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Tariffe Rc auto insostenibili per i residenti della Campania

E' paradossale il dato pubblicato da giornali specializzati per il confronto dei preventivi Rc auto sui dati degli ultimi cinque anni. Esso indica che i cittadini del Sud sono più virtuosi dei guidatori del Nord. Eppure, quel "leit motiv" del caro assicurazioni nella Regione Campania è sempre vivo per le discriminazioni, in questo caso, con le tariffe del nord Italia di gran lunga più basse.

Se l'assicurazione Rc auto è legge Nazionale, come tale dovrebbero essere uguali le tariffe per tutti sull'intero territorio Italiano, senza distinzione di appartenenza geografica e, possibilmente, con premi a tariffa imposta. Dovrebbe essere assicurata l'auto indipendentemente da chi la guida, mentre il suolo geografico rappresenta invece da sempre quella discriminante. La situazione del caro assicurazioni, nonostante l'ultima riforma legislativa che sembrava in un primo momento dovesse eliminare l'appartenenza geografica, in particolar modo per gli automobilisti virtuosi, diventa così sempre più insostenibile, soprattutto nella Regione campania, dove per assicurare un auto con le tariffe altissime imposte il premio spesso supera il valore della stessa auto.

Siffatto stato di cose ovvero le altissime tariffe Rc auto che per un giovane possono superare anche i tremila euro l'anno è disincentivante, insostenibile economicamente e favorisce l'elusione per impossibilità economica del contraente, in una Regione come quella della campania, afflitta da sempre da una molteplicità di problematiche legate alla perdita di posti di lavoro e ad una disoccupazione crescente. L'auto, come mezzo di trasporto spesso è indispensabile per una mobilità non facile sul territorio, le alte tariffe Rc si sommano a quegli altri balzelli che gravitano sui possessori, ovvero le imposte ed accise sui carburanti e le tasse di possesso.

Le innumerevoli proposte, i dibattiti, l'interessamento di istituzioni locali e non, non sono servite a calmierare un mercato delle tariffe fuori controllo in alcune Regioni, in particolar modo la Campania e riequilibrare uno stato di cose non coerente con le regole di buon senso e di equità. Quando si chiede ai cittadini di osservare delle leggi Nazionali, queste non possono essere differenti da Regione a Regione. Solo le leggi Regionali possono seguire altri corsi e la tariffazione a Regione imposta dalle compagnie assicuratrici è una condizione che per legge deve essere eliminata come per legge è stata imposta l'assicurazione obbligatoria sulla Rc auto. Sembra all'attuale che ci sia un interessamento del Governo a tali problematiche. L'alibi delle compagnie assicuratrici dell'alta sinistrosità in alcune Regioni è troppo vecchio.

 

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.1) 5 luglio 2013 13:18

    qui sicuramente esiste un ingiucio tra stato e assicurazione rca auto,vorrei far notare un altro fatto sulla rca,per un mese non ho potuto pagare la mia assicurazione perchè non avevo soldi,quando sono andato a pagare ho dovuto pagare il mese che non ho pagato,però ero scoperto tutto il mese,se mi fermavano nel posto di blocco oppure facevo un incidente l assicurazione non mi pagava, ho chiamato l’assicurazione per bloccare il mese hanno detto che dovevo pagare lo stesso,la domanda che mi pongo è questa perchè devo pagare il mese scoperto senza essere assicurato?perchè non si proteggono i diritti dei consumatori?

  • Di (---.---.---.50) 5 luglio 2013 13:46

    Mi permetto di dire che al nord (Veneto) tra autovelox fissi, telecamere, semafori con rilevazione di infrazioni, sequenze con giallo variabile, pattuglie, gli automobilisti sono più sorvegliati di un poppante. Se si gira senza assicurazione non si dura una settimana prima di essere scoperti. Allora, vista l’uniformità del territorio italiano, si applichi con lo stesso zelo il codice della strada ovunque e, dopo aver fatto questo, ci si accorgerà che flusso di cassa hanno i Comuni, e poi l’ordine e la sicurezza delle strade, probabilmente teatro di un numero inferiore di sinistri. Se si guida nel caos è facile incidentare, altrimoenti no. Chi sbatte continuamente paghi tanto, così poi va a piedi. Chi è virtuoso paghi di meno! Altra cosa: se ogni volta che si ha ragione in un incidente si fa causa per richiedere i danni fisici anche se non ci si è fatti nulla è ovvio che i premi salgono.

    • Di (---.---.---.157) 5 luglio 2013 14:11

      Ma che c’entra il rispetto del codice della strada con l’assicurazione che serve a coprire eventuali incidenti? Forse l’assicurazione serve a coprire eventuali multe?! O queste equivalgono a sinistri?!


      Qui non si parla di chi gira senza assicurazione, perché il problema non si porrebbe: chi ne è sprovvisto non può certo lamentare un costo elevato. Né ha senso il discorso del caos stradale, perché allora i guidatori virtuosi del sud (esistono) sarebbero 3000 volte più bravi di quelli del nord, dato che guidano in una giungla senza provocare incidenti, né subirne. Eppure pagano assicurazioni molto più costose, pur essere più bravi, pur coinvolti nello stesso numero di incidenti, nullo.

      E’ semplicemente una questione di discriminazione accetta: se io non ho MAI provocato un incidente in vita mia, sono corresponsabile della condotta sbagliata del mio vicino di casa che guida male tanto quanto uno che abita a Trento: zero. O è colpa mia solo perché abitiamo vicino?

      Il problema è che le agenzie assicurative sono spesso vittime di truffe da parte di guidatori poco onesti, dei quali i concittadini per bene non sono responsabili, e invece di perseguire chi ha truffato, preferiscono spalmare sulla popolazione guidatrice tutta, forse perché ci guadagnano di più?

      Ovviamente chi vive fuori della Campania trova accettabile quest’assurdità per il semplice motivo che non ne è colpito. Perché se le case assicuratrici spalmassero queste loro perdite non sui campani, ma su tutti i cittadini italiani assicurati (perché no, a parità di innocenza?!) allora forse ci si renderebbe conto del problema e dell’ingiustizia.

      Quando è il proprio portafoglio ad essere ingiustamente svuotato si diventa più recettivi alle vessazioni che quando toccano solo gli altri.

      Che tocchi solo ai campani onesti fa comodo, meglio che doverci rimettere in proprio.
  • Di (---.---.---.223) 5 luglio 2013 23:08

    Una assicurazione é una scommessa. Lei paga X Euro all’anno. Se a fine anno non avrà fatto un incidente l’assicurazione avrà intascato del denaro senza dare nulla in cambio, al contrario se avrà fatto un incidente l’assicurazione avrà perso.


    Polemizzare sull’alto costo dell’assicurazione in alcune regioni é come polemizzare sulle quote alle corse dei cavalli.

    Se in Campania i costi delle assicurazioni sono troppo alti significa che o le compagnie assicurative - tutte - sono gestite da stupidi oppure i dati da lei forniti sono farlocchi. Opterei per la seconda ipotesi.

    Guardi in faccia la realtà, quante truffe assicurative avvengono nella sua regione? se la prenda con i signori che le fanno, non con le assicurazioni: una compagnia assicurativa ha tutto l’interesse nel mantenere tariffe corrette. Se in una regione i sinistri sono pochi in rapporto al circolante (ad esempio in Val D’Aosta) le compagnie fanno a gara per mantenere i prezzi bassi e assicurare più gente possibile. Al contrario dove i sinistri (o le truffe assicurative) sono molti le compagnie fanno prezzi alti perché non vogliono assicurare e comunque non vogliono perderci.

    Detto questo, mi creda, capisco la gravità del problema e capisco anche che lei - come ogni campano onesto e rispettoso delle regole - non sia felice di dover pagare per colpe che non siano personalmente le sue. Ma se deve chiedere qualcosa allo Stato chieda una giustizia che funzioni (che condanna chi truffa le assicurazioni) non un intervento diretto che costringa le assicurazioni a lavorare in perdita. Perché l’economia é un fiume che si può arginare e regolare, ma non si puo’ costringere l’acqua ad andare in salita!
    • Di (---.---.---.68) 6 luglio 2013 11:39

      No, l’assicurazione non è una scommessa. E’ un contratto tra un privato e un’agenzia assicurativa, non tra questa e la collettività del luogo. In Italia la responsabilità è del singolo, tranne i casi in cui è previsto di essere corresponsabili in solido e non vale certo per gli estranei.


      Io non devo prenderla con i truffatori, per me i truffatori sono estranei di cui non mi riguarda perché io non ho alcun rapporto con loro. E’ l’agenzia assicurativa ad aver rapporti con loro, ha incassato i loro soldi fino al momento della truffa subita, ed è essa a doversela prendere coi truffatori con cui ha stipulato un contratto, proprio perché quel contratto è tra soggetti singoli e non con la collettività. Io non prendo soldi dai truffatori, io con loro c’entro quanto lei.

      Se poi vuole introdurre concetti di solidarietà sociale sui premi assicurativi, allora sappia che deve esserne coinvolto anche lei, perché la residenza differente è un criterio aleatorio: lei è responsabile di queste truffe tanto quanto io, cioè niente. Però lei non le paga. E tra parentesi, niente le vieta di usare la sua autovettura per guidare in Campania, e quindi nella pratica essere esposto allo stesso rischio che accetta monetizzato. Allora i casi sono due: o paga quanto i Campani facendosi carico dei rischi che accetta monetizzati, oppure in Campania le deve essere impedito l’uso dell’auto privata, perché se c’è una scommessa da pagare e l’accetta, deve farsi carico della sua quota oppure tirarsene fuori.

      Pare che in Veneto ci siano molti evasori fiscali: ragionando come lei il cittadino onesto deve pagare multe preventive ad equitalia, oppure un’aliquota diversa delle tasse rispetto alle altre regioni di italia, anche se non evade, perché lo fanno i suoi concittadini.

      In Sicilia pare che ci sia un tasso di delinquenza più alto della norma: ragionando come lei un cittadino che non delinque dovrebbe farsi un paio di anni di carcere preventivi, perché tanto prima o poi commetterà un reato o comunque accetta il rischio di vivere in una zona a rischio.

      In Italia la responsabilità è del singolo: se commetto un incidente ho tutto il dovere di pagare l’assicurazione maggiorata, anche dieci volte tanto. Ma se la mia condotta è identica a quella di altri cittadini che non provocano incidenti e vivono in Veneto, non si capisce perché io debba pagare più di loro a parità di altre condizioni.

      Le agenzie assicurative devono rivalersi sui truffatori, in caso contrario, se le sta bene che spalmino sui cittadini onesti, la invito a farsene carico in prima persona. E’ un ragionamento suo, non mio.

      Lei è disposto a pagare le tasse con un’aliquota diversa, più alta, rispetto al resto dell’Italia perché il suo vicino evade le tasse? E’ disposto a farsi giorni di carcere pur innocente perché il suo vicino ha derubato una vecchietta? Se no, si renda conto dell’assurdità del ragionamento che avalla.
    • Di (---.---.---.68) 6 luglio 2013 11:53

      Mi correggo: se lei reputa che i costi che le case assicuratrici non riescono a coprire a cause delle truffe subite debbano essere spalmate su base territoriale, usando questo criterio assolutamente aleatorio, se le sta bene... allora le deve essere impedito l’uso dell’auto privata in qualsiasi regione preveda una polizza assicurativa più costosa della sua, perché lei si espone ad un rischio per il quale non ha versato la sua quota. Deve poter circolare solo nelle regioni italiane per cui la sua quota è adeguata. O crede che il locale debba pagare il rischio cui si espone lei quando esce dal suo circondario? Queste sono le conseguenze del ragionare su base territoriale.


      L’assicurazione non è una scommessa, ma un contratto tra singoli. Non ho alcun dividendo sugli utili delle compagnie d’assicurazione, non si capisce perché deva farmi carico delle loro perdite quando hanno la possibilità di rivalersi come previsto dalla legge italiana.
  • Di (---.---.---.164) 6 luglio 2013 13:11

    Certo,la ragione sta un po’ da tutte le parti,pero ’i Napoletani essendo( giustamente )inferociti contro le altissime e fuori dalla media tariffe per l’rc auto nella loro citta’ allora appena capita il sinistro perche’ prima poi il sinistro puo’ capitare a tutti, sono molto piu’ esigenti con le compagnie spesso affidando ad un legale detto sinistro,cosa che incide pure tanto sul totale.

    Antonello Laiso
    • Di (---.---.---.86) 6 luglio 2013 18:47

      Trovo assolutamente condivisibile che, quando il sinistro si verifichi, si paghi di conseguenza. Ma solo quando si verifichi l’incidente, da quel momento in poi, non prima.


      Fino a quel momento, in assenza di sinistri, si parla di aria fritta e non si capisce perché un campano che non è MAI stato coinvolto in incidenti debba pagare un’assicurazione maggiore di chi in altre regioni abbia impattato per propria colpa, con la sola motivazione di essere nato/residente in un luogo piuttosto che un altro. In Italia è prevista la libera circolazione sul territorio nazionale ed è assolutamente presuntivo pensare che il luogo di residenza sia indicativo dell’indice di rischio cui si è esposti. Se si accetta questa ottica, che si paghi un balzello ogni volta che si accede a zone a rischio maggiore rispetto a quanto previsto dal proprio contratto assicurativo.

      Non è corretto assimilare i contratti assicurativi a scommesse ippiche o violazioni del codice della strada per i seguenti motivi: 

      1) se punto sul cavallo vincente MI PAGANO, ci guadagno, non è un gioco perennemente in perdita. La scommessa ha senso se c’è una possibilità di vincita, altrimenti non è una scommessa.

      2) è possibile per il cittadino onesto tirarsi fuori dalle multe per violazione del CDS, basta non infrangerlo. Se si guida in modo rispettoso, se si rispettano i limiti di velocità, se ci si ferma allo stop, se si rispetta il rosso, i divieti di transito, di sosta... non si ha niente da temere. Il campano invece paga tariffe assicurative alte a prescindere dal proprio comportamento, non ha alcun modo di tirarsene fuori se non cercare di cambiare la propria residenza. Se ci riesce pagherà di meno, a prescindere dalla propria attitudine a procurare incidenti stradali.


      Vorrei sottolineare inoltre che non tutti i campani hanno la tendenza a fare cause se coinvolti in incidenti vari, chi afferma questo non sa come funziona. La maggiorparte risolve "alla buona", proprio per evitare i rincari assicurativi, altro che mettere in mezzo avvocati. In Campania c’è da temere testimoni falsi pagati per farti risultare colpevole di sinistri non da te provocati, altro che carta bollata o voglia di imbarcarsi in cause assicurative varie che porteranno, forse, un po’ di soldi al momento e che poi torneranno alle case assicuratrici negli anni, sotto forma di polizza RCA.

      Il contratto assicurativo è una scommessa? Bene, se il mio vicino la perde devo pagarla io?

      Fa comodo così, meglio che paghino in pochi, su base regionale, piuttosto che tutti. Così facendo si premia il truffatore, perché si accetta il concetto che la compagnia assicurativa non si rivalga sul disonesto ma possa rientrarci scaricando su altri.
  • Di (---.---.---.113) 6 luglio 2013 18:43

    gentile ...68 lei sa bene che il criterio geografico é uno dei tanti criteri per prevedere il rischio. Altri sono ad esempio la professione, l’età, l’avere o meno figli e molti altri. Se é iniquo il criterio geografico é iniquo anche qualsiasi altro. Ad esempio se le statistiche - che ogni compagnia elabora in modo indipendente - dicessero che gli imbianchini sfasciano le macchine in continuazione anche l’imbianchino che guida in modo prudente e non ha mai avuto un sinistro pagherà di più. E’ giusto? forse no, ma d’altra parte lei non puo’ obbligare una società privata a scommettere contro i propri interessi (ripeto il concetto della scommessa anche se non l’ha capito, forse mi sono espresso male).


    Certamente vanno trovate delle soluzioni. Ad esempio se io fossi il manager di una compagnia assicurativa (nientemeno smiley ) proporrei una assicurazione che a fronte di alcune clausole offre tariffe competitive. Le clausole sarebbero: 
    1) obbligo di montare una telecamera frontale e una posteriore che registra e documenta gli ultimi minuti di guida (in Russia lo montano tutti, non é fantascienza é un gadget da 100 Euro)
    2) obbligo di rivolgersi ad una carrozzeria convenzionata
    3) obbligo di far visionare la vettura ad una carrozzeria convenzionata per e provare che la vettura non é incidentata prima della polizza
    • Di (---.---.---.86) 6 luglio 2013 19:03

      Appunto, il criterio geografico è UNO dei dei tanti criteri per prevedere il rischio, è esattamente quello che intendevo: è aleatorio. Lei lo accetta semplicemente perché comodo: meglio che le case assicurative scarichino i propri costi su poche centinaia di migliaia di persone che sul suo portafoglio, semplicemente perché non è il suo portafoglio, altrimenti troverebbe il tutto ingiusto e lamenterebbe la questione.


      Io non posso obbligare una società privata a scommettere contro i propri interessi? Ripeto il concetto di scommessa, perché in Italiano le parole hanno un significato:


      "chi perde s’impegna ad assolvere una determinata obbligazione a favore di quello la cui affermazione o previsione è risultata esatta"

      Cosa paga la ditta assicuratrice al proprio utente la cui condotta risulti legittima? Niente. Lasciamo quindi perdere il concetto di scommessa.

      Il termine corretto sarebbe "rischio".

      Inoltre faccio presente che l’assicurazione RCA è obbligatoria in Italia, le scommesse non lo sono.

      Per quanto mi riguarda si dovrebbero montare scatole nere sui veicoli, che rilevino infrazioni del CDS (dall’infrangere i limiti di velocità alle distanze di sicurezza...) e testimonino in modo preciso le dinamiche di eventuali incidenti. Qual è il problema, il cittadino onesto non avrebbe niente da temere, solo da guadagnarci. E non sarebbero scommesse, ma verifiche, come è giusto che sia.

      Il problema è che non si vuole, non fa comodo a nessuno. Di certo non al veneto che paga un’assicurazione più bassa di quella che gli spetterebbe se avvenisse una equiparazione a livello nazionale.
  • Di (---.---.---.164) 6 luglio 2013 19:17

     Come autore dell’ articolo fa molto piacere di quest’ acceso confronto.........vorrei far notare quanto e’ stato chiesto ad un ragazzo neo pantentato a Napoli alla sua prima polizza rc auto per un utilitaria......la cifra va dai 2400 per superare i tremila euro.La stessa assicurazione per la stessa auto e per stessa persona neopantentata costa a Bolzano 490 euro.

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