• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Noi e l’Universo

Noi e l’Universo

L'Universo per l'uomo costituisce un profondo mistero, esplorato da varie angolazioni e con diverse sensazioni, sia di onnipotenza che di annichilimento. Di Pascal condivido il famosissimo inciso: "perchè, insomma, che cos'è l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito, un tutto rispetto al nulla, qualcosa di mezzo tra il tutto e il nulla. Infinitamente lontano dalla comprensione di questi estremi, il termine delle cose e il loro principio restano per lui invincibilmente celati in un segreto imperscrutabile: egualmente incapace di intendere il nulla donde è tratto e l'infinito che lo inghiotte. Che farà, dunque, se non scorgere qualche apparenza della zona meridiana delle cose, in un'eterna disperazione di conoscere il principio e il termine?Tutte le cose sono uscite da nulla e vanno sino all'infinito" (Pascal,V,1).

Il tema era già sotto indagine presso gli antichi Greci, che, nel seno della loro teologia, non contemplavano la fede in un Ente Creatore, trascendente; preferivano parlare di cosmo, cioè di universo ordinato, richiamando in esso il senso oggettivo ed universale della natura umana e della Natura tutta. "Cum tamenincolumis videatur summa manere propter quia, quae decedunt corpora cuique, undeabeunt minuunt, quo venere augmine donant, illa senescere at haeccontra florescere cogunt, nec remorantur ibi. Sic rerum summa novatur semper, et inter se mortales mutua vivunt " (Lucrezio, De rerum natura, II vv.71-76). Qui Lucrezio, da par suo, dipinge con sintetici tocchi l'avvicendarsi della vita e della morte nell'universo. Riprende un argomento già sviluppato e che altri ancora torneranno a visitare, visto che è lo sfondo permanente della vicenda cosmica. In esso troviamo un esemplare insegnamento filosofico e la chiave per capire le suggestioni che sempre in noi innescano gli scenari dell'astronomia.

Ritmo delle stagioni, altalena del giorno e della notte, evoluzione dell'universo, sono tra loro compenetranti, come testimoniano sia la sapienza popolare sia pagine memorabili della letteratura mondiale. Personalmente prediligo, nell'arco della giornata, il momento iniziale (aurorale) ed il momento conclusivo (tramonto). Nelle stagioni della vita a me sembrano più vivide l'infanzia e la vecchiaia. Nella prima si ritrovano le potenzialità che s'intrecciano in mille combinazioni, il desiderio ingenuo e felice che s'accompagna al sorgere della vita. Nella seconda sono presenti la matassa dei ricordi, che si sgomitola pian piano, l'esperienza che ti sta vicino e l'insieme degli affetti. L'età di mezzo , invece, si può descrivere come una fase stagnante, una giornata pesantemente afosa. Dove s'immagina solitamente movimento e concitazione, là prevale staticità e palude. Carrierismo, ambizioni, compromessi, che costellano la frenesia della quotidianità, possono essere rappresentati con la "calura rovente" che brucia tutto per confermare ogni cosa.

L'universo scandisce lo stesso andamento. Il big bang è uno spettacolo appariscente di caotica ed informe bellezza, primordialità pura; la morte di una stella, invece, mette in luce un retaggio di memoria molto simile al tesoro, già sopra ricordato, della vecchiaia umana. E' difficile da accettare che il tumulto della fase di mezzo, dove, nella rappresentazione della vita di un uomo si agitano di continuo spinte affermative dell'Io, sostanzialmente si riduca ad un "basso continuo". Se si riuscisse a comprenderlo e a tenerlo per fermo, verrebbero meno inutili concitazioni e si acquisterebbe serenità d'animo e un recondito senso di gratitudine. Su questa strada ci incammina Giordano Bruno, spirito libero ed inquieto, instancabile cercatore di verità contro ogni conformismo. Da lui voglio attingere questo esemplare stile di vita, nascosto dietro le vicissitudini del cosmo: "Perché dunque le cose si cangiano, la materia particulare si forza ad altre forme ? Vi rispondo, che non è mutazione che cerca altro essere, ma altro modo di essere". (De la causa, principio et uno).

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.243) 7 luglio 2012 19:55

    Mistero Spending Review >

    Il nostro INFN (istituto dei fisici nucleari italiani) ha appena festeggiato il ruolo avuto nella scoperta del bosone di Higgs. Un momento di vero orgoglio per la nostra ricerca.

    Con il DL Spending Review i "tecnici" di Monti tagliano la dotazione dell’Ente di quasi il 4% nel 2012 e del 10% negli anni successivi. Molto di più che per gli altri Enti nazionali.

    Valga il commento del Presidente dell’INFN. "Distruggere l’eccellenza è semplice, si fa con un decreto. Ricrearla sarà un lavoro di molte generazioni".
    Per studiare l’universo basta la Fede, senza miracoli ... 

  • Di sarino (---.---.---.183) 7 luglio 2012 22:24
    Rosario Grillo

    onorato di essere occasione per questo appello. Appoggio in toto la rivendicazione dell’Istituto di ricerca e nel mio piccolo replico l’appello perchè sia rivista questa ingiusta norma della spending rewiev. La rivisitazione della spesa infatti è legittima nel campo della voragine amministativo- burocratica e laddove è fonte di spartizione partitocratica. non lo è più dove umilia la cultura e taglia fondi alla ricerca, che è già una cenerentola-

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares