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Ritorna Microhoo!

Google rinuncia a Yahoo! per non andare incontro a guerre legali. Il Dipartimento di Giustizia americano pone i due colossi del search engine davanti al bivio antitrust per “posizione dominante”. Il leone Microsoft rispunta all’orizzonte di Sunneyvale.

Ritorna Microhoo! [Photo by LuChOeDu on Flickr]BigG ha annunciato che rinuncia all’accordo con Yahoo! sull’advertising per non andare incontro ad una «lunga battaglia legale» con le autorità antitrust americane, dopo che il Dipartimento di Giustizia americano ha comunicato alle due società che avrebbe fatto loro causa per "posizione dominante". David Drummond, capo ufficio legale di Sunnyvale, ha immediatamente dichiarato che: «dopo 4 mesi di revisioni, inclusa la possibilità di varie possibili modifiche dell’accordo, è chiaro che le autorità di controllo e alcuni inserzionisti continuino ad essere preoccupati per l’intesa». «Andare avanti - aggiunge - rischiava di innescare una lunga battaglia legale e anche di danneggiare le relazioni con alcuni partner. Questo non sarebbe stato nell’interesse a lungo termine degli utenti di Google, per cui abbiamo deciso di mettere fine all’accordo». Insomma, la situazione di Yahoo! non è affatto stabile, tanto che il Wall Street Journal ha scritto che la recente crisi finanziaria globale, e ancor più quella pubblicitaria, hanno fatto calare le azioni di Yahoo! a 20$, molto meno dell’offerta fatta da Microsoft tempo fa. La società è talmente in crisi che anche il co-fondatore e CEO Jerry Yang, starebbe pensando alle varie strade da percorrere, non ultima la possibilità di vendere la società in toto, magari alla stessa Microsoft, mai doma dalla possibile acquisizione del secondo motore di ricerca al mondo. Il WSJ inoltre afferma che alcune proposte sono arrivate anche dai media tradizionali, ma - stando alle parole di Yang - sono assai lontane dalla presentazione di un offerta seria, pertanto l’unica offerta credibile e, a questo punto plausibile, è quella fatta da AOL, ma questa non farebbe altro che collassare definitivamente le due società entambe in crisi.
Jerry Yang ha allora cambiato strategia chiamando direttamente Remond: «La cosa migliore da fare per Microsoft in questo momento è comprare Yahoo!».

Saputo dell’abbandono di Google al tavolo delle trattative, Jerry Yang, parlando al Web 2.0 Summit di San Francisco, ha affermato che è disposto a vendere a Microsoft ma solo ad un prezzo equo: «La gente che mi conosce sa che non ho un ego che mi impone di essere indipendente rispetto al fatto di non esserlo», ha spiegato il dirigente nel corso del raduno, dicendosi «mentalmente aperto» all’idea di vendere l’attività di ricerca di Yahoo! a Microsoft, rilevando che non ci sono «nuove notizie» di colloqui fra le due società. E a questo punto ha rilanciato: «La cosa migliore da fare per Microsoft in questo momento è comprare Yahoo!». Recentemente un blog americano ha diramato la notizia che gli accordi tra le due società fossero in fase avanzate, da questo lancio le azioni Yahoo! hanno subito un’impennata in borsa. La notizia è quanto mai da prendere con le molle perché lo stesso blog, qualche giorno dopo, ha scritto che l’ad Yang avrebbe rassegnato le dimissioni, notizia prontamente smentita da Yahoo! e dallo stesso Jerry Yang.



Sul fronte Redmond anche Steve Ballmer, Ceo Microsoft, si sbilancia per il ravvivarsi delle trattative: «una partnership sarebbe economicamente vantaggiosa sia per i nostri azionisti che per quelli di Yahoo!» I mercati a questo punto reagiscono sostanzialmente bene, c’è addirittura chi va oltre, come gli analisti di Collins Stewart, che si sbilanciano dicendo che ormai è solo questione di tempo: «un ritorno di fiamma tra Yahoo! e Microsoft è ormai certo, diciamo nell’arco di 3 o 4 mesi le due società si accorderanno.»
Insomma, sembra che l’ipotesi Microhoo sia molto più accreditata di Googlehoo, del resto, se si torna alla questione antitrust, sia il Dipartimento di Giustizia, sia l’Association of National Advertisers, vedono l’accordo possibile e dal punto di vista legale non desterebbe grandi preoccupazioni. Tra l’altro nemmeno Microsoft ha molte alternative per competere sul serio con il gigante di Mountain View, staremo a vedere nei prossimi mesi.
A questo punto restano i conti in sospeso: Yang rischia la poltrona per essersi fermamente opposto e aver convinto gli azionisti che una soluzione migliore a quella Microsoft era possibile, anzi era certa. Visti i problemi di questi giorni, Icahn e soci sicuramente chiederanno la sua testa.
Ieri, infine, è arrivata la risposta di Steve Ballmer: «abbiamo fatto un’offerta, poi abbiamo fatto un’altra offerta… poi abbiamo lasciato perdere, ad un certo punto abbiamo cercato di chiudere una partnership concernente la ricerca… ma non funzionava per entrambi, così abbiamo abbandonato il campo. Non siamo interessati in un ritorno per riconsiderare una acquisizione. E non so il motivo per cui anche loro possano essere interessati, francamente». Adesso la testa di Yang è davvero appesa ad un filo. Sempre che sia tutto vero! Ma in realtà credo che da domani ricominceremo a scrivere di nuovi accordi, nuove alleanze di nuovi interessi e nuovi partner interessati.

Ho l’impressione che la vicenda Microsoft-Yahoo!-Google non sia affatto finita. Pensate che mi sbagli?

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