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Silicon Valley dello Stretto

La Silicon Valley è la culla della tecnologia per eccellenza, quanto meno il primo esempio di parco scientifico a livello mondiale. È tra i più importanti poli di investimento tecnologico al mondo, sicuramente il più celebre per i grandi nomi di industrie che qui sono nate e hanno fatto la loro fortuna segnando l’era dello sviluppo digitale.

 La Silicon Valley, in California, prende il nome dalla presenza proprio del silicio con cui si producevano qui i primi microcircuiti e si trova nella San Francisco Bay Area. Qui si respira innovazione e sono molti gli studenti che ambiscono a frequentare la prestigiosa università di Stanford che ha già regalato al mondo ben 22 premi Nobel. Ma non è l’unico centro di formazione: tra gli altri campus della Valley spiccano anche la Santa Clara University, la San Francisco State University. E sono tantissimi i laureati che, terminati gli studi, rimangono proprio qui e mettono su il loro business, ancora pieni di idee. Le città più conosciute sono senza dubbio quelle che ospitano le aziende e i centri di ricerca, nonché la già citata Stanford. Stiamo parlando di Palo Alto, San Jose e Marin County. Qui tutto parla di tech e non mancano attrazioni e musei dedicati. Il Computer History Museum aperto nel 2002 a Mountain View ad esempio, è il luogo perfetto per comprendere come si è evoluto il più rivoluzionario oggetto del XX secolo, il computer. Qui hanno fatto fortuna aziende pioniere che hanno investito in ambiziose idee di futuro. Qualche nome su tutte? Google, Apple sono la Silicon Valley ma anche IBM, Microsoft, Yahoo e Facebook, che non hanno bisogno di presentazioni ulteriori.

Pandemia, ottimi ingegneri e dolce vita. Tre elementi all’apparenza scollegati, ma che insieme servono a inquadrare una piccola rivoluzione in atto nel mondo dell’innovazione italiana. Imprenditori, investitori e fondi americani cominciano a guardare l’Italia come terra di opportunità. Piccoli cambiamenti, per ora. Perlopiù silenziosi. Ma chi li osserva da vicino è certo: la geografia dell’innovazione sta disegnando nuovi confini. “E’ la pandemia ad aver aperto le danze. I lockdown hanno avviato il primo esodo da San Francisco. E in Italia sono arrivati alcuni campioni della digital economy, ma sono ancora in pochi a saperlo”. Marco Trombetti è cofondatore di Translated, tra le aziende di traduzione online più importanti al mondo. E di PiCampus, un fondo per portare le startup sulla strada del successo. Porterà alla Italian Tech Week alcune di queste storie. Personalità di assoluto rilievo della Silicon Valley che negli ultimi anni sono sbarcati in Italia. Tra loro, anche il primo investitore di Elon Musk.

In questo contesto nasce a Messina un progetto di innovazione tecnologica di ampio respiro: la Silicon Valley dello Stretto. Tutto sarà gestito dal M.I.T. ( Majorana Innovazioni Tecnologiche ) un gruppo di lavoro diretto dal Prof Aldo Domenico Ficara che raccoglie numerose competenze tecnologiche nel nome della multidisciplinarità. Nell’ambito di questo progetto saranno approfondite tematiche come la robotica, l’automazione e l’intelligenza artificiale. Un altro aspetto di fondamentale importanza è quello della ricerca del talento, fatta attraverso concorsi didattici basati su problemi di matematizzazione

 

Sitografia:

https://www.xploreamerica.it/silicon-valley

https://www.repubblica.it/tecnologia/dossier/italian-tech-week/2022/09/22/news/investitori_startup_usa_italia_elon_musk-366739499/

 

 

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