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Max uccide Saviano, ma lo scrittore di Gomorra non ci sta

Max uccide Saviano, ma lo scrittore di Gomorra non ci sta

Hanno ammazzato Saviano” è il titolo della foto (fotomontaggio, ovviamente) di Roberto Saviano che apparirà sul mensile Max di luglio; foto che, però, a noi non piace e non piace neanche a Saviano. Parliamo della foto, certo, non del messaggio positivo che il direttore Rossi voleva mandare e che è riassunto in una piccola spalla gialla che ne fa da didascalia: “Lo vorrebbero così: senza vita, ridotto al silenzio” comincia, per proseguire con l’elenco – aggiornato - dei nemici: “Lo vorrebbero così: senza vita, ridotto al silenzio. Ha molti nemici: i camorristi, Berlusconi, Fede, Borriello, Daniele Sepe... Ma la sua vita è già una condanna”.
 
Il fotomontaggio è dell’artista Gian Paolo Tomasi e, come vedete, mostra un Saviano stesso su un lettino dell’obitorio con il classico cartellino di riconoscimento sull’alluce.
 
“Trovo il fotomontaggio che mi rappresenta morto in obitorio di cattivo gusto” ha dichiarato all’Ansa lo scrittore campano, per poi aggiungere: “Un’immagine utilizzata per speculare cinicamente sulla condizione di chi come me in Italia e all’estero vive protetto. Un’immagine profondamente irrispettosa per tutti coloro che per diversi motivi, spesso lontano dai riflettori, rischiano la vita”.
 
Insomma ci va giù abbastanza duro Saviano che non trova affatto divertente questa sua rappresentazione data dal giornale di casa Rcs e non usa mezzi termini, parlando anche dei propri famigliari: “Tutta questa pressione sulla mia morte, poi, lascia sgomento me e la mia famiglia. Ad ogni modo rassicuro tutti: non ho alcuna intenzione di morire”.
 
Appena abbiamo saputo della notizia, in redazione è subito saltato alla mente un articolo uscito proprio su AgoraVox Italia a firma CogitoergoVomito, qualche settimana fa, in seguito alle sciagurate dichiarazioni di Borriello (poi ritrattate), intitolato quasi allo stesso modo: “Hanno ucciso Roberto Saviano”. L’intento era il medesimo, ma quella foto è proprio un pugno nello stomaco e evidentemente in molti l’hanno trovata di cattivo gusto. Sicuramente, comunque, dopo lo scoop su Morgan, il mensile diretto da Andrea Rossi sarà nell’occhio del ciclone ancora per un po’.
 
Una foto che viene dopo settimane non esenti da critiche e botta e risposta proprio sullo scrittore campano. Il libro di Dal Lago di cui abbiamo parlato qui, le esternazioni (un po’ in ritardo a dire la verità) di Daniele Sepe, per non tornare ancora più indietro, come giustamente fa Max.
 
Ovviamente subito si è mossa la rete e Il Nichilista, blog sempre molto attento a quello che succede in Italia e non solo, ha subito lanciato un altro sasso, scovando sul Facebook de Il Giornale - che oggi titola “La finta morte in copertina” – alcuni commenti molto forti, per non dire di cattivo gusto (anche nella forma italiana): “Mi spiace che sia finta”, “Affogati con i tuoi miliardi Saviano” “Sto tizio pur di apparire e guadagnare venderebbe la mamma”. Insomma, siamo perfettamente coscienti della minima influenza che questi commenti hanno nel panorama nazionale, ma li riportiamo per sottolinearli proprio al giornale di Feltri, che solitamente non ci pensa due volte, quando serve, a prendere Fb, non per quello che è, ma moltiplicandolo per un milione. Grazie proprio alla segnalazione del blog di Chiusi, comunque, i redattori del giornale hanno deciso di cancellarli e scusarsi.
 
Sul fronte Saviano, invece, stando ai commenti che si possono leggere sulla pagina Fb dedicata allo scrittore, le accuse sono soprattutto nei confronti del mensile, accusato di aver messo in pratica un’operazione di comunicazione usando proprio lo scrittore di Gomorra.
 
Abbiamo cercato di contattare, per fargli qualche domanda, proprio il direttore di Max, ma gentilmente dalla segreteria hanno declinato. Immaginiamo che il telefono, in quel momento, fosse molto caldo.

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