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Marco Travaglio ha ragione: una legislatura da sciogliere (nell’acido...) - #iostocontravaglio

Per una volta, mi trovo d’accordo col collega Marco Travaglio. “Per una volta” perché non condivido sempre le sue esternazioni. Si chiama libertà di opinione.

Però, stavolta devo dargli doppiamente ragione.

La prima, quando ha scritto sul Fatto Quotidiano – edizione del 28 Dicembre – un editoriale dal titolo “Mai più” che inizia con :“La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicana. Ma almeno un merito l’ha avuto: offrirci la galleria completa di tutti gli orrori che non vorremmo mai più vedere”.

Come dargli torto? Nel nostro paese stiamo assistendo alla deriva totale per ciò che riguarda la politica, i politici, la mancanza totale di volontà di migliorare il sistema paese e una totale incapacità politica, oltre che un livello davvero imbarazzante, per ciò che riguarda in special modo certi personaggi politici che tutto dovrebbero fare nella vita, tranne che gestire l’esistenza di milioni di persone e un territorio così ampio come quello taliano.

 

La seconda , per tutto ciò che si è scatenato sulla frase iniziale, che ha indignato assai la signora Annibali, tristemente nota alle cronache nazionali per aver subito una delle cattiverie peggiori che un essere umano possa pensare: esser stata aggredita con l'acido da due manigoldi albanesi, pagati dal suo ex compagno condannato poi a 20 anni di reclusione.

La Annibali sta subendo tutto il male del mondo su se stessa, a causa delle terribili conseguenze che l’acido ha prodotto sul suo viso.

 

La frase in questione è “La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicanaNon si comprende per quale ragione la Annibali si sia sentita offesa, indignata, schifata per il fatto che Travaglio abbia utilizzato un termine, per quanto terribile, che è stato ampiamente utilizzato nelle cronache di certi fatti mafiosi, in libri-inchiesta sulla mafia, quando la bestialità di chi non rispetta altro che il potere mafioso di cui fa parte, nell’acido ci scioglie davvero le persone, bambini compresi, come il povero tredicenne Giuseppe Di Matteo, letteralmente sciolto nell’acido per volere del mafioso Giovanni Brusca, che ne ordinò l’orrida esecuzione, dopo un lungo periodo di rapimento.

Posso comprendere come la signora Annibali, al solo leggere la frase “Sciogliere nell’acido” venga riportata indietro con la memoria al terribile giorno in cui fu vittima di acidificazione, ma arrivare a montare un caso nazionale su una frase – per quanto estrema – indirizzata non tanto a una persona (Travaglio non ha scritto che gli farebbe piacere che i politici venissero sciolti nell’acido, ma che la legislatura dovrebbe esser sciolta nell’acido, riferendosi alla mala politica che tutti stiamo subendo da tempo) quanto a un sistema, mi sembra davvero troppo, se non ridicolo.

 

Peraltro faccio notare un paio di cose: la Annibali è candidata per il PD alle prossime politiche e Matteo Renzi non ci ha pensato due volte a cavalcare l’ondata di indignazione scatenata dalla sua candidata.

Ora io dico: dopo anni e anni di violenza verbale, sviluppatasi proprio in seno agli ambienti politici e travalicata dai palazzi del potere a tutti i talk show televisivi, tanto da far nascere - recentemente - la campagna #cambiostile contro l'ostilità dialettica in politica - appare quantomeno esagerato che una frase non indirizzata ad alcuno, scateni l’inferno, generando – come sempre accade – un oceano di commenti negativi, contro Travaglio, sui social network.

Cosa dobbiamo fare? Temere di scrivere frasi di ogni genere, per timore di esser denunciati per incapacità – da parte di certi lettori – di comprendere meglio la valenza di ciò che si legge?

Dovremo per caso stare attenti a scrivere o dire frasi del tipo: “Consiglio di essere meno acido a…” oppure termini dialettali, come quello siciliano “Statti muta/o” che significa “stai zitto/a” per timore di esser denunciati dalle organizzazione a tutela dei muti?

Come ha scritto anche Travaglio sul suo profilo Facebook: “Non ci sono parole”. Qualcuno continuerebbe dicendo: “…ma solo parolacce”.

Io dico che l’equilibrio sta sempre nel mezzo, e che certa gente dovrebbe armare battaglie simili per motivi ben più seri. In Italia non ne mancano di certo….

LEGGI ANCHE: Travaglio, la "legislatura sciolta (nell’acido)" e il polverone mediatico. Una critica

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.49) 31 dicembre 2017 11:40

    Travaglio, piaccia o non piaccia, è un bravissimo giornalista. Su questo non ci piove. Semmai il problema sono quelli che si travestono da giornalisti per fare altro.
    Che la signora Annibali si sia candidata nel PD credo non freghi a nessuno, cosi’ come non mi meraviglio assolutamente del fatto che Renzi sfrutti la triste vicenda personale della Annibali per attaccare la sua spina nel fanco. Renzi si attacca a tutto, in attesa (speriamo ) che si attacchi al tram.
    Mi sorprende invece, e non poco, che una brava giornalista (indipendente) come Emilia, che stimo e seguo da anni, si trovi d’accordo con Travaglio " per una volta " (?!!). E perché non due o tre o forse quattro ?. Che non significa ovviamente essere d’accordo su tutto quello che dice o scrive, ci mancherebbe.
    Come si fa, in un paese infestato da politicanti pentolari ( vedi il sopra citato), fraudolenti erotomani compulsivi che usano la politica per scopi personali, cinque mafie ufficialmente registrate + Chiesa cattolica con quello che ne deriva in termini di laicità dello Stato, ad essere d’accordo con Travaglio solo "per una volta" ?
    Anche non volendolo è impossibile.
    Un caro saluto.
    Paolo

     

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.241) 31 dicembre 2017 12:35
    Emilia Urso Anfuso

    Buondì Paolo, e grazie per il commento


    Non mi trovo troppo spesso d’accordo col collega Travaglio per un fatto incontrovertibile: non è un giornalista indipendente come dichiara, e la sua linea editoriale spesso cozza con la mia

    Per il resto, come vede, non sono rigidamente attaccata a un monopensiero: se Travaglio fa, dice o scrive cose condivisibili, sono la prima ad ammettere le sue ragioni

    Un cordiale saluto e auguri per il 2018

    EAU
  • Di GeriSteve (---.---.---.114) 31 dicembre 2017 20:56

    Un grazioso commento su che cosa fa indignare la signora Annibali e cosa invece no:

    https://www.blitzquotidiano.it/opin...

  • Di pv21 (---.---.---.65) 1 gennaio 2018 12:39

    Soluzione !! >

    Per ogni alunno/a figlio/a di immigrati va subito predisposta una personale TESSERA identificativa da detenere e far valere per tutte le eventuali esigenze (assistenza, benefit, partecipazione, sanità, ecc).

    Tessera da rilasciare previo l’assenso di almeno uno dei genitori che risieda in Italia in modo regolare/stabile e che sancisca il “diritto” di usufruire e beneficiare, in toto e sotto ogni aspetto, del sistema collettivo valido per tutti i “cittadini” coetanei.

    Documento che potrà essere revocato ove vengano a mancare uno o più requisiti istitutivi.


    POI, con la maggiore età, il/la titolare potrà chiedere e ottenere (superate le appropriate verifiche) lo “status” di cittadino in un paio di mesi. Come traguardo “meritato” di un percorso sviluppato e implementato scientemente nel corso di vari anni.

    STATUS che oltre ai “diritti” implica dei sostanziali “doveri” (v. ad es. Art 52 Costituzione).


    E’ una soluzione che da un lato risulta compatibile con lo jus sanguinis e dall’altro toglie materia di discussione sia ai fautori che ai contestatori di certe novità (v. jus soli e culturae).

    NESSUNO ha il diritto di “giocare” con processi di Integrazione e Naturalizzazione capaci …

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