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Commento di

su Solo l'Italia non frena sul nucleare


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20 marzo 2011 13:46

Sig. X, dovrei prendermela per alcuni suoi modi di commentare (precedenti all’ultimo suo commento) più che per la sua ironia sui nomi. Per esempio, quando ha personalizzato sulla mia persona (il "Lei" ripetuto) per argomentare.

Non sono d’accordo sul fatto che parlare di consumare meno sia fine a se stesso. Sono proprio le questioni di principio sulle quali i cosiddetti ’grandi’ non riflettono. Si parte da quelle per arrivare ai numeri e ad attuare soluzioni.

Mi rendo conto di cosa stiamo parlando e sono conscio dei rischi, io. E dovremmo far tesoro, piuttosto, di tante relazioni di esperti ed economisti (non di politici e questo l’ho ribadito) che hanno indicato l’antieconomicità del nucleare, (s’immagini a partire dal costo esorbitante della costruzione delle centrali) soggetto ad esaurimento (uranio) nell’arco di poche generazioni. Inoltre, come già detto ma è bene rimarcare, i connazionali continuerebbero a dipendere per sempre dalla Francia e/o altri, restando indietro di 40 anni dato che la tecnologia nucleare, anche di ultima generazione, parte ’vecchia’. 

All’Italia non serve il nucleare. Noi che possiamo scegliere, adesso, di non dipendere più in futuro dagli altri Paesi (l’Italia ne dipende e ne dipenderà a lungo secondo la politica dell’attuale governo), dovremmo investire molto di più sulle altre fonti, più pulite e infinite. 

Il mio invito resta: fermiamo il nucleare, votiamo si al referendum del 12-13 giugno!

Saluti

 


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