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Solo l’Italia non frena sul nucleare


Allorché il mondo s’interroga sul nucleare e Paesi nostri vicini tra cui Francia, Germania ed altri Paesi europei, preoccupati, si accingono a ripensare programmi e prolungamenti sull’uso di impianti nucleari, sull’esempio dato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, il governo italiano berlusconiano, in cattiva compagnia di Enel e Confindustria e in favore delle solite cricche di affaristi senza scrupoli, si ostina cocciutamente a confermare la propria cieca agenda atomica che prevede la costruzione e l’allocazione di centrali nucleari sul nostro territorio, in barba a cosa ne pensano le popolazioni e gli amministratori di molte regioni ed anzi provando a secretare l’individuazione degli impianti.

Per la Campania, il governatore Caldoro si è invece già dichiarato d’accordo a localizzare il nucleare.

 

Esponenti del Pdl che in certe occasioni sembrano volersi spacciare per esperti, come Cicchitto, Brunetta, Romani e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo la quale dice di andare avanti e tenta di rassicurare sul grado di sicurezza delle previste centrali di terza generazione (ma che, secondo più esperti, sarebbero già obsolete alla nascita), aggiungendo acriticamente quale leit-motiv che il programma di governo deve proseguire, anziché provare a riflettere o forse meglio a star zitti, continuano ad affermare l'intenzione di proseguire il piano per l'atomica, arroccandosi in solitudine sull'arretratezza culturale e globale con cui vogliono far affrontare il presente e il futuro energetico e non solo al nostro Paese, unico in controtendenza rispetto ai moderni stati europei. Questi addetti del Pdl dicono di non allarmarsi e di non farsi prendere dall'emotività del momento ma potremmo o dovremmo pensare che loro si siano fatti prendere e non da ora dall'irresponsabilità e dall'irragionevolezza.

A questi si aggiungono immancabili aperture dialoganti di altre forze politiche, dai centristi al Pd (Realacci), con il supporto di altri portatori di interessi come Chicco Testa del Forum Nucleare Italiano e Umberto Veronesi, che da buon oncologo presiede l'Agenzia sulla sicurezza nucleare, che naturalmente non ha dato voce a grosse preoccupazioni come hanno fatto invece l'Agenzia internazionale per l'energia atomica IAEA e la corrispettiva Agenzia francese. Ed è proprio la (in)sicurezza che, per riprendere il game di recenti spot, dovrebbe dare scacco matto al nucleare: “il problema senza la soluzione”, recita l'amaro e ironico spot di Greenpeace non diffuso in televisione come quello, poi riconosciuto (da tutti, studiosi di comunicazione e cittadini prima che dall'Autorità competente) ingannevole e conseguentemente fatto ritirare, del Forum Nucleare Italiano. Dallo smaltimento e stoccaggio delle scorie al reperimento esterno ed esaurimento dell'uranio, alla pericolosità legata alla radiazioni che si è resa ancor più evidente nel dramma che sta colpendo in questi giorni la centrale nucleare di Fukushima (aggiornamenti-diretta) e un Paese, come il Giappone, più attrezzato di noi ad affrontare eventi sismici, non vi dovrebbero essere dubbi sull'opportunità di scegliere programmi alternativi, investendo su fonti di energia rinnovabili, pulite e sicure ed abbandonando anacronistici progetti pro-nucleare.

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VOTA SI PER FERMARE IL NUCLEARE
Vota Si per fermare il nucleare (immagine da facebook.com/votasiperfermareilnucleare)

 Nei giorni 12 e 13 giugno 2011 si terrà una consultazione per referendum abrogativi su temi di grande importanza, attraverso cui potremo esprimerci noi cittadini, in una delle rare volte in cui ci è possibile; per abrogare il cosiddetto legittimo impedimento, per il SI all'acqua pubblica e per il SI per fermare il nucleare. E' momento di cordoglio, con bandiere a mezz'asta, più che di grandi festeggiamenti!.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=XJs0...] (video di "GreenpeaceItaly", youtube.com) 

 

L'immagine "Sì al nucleare" tratta da facebook.com/votasiperfermareilnucleare

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.220) 17 marzo 2011 21:06

    Tra dieci anni il petrolio avrá costi insostenibili. Anche se installassimo il doppio delle rinnovabili messe su quest’anno, tra dieci non si arriverebbe al 30%(molto ottimistico) del fabbisogno (odierno) di energia. Qualcuno sa risolvere il problema e mi dice come intende colmare quel 70% di fabbisogno energetico?

    • Di Fab (---.---.---.47) 17 marzo 2011 23:11


      Naturalmente, qui non si presume di risolvere problemi ma non si vuol considerare il nucleare la soluzione; come convenuto, anche riguardo al rapporto costi/benefici, da tanti esperti e non da politicanti, i quali giocano sulla pelle delle generazioni presenti e future per interessi di bottega, a scapito del bene comune. Peraltro, oltre ai noti rischi come prioritaria questione, ricordiamo che in Italia i giacimenti di uranio scarseggiano e il Paese sarebbe pur sempre costretto a rifornirsi (dipendere) dall’estero.

       

      Ad ogni modo e negli anni, da subito, si potrebbero (dovrebbero) incentivare in modo esponenziale la ricerca e gli investimenti sulle diverse fonti rinnovabili e alternative, in maniera che si possa arrivare ad avere una copertura maggiore del fabbisogno; sui numeri, pur considerando quelli riportati e le opinioni, mi affiderei a calcoli di più e diversi esperti riconosciuti; anche perché quest’anno, come sempre, non si sta facendo abbastanza, anzi. 

      Sulle scelte di politica energetica (anche), questo governo di cricche non manifesta pulite intenzioni e sta tardando nel puntare a ciò che solo in apparenza può sembrare più facile ma che invece resta oltremodo rischioso e senza prospettiva sicura.

  • Di Fab (---.---.---.47) 17 marzo 2011 23:16

    Ad ogni modo e negli anni, da subito, si potrebbero (dovrebbero) incentivare in modo esponenziale la ricerca e gli investimenti sulle diverse fonti rinnovabili e alternative, in maniera che si possa arrivare ad avere una copertura maggiore del fabbisogno; sui numeri, pur considerando quelli riportati e le opinioni, mi affiderei a calcoli di più e diversi esperti riconosciuti; anche perché quest’anno, come sempre, non si sta facendo abbastanza, anzi.

    Sulla scelte di politica energetica, questo governo di cricche non manifesta pulite intenzioni e sta tardando nel puntare a ciò che solo in apparenza può sembrare più facile ma che invece resta oltremodo rischioso e senza prospettiva sicura.

     

  • Di (---.---.---.16) 18 marzo 2011 08:40

    Sig. Fabio la ringrazio peró io sono abituato ad affrontare i problemi x risolverli non per fare finta che non esistano. Dire di no a tutto é molto facile, non si inquina e non c’é rischio per l’uomo. Peccato che mancherebbe anche la risoluzione del problema, l’energia.
    Quindi la mia domanda rimane in sospeso come in sospeso rimane la soluzione.
    Che le rinnovabili vadano incentivate é fuori di dubbio, sono il futuro.
    Il problema é che sono un futuro troppo lontano per poter colmare il fabbisogno di energia. Tra dieci anni il problema energia sará decisamente piú grave e se non avremo almeno un 20% di produzione col nucleare e un 20/30 con le rinnovabili il problema energetico sará non grave ma drammatico.

    • Di Fab (---.---.---.23) 18 marzo 2011 09:29

      Sig. anonimo (io mi firmo "Fab" e non Fabio); neanche io faccio finta che i problemi non esistano e neppure dico di no a tutto. Ma al nucleare dico un no netto.

      Certo, si ragiona per risolvere i problemi ma non credo di avere, ad oggi, la soluzione come non credo l’abbia la sua riflessione, per la quale la ringrazio. La sua domanda resta in sospeso, d’accordo, ma il mio articolo metteva in evidenza come l’attuale governo non abbia a cuore la difesa di un bene comune, qual è anche la salute, senza ricorrere al nucleare che, come sappiamo, non risolve il problema. E’ facile dire che le rinnovabili sono il futuro; il futuro però parte del presente; chi non comincia subito, non arriva al futuro sperato. 

      In queste ore esponenti del Pdl hanno un po’ frenato sul nucleare per questioni di natura elettorale e strategica nel rapporto con l’opinione pubblica (che ha già bocciato una volta, via referendum, il nucleare) ma il loro pensiero quello resta.

  • Di (---.---.---.203) 18 marzo 2011 14:34

    Sig. Fab e poi boh se si discute senza proporre soluzioni i problemi rimangono e si é perso solo tempo. Lei parla di tutela della salute come se le milioni di tonnellate di petrolio carbone e gas che l’Italia consuma ogni anno non inquinino. Lei parla di salute delle persone come se i milioni di kilowatt che l’Italia acquista dalla Francia prodotti col nucleare sia salute di altri quindi non ce ne frega nulla. Se lei é contrario all’inquinamento é disposto a non consumare energia perché quella che arriva in Italia viene prodotta in quella maniera? La soluzione probabilmente non é questa. La soluzione probabilmente é un ragionevole compromesso attualizzabile e non utopitico. La soluzione é una graduale diminuzione dei combustibili fossili a vantaggio delle rinnovabili ma per non essere utopistica le cose sono due:
    1) questa diminuzione sará lentissima nel tempo perché lentissima é la possibilitá di avere un 80-90% di energia con le rinnovabili. Per cui tutti i problemi geopolitici e soprattutto di costi ci renderebbero ipervulnerabili per non dire addirittura fuori dalla concorrenza rispetto agli altri paesi.
    2) come stanno facendo diversi paesi del mondo si colma questo gap con il nucleare. Ossia tra dieci quindici anni potremmo avere una riduzione drastica dei combustibili fossili sia puntando con decisione sulle rinnovabili ( che al massimo in tale tempo riusciranno ad arrivare al 30-40%) sia con il nucleare per circa un 20%.

    Quello che ha fatto il governo sul fotovoltaico é una porcata e io qui non faccio discorsi ideologici. Si parla di numeri e di sopravvivenza.

    Saluti

    And e poi boh

    • Di Fab (---.---.---.23) 18 marzo 2011 22:09

      Sig. "And e poi boh",

      premesso che sto presumendo che le risposte fin qui giunte siano tutti associate alla sua (stessa) persona, lei mi attribuisce, scrivendone di suo arbitrio, alcune opinioni e modi di pensare.

      Non vedo inoltre motivo per cui cominciare un commento, o anche finirlo, tentando di fare dell’ironia sul mio nick; per giunta lei ha iniziato a commentare come ’anonimo’ e probabilmente a seguito di una mia corretta precisazione, è giunto a firmarsi come "And e poi boh"; tal cosa anche se per me di scarsa importanza e un po’ infantile, mi fa nascere il dubbio che i suoi interventi non abbiano obiettivi volti soltanto ad un proficuo scambio di opinioni (che per me, di norma, è utile)

      Per me prevale il principio portato avanti nei miei vari commenti e risposte, in cui ho ribadito con realismo di non avere tutte le soluzioni (non essendo un esperto del campo) e che l’aspetto più importante, di tipo ’politico’, sia quello di cercare di evitare che le situazioni già difficili e rischiose vadano in peggio attraverso logiche scientificamente considerate dannose. Certamente sarei disposto a consumare meno energia e a rispettare di più l’ambiente, ma io sono una sola persona.

      Lei parla come se il rischio non fosse anche suo, del genere (a questo punto faccio anche io autonome attribuzioni) “sviluppiamo il nucleare, male che vada moriamo tutti causa radiazioni o peggio nell’obiettivo di rifornirci di quanta più energia possibile" (di cui noi stessi ci siamo autoimposti di aver bisogno con il nostro stile di vita). Bisognerebbe, ma questo è un mio desiderio, provare a cambiare mentalità e abbandonare la logica che siccome abbiamo sempre più bisogno di energia per alimentare il nostro consumismo, dobbiamo trovare la soluzione energetica per farvi fronte. Proviamo piuttosto a ripensare il mondo, (ma, anche qui, io non ho tutte le soluzioni né i "numeri" ed ho l’onestà intellettuale di dirlo) perché come sta andando, la "sopravvivenza" che cita ce la stiamo ’giocando’ al gratta e vinci. Non mi attribuisca ancora utopie, ideologie o simili, cortesemente; mi ha già attribuito modi di pensare e posizioni precostituite, ancor prima che io rispondessi alle sue riflessioni. Un mio commento ’politico’ è di indirizzo, diverso dall’attuazione. 
      Parlare di sopravvivenza e volere per essa il nucleare, si espone ad una pericolosa contraddizione, visto che persone contaminate alla lunga o meno potrebbero anche non sopravvivere.

      Se i principi e l’etica (’utopistici’..) non la preoccupano, direi che perderei io del tempo nel risponderle.
      Visto che, diversamente da me, sembra più ritenersi depositario delle miglior soluzioni e di tutti in numeri per attuarle, le consiglio di sottoporle ai ‘grandi’ del mondo, di farsene portatore; non avendo io le soluzioni, non perda tempo con me; ha espresso i suoi punti di vista ma continuare fino alla stanchezza è deleterio; non mi sono sottratto alla discussione ma avendo letto quanto lei ha scritto sul fatto che forse si sta a perdere tempo, data questa considerazione, penso che debba insistere solo nel dare i numeri delle soluzioni a chi se ne intende più di me.
      Dopo questo consiglio, non vorrei perdere ulteriormente il mio di tempo, grazie. Saluti

      p.s. io non ho bisogno di firmare il commento, essendo registrato al sito

  • Di (---.---.---.77) 19 marzo 2011 10:10

    Caro Sig. "Fab e poi boh" non se la prenda se ironizzo sui nomi, evidentemente a me di come si chiama lei non interessa granché e di conseguenza penso possa valere il contrario.

    Quel che conta sono le idee quando queste possono servire a qualcosa.

    Parlare di consumare meno senza definire quanto/come é fine a se stesso. Provi ad immaginare esattamente a cosa potrebbe rinunciare lei e tutti i suoi connazionali. Provi ad immaginare quale reale risparmio avrebbe. Ma provi soprattutto ad immaginare le conseguenze interne e in relazione col resto del mondo di questo cambiamento. Non so se si rende conto di cosa stiamo parlando.

    Per quanto riguarda l’idea che le ho portato, non é mia, e non ho nemmeno bisogno di suggerirla agli esperti, dato che l’idea é loro e io mi son limitato di farne tesoro.

    Distinti Saluti

    Napoleone Buonaparte

    • Di (---.---.---.68) 20 marzo 2011 13:46

      Sig. X, dovrei prendermela per alcuni suoi modi di commentare (precedenti all’ultimo suo commento) più che per la sua ironia sui nomi. Per esempio, quando ha personalizzato sulla mia persona (il "Lei" ripetuto) per argomentare.

      Non sono d’accordo sul fatto che parlare di consumare meno sia fine a se stesso. Sono proprio le questioni di principio sulle quali i cosiddetti ’grandi’ non riflettono. Si parte da quelle per arrivare ai numeri e ad attuare soluzioni.

      Mi rendo conto di cosa stiamo parlando e sono conscio dei rischi, io. E dovremmo far tesoro, piuttosto, di tante relazioni di esperti ed economisti (non di politici e questo l’ho ribadito) che hanno indicato l’antieconomicità del nucleare, (s’immagini a partire dal costo esorbitante della costruzione delle centrali) soggetto ad esaurimento (uranio) nell’arco di poche generazioni. Inoltre, come già detto ma è bene rimarcare, i connazionali continuerebbero a dipendere per sempre dalla Francia e/o altri, restando indietro di 40 anni dato che la tecnologia nucleare, anche di ultima generazione, parte ’vecchia’. 

      All’Italia non serve il nucleare. Noi che possiamo scegliere, adesso, di non dipendere più in futuro dagli altri Paesi (l’Italia ne dipende e ne dipenderà a lungo secondo la politica dell’attuale governo), dovremmo investire molto di più sulle altre fonti, più pulite e infinite. 

      Il mio invito resta: fermiamo il nucleare, votiamo si al referendum del 12-13 giugno!

      Saluti

       

  • Di Fab (---.---.---.68) 20 marzo 2011 13:49


    Il commento precedente, delle h. 13:46, è mio.
    Non mi ero loggato.

  • Di (---.---.---.170) 21 marzo 2011 10:06

    Sig Y "personalizzato sulla sua persona" che significa? Ho ripetuto il Lei perché con Lei parlavo, se preferisce possiamo darci del Tu l’importante é che non mi chiami Pucci Pucci perché ho altri gusti..... LOL

    Il minor spreco di energia é indispensabile ma fine a se stesso nel senso che non risolve il problema. Quindi ben venga il risparmio energetico ma non é la soluzione, ne é solo una piccola parte. Non puo’ risparmiare il 60% della produzione energetica sperando cosí di poter rinunciare al nucleare e una parte dei combustibili fossili. E’ UTOPIA.....

    L’antieconomicitá del nucleare é una Bufala che ripetono gli antinuclearisti. Peccato che nel mondo si stanno costruendo e si costruiranno nel breve termine centinaia di nuovi reattori. Centinaia di nuovi reattori per arrivare alla soluzione del problema energetico DIFFERENZIARE. Differenziare la produzione di energia per non essere schiavi di un solo sistema e scegliendo quelli economicamente piú vantaggiosi nel breve termine.

    Che l’uranio si esaurisca tra 50 o 60 non é affatto un problema perché queste centrali che si costruiranno saranno vecchie e da chiudere. Ma per 40 anni ci permetterebbero di dare il tempo alle rinnovabili di sostituirsi sempre piú ai combustibili fossili e al nucleare stesso. Le rinnovabili sono il presente e soprattutto il futuro peró bisogna ragionare con i dati in mano e non "a sentimento". Entro una decina d’anni avremo un aumento molto importante dei combustibili fossili (che inoltre inquinano piú di qualsiasi altra fonte di energia). Ad essi sono legati enormi proplemi geopolitici (vedasi guerre per il petrolio) che potrebbero far collassare una nazione come l’italia che ne é schiava per l’80% del proprio fabbisogno. I numeri parlano chiaro, pur puntando totalmente sulle rinnovabili in dieci anni non potranno contribuire al fabbisogno energetico nemmeno al 40%. Non penso che lei creda di poter colmare la differenza con il risparmio energetico. A meno che non voglia chiudere tutte le fabbriche fermare tutte le macchine, treni, navi ed aerei, licenziare tutti gli operai e tornare felicemente tutti a zappare la terra. Salvo farci colonizzare/conquistare dai Cinesi che nel mentre stanno costruendo una trentina di nuovi reattori e progettano di costruirne altri 110. 

    Saluti

    Orso Yoghi

    • Di Fab (---.---.---.232) 21 marzo 2011 19:59

      Sig, non vorrei che volesse continuare a commentare questo articolo, che oramai è divenuto un po’ vecchio, soprattutto per quello che mi appare come un gusto di replicare al sottoscritto, con cadenza quotidiana, fino alla mia sopraggiunta stanchezza. Il nostro scambio di opinioni sta assumendo o forse dovrei dire ha assunto la forma di chat e non è un aspetto positivo per uno spazio pubblico.

      Venendo al merito del commento, con il "Lei personalizzato" mi riferivo a quando con il "Lei etc." mi ha attribuito delle posizioni precostituite, di suo arbitrio, come già detto.
      Resto della mia opinione che bisogna pensare di fare a meno del nucleare e non dico, comunque, che la pura riduzione del consumo energetico sia sufficiente ma che sarebbe, questo si, una buona strada.

      L’antieconomicità del nucleare è dimostrata da studi scientifici e se lei dice che è una bufala, io dico che è una bufala dei nuclearisti dire che sono bufale. Per i dati alla mano, che tutti troviamo in rete, molti calcoli si basano su investimenti e ricerche alternative limitate e non robuste; chi dice che con le rinnovabili non si riuscirà a coprire il fabbisogno parte dal presupposto, che non condivido, dell’irrinunciabilità al nucleare e non prova a pensare diversamente, a modelli di consumo diversi che da utopia (secondo lei) possono diventare realtà. Tante cose sembra utopistiche finché non si prova a realizzarle davvero.

      D’accordo sul differenziare, escludendo le fonti dannose per l’ambiente e la salute; diversi paesi, anche europei, stanno lavorando in tal senso anche smantellando il nucleare.
      Costruire, come lei stesso dice, delle centrali che tra 40 anni saranno da chiudere sarebbe antieconomico e frutto di una visione miserrima e a breve termine.

      Auspico che alcune fabbriche chiudano; quelle che si basano esclusivamente sul loro profitto a scapito del bene collettivo. Il nucleare non risolve il problema del fabbisogno energetico di gran parte delle popolazioni, tantomeno i problemi energetici dell’Italia, che resterebbe per sempre dipendente da altri stati. Noi siamo già colonizzati ed ora, senza far partire un altro discorso, siamo a ruota delle potenze dei paesi che stanno attaccando la Libia, scatenando una guerra, per motivi economici e legati all’energia. Il nucleare è stato respinto in Italia dal voto referendario, uno dei pochi strumenti di democrazia che abbiamo per poterci esprimere. Il nucleare volge piuttosto a soddisfare il desiderio di business delle aziende che vi investono. A questo proposito, si va comunque verso la chiusura di fabbriche etc; il mondo dei consumi sta andando in default, il nostro Paese ancor più.

      La saluto, chiedendole di non voler continuare all’infinito ad esporre le sue opinioni, che oramai sono chiare. Si torna sempre punto e daccapo in questo discorso, con ognuno che resta delle proprie opinioni.
      Siccome sembra che la diverta giocare, aggiungo che non vincerebbe nulla e non dimostrerebbe nulla di positivo e di maturo nell’apporre sempre un ulteriore commento al mio, a seguito della mia stanchezza nel risponderle. Avendo apposto Lei il primo commento, è buona cortesia in internet (ma non solo) che sia io a chiudere con la mia risposta. Peraltro alcuni commenti superano in lunghezza l’articolo, cosa che fai di lei un commentatore sprecato ma anche ai limiti della netiquette. Se ha tanto da scrivere le consiglio, oltre a terminare qui il suo scambio con me come già suggerito in un precedente commento, di esercitare il suo desiderio di esprimersi in altri spazi appositi; come autore di articoli, con un suo spazio personale in forma di blog etc.
      Non posso prestarmi, per seguire lei, ad un atteggiamento che non è considerabile ideale nei confronti di tutti i lettori del sito, facendo di questo spazio una chat con lei. Non voglio continuare a rispondere al suo commento per così dire ’infinito’; abbiamo espresso le nostre rispettive opinioni e andare oltre sarebbe ridondante o sarebbe indice di quel che ho detto all’inizio del presente commento.
      Ho un mio diverso stile, che reputo corretto, nell’uso della rete e con questo, nuovamente, la saluto. 

       

  • Di (---.---.---.127) 22 marzo 2011 09:52

    Caro Sig Voglio io l’ultima parola perché mi piace fare propaganda l’economicitá del nucleare é dimostrato dal fatto che aziende ed investitori privati investono i propri soldi in tutto il mondo sul nucleare. Non certo per perderli. Lei creda quello che vuole. Nessuno la costringe a capire che i dati di parte sono falsati e che nessuno investe i propri soldi sapendo di perderli.
    Chi dice che le rinnovabili non riusciranno NEL BREVE PERIODO a soddisfare il fabbisogno parte solo dai DATI disponibili non da pregiudizi come tanti antinuclearisti a prescindere.

    Lei ignora o fa finta di non sapere o proprio non lo vuole nemmeno vedere che 40 anni di vita per una centrale nucleare sono persino oltre la media. 40 anni di vita per una centrale nucleare non é assolutamente antieconomico.

    In default sta andando l’informazione corretta visto il catastrofismo di chi ha speculato sul quel referendum sfruttando l’effetto Chernobyl e sta facendo lo stesso ora con il Giappone. Referendum votato da persone assolutamente ignoranti in materia e manipolate nelle loro paure come furbescamente ha fatto la Lega con gli immigrati. Due facce della stessa medaglia, l’ignoranza.
    Il nucleare da solo non risolve nulla, come il risparmio energetico, come le rinovabili, come l’idroelettrico come i combustibili fossili. Niente risolve nulla se usato da solo e male.

    Saluti e Baci

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