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 Home page > Attualità > Mondo > Non tutti possono piangere Mandela

Non tutti possono piangere Mandela

I was called a terrorist yesterday, but when I came out of jail, many people embraced me, including my enemies, and that is what I normally tell other people who say those who are struggling for liberation in their country are terrorists. I tell them that I was also a terrorist yesterday, but, today, I am admired by the very people who said I was one.

Un giorno di lutto mondiale, praticamente. Ogni persona che si rispetti, o che si voglia far rispettare, oggi piange Nelson Mandela, il padre del Sud Africa, l’eroe della lotta contro il razzismo, l’apartheid.

Era qualcosa di più, però, Mandela, anche se è comodo dimenticarselo ora. Era un eroe africano che lottava per l’emancipazione del suo paese e del suo continente. Emancipazione dal gioco bianco, europeo, imperialista. Non possiamo dimenticare che nel bel mezzo della Guerra Fredda – quella guerra oggi celebrata senza mezzi termini come la battaglia del bene contro il male, della libertà contro l’oppressione, della democrazia contro la dittatura – Mandela era considerato uno dei cattivi. Era un cattivo che lottava contro gli interessi delle democrazie occidentali e dei loro lacchè afrikaneer.

Nessuno ricorda come gli USA e soprattutto la Gran Bretagna fossero i principali sponsor del regime di Pretoria, finanziandolo con investimenti diretti, opponendosi per decenni alle sanzioni internazionali su cui tutto il resto del mondo era d’accordo. Non è bello ricordare ora come gli Stati Uniti usarono il Sud Africa e le sue truppe nella loro lotta per il controllo dell’Angola. E’ facile dimenticarsi che negli anni '80 Ronald Reagan mise l’African National Congress nella lista delle organizzazioni terroristiche. E Margaret Thatcher fece altrettanto. Diversi membri del suo partito – quel partito che oggi piange Mandela – fecero anche peggio: "terrorista nero", lo definì Terry Dicks, parlamentare Tory; "bisognerebbe sparargli", rincarò la dose il suo collega Teddy Taylor. Mentre la federazione giovanile dei Conservatori, in quegli anni presieduta da David Cameron, se ne venne fuori con dei simpatici adesivi con la scritta "Hang Mandela", "Impiccate Mandela".

Mandela era un amico dei russi, forse un pericoloso comunista. Lottava per la libertà, ma la libertà in Occidente è sempre stata a sovranità limitata: andava (va) bene solo quando è conveniente per noi. Se no andavano – vanno! – bene i Pinochet, i Botha, i peggio gaglioffi del mondo. Basta che difendano i nostri soldi, il nostro stile di vita. E mal che vada, come ha chiosato lo stesso Madiba, possiamo poi sempre salire sul carro dei vincitori, far di Mandela una icona mondiale, anzi, una icona dei valori occidentali. Come è stato fatto per Gandhi, un altro che ha lottato contro l’Occidente, salvo poi diventare un simbolo universale ed ecumenico. Piangerlo ora che è morto e non è pericoloso, dopo averlo combattuto come terrorista quando lottava per la libertà e la democrazia.

 

Di Nicola Melloni

Foto: Babak/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.71) 6 dicembre 2013 12:25

    Pessimo articolo.
    Oggi è un importante giorno di lutto e non mi va di sporcarlo con queste squallide polemiche veterocomuniste.

    Nell’articolo si scrivono molte cose tutte giuste quando si denunciano le responsabilità di squallidi personaggi di destra, ma non si comprende e si dimentica che Gandhi e Mandela non sarebbero mai esistiti se non avessero avuto formazione intellettuale occidentale, quella fondata su : Libertè, Egalitè, Fraternitè , su lo: "habeas corpus"... Entrambi erano avvocati di formazione inglese ed entrambi, a partire dalla colonia sudafricana, hanno saputo pretendere che i diritti civili inglesi valessero anche nelle colonie e non solo nella "madrepatria". Hanno saputo conquistare i loro oppositori in forza dei valori positivi della cultura occidentale.

    A maggior merito di Mandela va aggiunto che lui ha saputo parzialmente riconciliare il suo paese, seguendo consuetudini e valori tribali non occidentali. Gandhi invece, non c’è assolutamente riuscito, e la sua rivoluzione nazionale-induista ha aperto la spaccatura dell’allora India fra induisti, islamici, Sik...

    Consiglio caldamente di ri-vedere il meraviglioso film "Goodbye bafana - il colore della libertà".

    e,  Grazie, GRAZIE , GRAZIE , MANDIBA - NELSON MANDELA ! ,

    uno dei pochi che è davvero riuscito a migliorare un mondo che è in continuo peggioramento!

    GeriSteve

    • Di (---.---.---.79) 6 dicembre 2013 23:43

      "Entrambi erano avvocati di formazione inglese ed entrambi, a partire dalla colonia sudafricana, hanno saputo pretendere che i diritti civili inglesi valessero anche nelle colonie e non solo nella "madrepatria".



      E se lo hanno capito loro che non erano neanche inglesi al 100%, perché il concetto era così ostico per la Thatcher britannica doc? Forse la lady di ferro aveva studiato in una repubblica delle banane ricevendo formazione differente? Non credo, eh.

      In altre parole, se le loro lotte per i diritti civili si basano sul fatto che abbiano avuto formazione britannica, perché quello che chiedevano era osteggiato dal governo inglese?

      Boh.
  • Di (---.---.---.49) 6 dicembre 2013 15:25

    BELLISSIMO ARTICOLO!

    Ben documentato.
    Contro la retorica di oggi che offende Mandela.

    Ma ci sono sempre quelli che hanno il prosciutto negli occhi.

    Ricordiamo anche che le chiacchiere Libertè, Egalitè, Fraternitè hanno portato al regime del terrore e a massacri.

    Ricordiamo che la cosiddetta civiltà occidentale è basata sull’ipocrisia che vuole insegnare (imporre!) tutto a tutti. Esportare democrazia. Fare guerre umanitarie. Senza rispettare nessuno.

    Altro che diritti civili e valori positivi.

    Ricordiamo che Mandela è stato considerato dagli USA ufficialmente un terrorista fino a pochissimi anni fa (2008) e gli serviva un permesso speciale per entrare negli USA.

    Ricordiamo che Martin Luther King jr. non ebbe trattamento migliore.
    Ricordiamo che Snowden, Manning, etc. si trovano ad affrontare la stessa sorte oggi, grazie al Premio Nobel per la Pace Obama.
    E l’Europa, che ha ricevuto anch’essa il Premio Nobel della Pace, non è capace di prendere le difese di uno Snowden (senza contare il nostro ministro degli esteri radicale da strapazzo). Ma i suoi leader si fanno girare i cosiddetti quando si scoprono intercettati. Pensavano che a subire le intercettazioni fossero solo (non meglio identificati) altri.
    Mandela e Gandhi sapevano che per sconfiggere il nemico devi conoscerlo. Lo hanno studiato, studiando anche i loro testi e lo hanno sconfitto. GRANDI.

  • Di (---.---.---.49) 6 dicembre 2013 15:32

    Interessante e illuminante articolo di Gennaro Carotenuto.


    Sempre al di là della vergognosa retorica di oggi.
  • Di (---.---.---.217) 6 dicembre 2013 20:46

    complimenti a Nicola Melloni ...... le parole + belle e significativeche ho letto oggi tra le migliaia di frasi retoriche scritte da tantissimi per ricordare Mandela

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