Se il PD facesse cadere il governo?

Quando tutti zigano, tu zaga.
Ci rifiutiamo di credere che Veltroni avesse ragione un mese fa quando invitava, non a caso dalle pagine Repubblica, il proprio partito a non farsi scippare dal centrodestra quel gran tesoro che è il riformista governo Monti e, soprattutto, ad accogliere la riforma del lavoro senza tabù.
Se il tabù in questione si supera accettando supinamente una riforma del lavoro fatta senza concertazione, di spalle a tutti gli agenti sociali e perfino contro l'opinione dei partiti, allora è vero che questo tabù dobbiamo toglierlo di mezzo. E la via per toglierlo di mezzo è una sola: che Bersani voti contro, che si faccia volentieri scippare dal riformista Monti quei pezzi arrugginiti di partito che è ora di perdere per strada (Veltroni per primo; a ruota D'Alema, Letta, Latorre, Fioroni ed il fu rottamatore Renzi, magari, solo per citarne alcuni) e che con questo gesto ponga la prima pietra di una rigenerazione socialista ancora molto nebulosa nei suoi componenti ma di cui società e politica sentono forte l'esigenza. E se dopo aver causato uno tsunami del genere avesse anche l'ardire di togliersi davvero dai c..., perché siamo tutti qui da vent'anni, oltre ad onorare le sue stesse parole potrebbe anche vantarsi di avere davvero smacchiato impeccabilmente il giaguaro.
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