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Renzi folgorato sulla via della De Filippi

Folgorato sulla via della De Filippi, Renzi che ha indebolito Bersani con pugni sotto la cintura, Renzi che non ha avuto il coraggio di sostenere davanti a tutti: governiamo con Berlusconi, ora ci dice con la solita chiarezza che la politica sta perdendo tempo, meglio un governo di scopo, altrimenti elezioni.

È perdita di tempo assolvere all’incarico del Presidente delle Repubblica? Non va bene inseguire Grillo, c’è un via migliore, più rapida da quella percorsa da Bersani? E allora perché Renzi non l’ha detta nella prima direzione? Vuole l’accordo con Berlusconi?

Non necessariamente, dice Renzi. Ma allora che cosa vuole?

Se vuole l’accordo con Berlusconi, lo dica apertamente e si batta a viso aperto per questa idea, senza mascherarla dietro paroline come “il governo di scopo”, che non dicono niente a nessuno.

Ma PDL non vuole la legge sulla corruzione e quella sul conflitto di interessi e forse il sindaco di Firenze pensa che sia meglio cedere a queste richieste, via la legge sulla corruzione, via la legge sul conflitto di interessi.

Non si accorge, però, che tutto ciò non è compromesso programmatico, ma la mutazione del DNA del suo partito. Cedere su questi punti, significa dire che la corruzione non è un danno economico, che il conflitto di interessi non è un danno alla democrazia.

Se per il PD la legalità e la democrazia non sono priorità, allora vuol dire che il PD non è di sinistra, e nemmeno destra moderata ma destra radicale, vuol dire che i suoi uomini sono come la Santanché, come la Biancofiore. 

Ma i moderati di Renzi si devono rassegnare un governo con Berlusconi, non è possibile.

Anche se il PD accetta di mettere in soffitta la legge sulla corruzione, il conflitto di interessi, un governo con il PD non è possibile, perché non si allea con un partito, ma con un padrone, che per di più non è affidabile. 

E quando c’è un padrone questi può in qualsiasi momento buttare all’aria un governo, nella massima libertà, senza che nessuno che contesti il capo, o assuma una posizione autonoma.

Il PDL è una fabbrica, e non si può fare un governo con una fabbrica che subordina la permanenza nel governo o l’adozione di provvedimenti, alla popolarità che essi producono e non all’interesse del Paese.

E ciò significa un governo instabile.

Ma Berlusconi è anche inaffidabile, lo abbiamo visto ieri, lo vediamo oggi, lo vedremo domani perché non è la politica che guida i suoi atti, ma l’interesse, l’interesse per i suoi processi, per le sue aziende.

E ciò significa un governo inaffidabile.

Ma il ritorno al governo Berlusconi significa anche caduta verticale del prestigio del Paese. Sono ancora nelle orecchie e nella mente degli italiani le risatine di scherno di Merkel e Sarkozy.

E ciò significa un governo senza prestigio, che non conta niente in Europa.

È questo l’interesse del Paese avere un governo instabile e inaffidabile, senza prestigio? È questo l’esecutivo che vogliono a Bruxelles? 

Tentare un'avventura di questo tipo per un governo siffatto è certamente una perdita di tempo, anzi qualcosa di più.

Allora meglio le elezioni anticipate? No, meglio un incarico a tempo pieno, a un politico gradito al PD e al M5S, votato dal PD e con l'appoggio esterno del movimento.

Certo c’è Grillo che si oppone, ma ci sono i parlamentari del Movimento, e molti di essi vogliono fare qualcosa per il Paese, non si rassegnano alla pura protesta. Il M5S è diventato adulto, e sta tagliando il cordone ombelicale con il suo guru. Questa è una realtà che non può esser trascurata, specie se l’alternativa è un governo con Berlusconi o le elezioni anticipate.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.121) 5 aprile 2013 12:39

    Renzi è un democristiano confluito nel PD dopo lo sfascio della DC .

    A parte quindi quello che penso di lui come persona ,certamente non in senso positivo ,si comporta come farebbe un politico moderato pronto a mettere i principi morali ed etici in subordine rispetto all’utilità del risultato . Non è cinismo ma neanche sano realismo ,è una via di mezzo che si chiama opportunismo .Ecco Matteo Renzi è un opportunista , uno che odora l’opportunità come un cane da tartufi percepisce il prezioso tubero.

    Ha aspettato l’occasione propizia e ha colpito .Ciò che ha detto è una banalità scontata ,o si fa un accordo con il Pdl o si va alle elezioni ,ovvero al diavolo i principi ,la morale ,il senso di giustizia e delle istituzioni e facciamo il governo con Silvio perché andare alle elezioni ,è sottinteso ,è deleterio per il paese .

    Ma andare con Silvio per fare che? .Questo Renzi non ce lo dice .

    • Di (---.---.---.176) 5 aprile 2013 18:30

      Ti ricordo che quando Renzi ha cominciato a fare politica la DC era morta da tempo.

      Il governo di scopo serve a fare la legge elettorale e interventi urgenti per il lavoro poi - a ottobre - al voto. (la stessa cosa che voleva Bersani ma con Grillo, che in fatto di pericolosità per la democrazia italiana non è da meno a Berlusconi).

      Bersani oltre a essere correspnsabile di tutti i misfatti che la sinistra ha compiuto nell’ultimo ventennio (mancata legge anticorruzione, mancata legge anti porcellum, mancata reintroduzione del falso in bilancio, mancata lagge sul conflitto di interesse, mancato annullamento della ex Cirielli, sperpero del denaro pubblico per finanziare i partiti (?), ecc. ...) è anche responsabile di una sconfitta clamorosa pari a quella della gioiosa macchina da guerra di occhettiana memoria.

      Grillo è un eversore che vuole impoverire gli italiani e non ci spaventa, basta cacciare via le cariatidi dal PD, fare alcune iforme, e viene drasticamente ridimensionato.

      Berlusconi è già fallito ed è solo l’inettitudine di Bersani e compagni che lo tiene in vità.

      Avete STUFATO voi Bersani, Grillo e Berlusconi E’ ora che andiate via tutti.

    • Di paolo (---.---.---.121) 5 aprile 2013 22:47

      Era ed è rimasto un margheritino = un surrogato di democristiano .
      Indizi :
      1) militanza democristiana come margheritino.
      2) nr 2 incontri ad Arcore con il Gran Visir , sovrano dei surrogati democristiani .
      3) il suo programma coincide con quello del Gran Visir con il quale vuole un governo di "riforme" (sic!).
      4) stile e format comunicativo del Gran Visir .
      5) votato e supportato dai maggiorenti evasori fiscali off shore
      6) il Gran Visir è pronto a cedere il passo e lo scettro a Matteo e solo a lui (non a Alfano !!)
      deduzione :
      E’ il cavallo di troia di Silvio all’interno del PD .Se nel PD vince lui e D’Alema viene eletto Presidente Silvio è felice come un Papa .

  • Di (---.---.---.111) 5 aprile 2013 15:07

    Aggiungo: i PD possono dimostrare l’importanza delle primarie sia di alleanza che di partito: il 70% dei parlamentari PD è stato candidato/eletto su un programma che non prevede Berlusconi: gli eletti devono risponderne all’interno del partito.

     
    Votino come vogliono ma se vogliono cambiare: nome, cognome e collegio, così i loro stessi elettori potranno sputargli metaforicamente in faccia. 
    Per il resto sono d’accordo con Paolo: mi aveva impressionato positivamente il comportamento di Renzi dopo le primarie, chissà, è stato re-invitato ad una cena elegante???

    Se vanno a contarsi il PD è finito, Berlusconi muore dalle risate: 1/2 PD, il 5S, tutto il PDL, tutti allineati e coperti a salvargli il........(ecco). Ma qualcuno di noi è andato a pisciare in chiesa??
    non lo sapete che porta male??
    Enzo
  • Di (---.---.---.176) 5 aprile 2013 18:35

    Pignata poi potrebbe essere considerato il prototipo del giornalista italiano, un cane al guinzaglio che a comando abbaia solo contro i nemici del padrone

  • Di (---.---.---.242) 5 aprile 2013 19:52

    Renziade >

    Il drago di Komodo cattura le prede con morsi velenosi che provocano una progressiva perdita di coscienza. Dopo il morso resta pazientemente ad aspettare che il veleno produca i suoi letali effetti.

    Tecnica che può ricordare certi “duelli” della politica. Più il bersaglio è “coriaceo” e più giova stare “acquattati” pronti a ripetere l’attacco nei momenti di difficoltà (di “stallo”).

    Non mancano però eccezioni.
    I novelli “rottamatori”, se perdono, non sanno aspettare e cercano subito la rivincita.
    Renzi fa perfino di più.
    Per non perdere “smalto”, come trova l’occasione, arriva a “mettere un paletto negli occhi”. Doveroso, spiega, sennò “l’Italia va a rotoli”.

    Quesito.
    E’ lecito strattonare il partito pur di “votare subito”?
    Il tempo non cancella mai le Voci dentro l’Eclissi esempio di responsabilità, impegno ...

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