglie del popolano, mentre questi si camuffa sotto le vesti regali di un sovrano. Sono proprio le prime giornate le più abili a travisare il concreto, deformando l'apparenza, spartendo equivoci a destra ed a manca, generando malintesi, illusioni, abbagli e qui pro quo a iosa. Sono proprio i primi turni i più idonei a consentire tutto ed il contrario di tutto, ribaltando ogni gerarchia e qualsivoglia previsione, facendo volare la fantasia oltre l'orizzonte dell'ovvio ed oltre la frontiera della convenzione, inducendo persino i più esperti a travisare la realtà. A scambiare lucciole per lanterne o a confondere lupi per agnelli.
TORO SCATENATO
Il Torino di Paolo Vanoli rappresenta fedelmente la classica imprevedibilità d'inizio stagione, in cui spesso si deroga alla normalità. I granata, infatti, contro ogni previsione, smentendo i più autorevoli oracoli, sono riusciti nell'impresa più unica che rara di ritrovarsi in solitario in testa alla classifica (da imbattuti) dopo ben 47 anni (non accadeva dal Campionato 1976-'77). Un primato che quasi certamente rimarrà effimero, destinato a liquefarsi in breve tempo, ma che ad ogni modo permette alla società piemontese e alla tifoseria di brandire una soddisfazione non indifferente nonché di riassaporare antichi gusti dimenticati, cullando magari immaginari scenari da fiaba, di quelli che eccitano la fantasia e stuzzicano il desiderio, supportando l'amore per il calcio e lo sport tutto. Sembra a dir poco bizzarro che a ritrovarsi in cima alla montagna sia proprio il Torino, i cui supporters alla vigilia del torneo avevano contestato duramente il proprio Presidente Urbano Cairo, reo di aver forgiato una compagine totalmente non in linea con le aspettative granata. Si temeva la caduta verticale, si preannunciavano scenari inquietanti e poco dignitosi, ed invece dopo poco più di un mese i piemontesi si ritrovano ad osservare tutti dall'alto in basso. Guarda un po' il caso sin dove si è spinto... Ed a proposito di inattesi avvii col botto, che dire del Napoli? Dopo la prima sonora sconfitta i partenopei di A. Conte parevano che dovessero proseguire malinconicamente la parabola discendente dello scorso torneo, salvo ritrovarsi oggi al 2° posto in graduatoria, un piazzamento su cui sino a pochi giorni fa nessuno avrebbe scommesso e che lascia ben sperare per il prosieguo della stagione. Fra le compagini che stanno sfidando le previsioni, mostrandosi impertinenti e spudorati, c'è ovviamente l'Empoli, 5° posto e zero sconfitte subite. E fra le irriverenti non possiamo dimenticare l'Udinese, che ha dovuto lasciare la vetta della graduatoria soltanto da poche ore... un altro team che ha già avuto il proprio fugace ed insperato momento di gloria. Il tutto aspettando che le nobili designate arrivino prima o poi a reclamare il proprio posto riservato sul cocuzzolo della cronaca, e forse della storia. E sarà allora che ogni deroga si scanserà per cedere il passo alle norme precostituite. Sarà allora che la legge del più forte trionferà.
Alberto Sigona
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