• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > M5s | Basta prendere per il culo i 5s

M5s | Basta prendere per il culo i 5s

Ha vinto l’italiano medio, per questo la foto di Maccio Capatonda.

Sono cresciuto in una città dove ha sempre governato il centro sinistra. Dove il sindaco dell’Ulivo vinceva con il 70% e quello dopo pure. Nel frattempo venne Berlusconi e la prima doccia fredda. C’era gente che voleva di più, che voleva pagare di meno, soprattutto. Venne la Lega e divise l’Italia. E dopo vent’anni, è ancora divisa, Lega al nord (ma non solo) e 5Stelle al sud (ma non solo).
Il 5 marzo, la sera, ero al quartier generale del M5S a Roma, diversi gli attivisti della mia regione, vestiti strani, pure alcuni con la faccia simpatica, potrebbero assomigliarmi. Sono la versione di me, meno privilegiata. Mentre io viaggiavo all’estero e cercavo di fare lo scrittore, loro imparavano java e il linguaggio di programmazione.
Mentre io smettevo di votare perché già Veltroni mi sembrava un inutile oratore loro iniziavano a sbraitare contro Berlusconi. Venne Di Pietro, e prese i loro voti, ma ancora molti stavano a sinistra, alcuni non votavano. Intanto il PD continuava a governare, Prodi, Bersani, Rutelli, Veltroni, Bindi... si andava verso il centro, coi cattolici che avevano i voti, col Parlamento dove tutto diventa inciucio. Nel centro sinistra c’era spazio per tutti, da Di Pietro a Mastella, da Ferrero a Fioroni. Rimpasti e riformismo, ma poche scelte nette.
 
Nel 2008 Franca Rame lascia il Senato, dopo essere entrata con l’Idv. Sono gli anni di Report in prima serata, de Le Iene. Presto arrivano gli Indignados in Spagna, l’Occupy movement. Le guerre continuano e chi è più a sinistra perde la voce, inizia a non votare. Chi è a sinistra continua a parlare di Iraq e Afghanistan, e chi sta da Ivrea a Potenza, geometri e contabili, commercialisti e negozianti iniziano a pensare “prima gli italiani”. Non lo dicono chiaramente, “io sono di sinistra, ma” inizia a essere un modo di parlare con i leghisti, con chi non vota, con i clienti e gli italiani vari. Quelli che incontri all’autogrill, quelli che non sono tuoi amici.
Arriva Facebook in Italia e gli “amici” che prima facevi in fila alla cassa ora restano in contatto. I gruppi online iniziano a contare. I meetup, ebay, le partite iva, ognuno ha un suo account, un lunario da sbarcare. Intanto quelli del PD governano con pochi voti in più, o fanno opposizione con pochi voti in meno. Galleggiano, mentre arriva la crisi economica e gli italiani iniziano ad affondare.
 
Ponte sullo stretto sì, ponte sullo stretto no, tassa sulla casa sì, tassa sulla casa no, Pd e Pdl fanno il braccio di ferro, iniziano i transfughi da una all’altra parte, con Casini in mezzo, Follini a sinistra (?), Bossi che sbraita e prende più dell’8% nel 2008, con Calderoli, Cota, Zaia. Alle Europee dell’anno dopo prende il 10%, e alle Regionali del 2010 oltre il 12%.
Nel frattempo, l’8 settembre 2007, nel giorno del Proclama Badoglio, arriva un vaffanculo come nuovo grido di battaglia. Era Grillo che gridava, e con lui quelli che non volevano votare Berlusconi, che non votavano, che vedevano il PD come i fascisti degli anni ’20 vedevano i massoni: i notabili che aiutano solo gli amici degli amici, e che fanno affari coi nemici. Nel 2009 arriva il No Berlusconi day e il popolo viola. “Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra”, di Gaber, torna di moda. Basta che non ci sia Berlusconi al governo, e andrebbe tutto bene. Col popolo viola nascono i grillini, tra quelli che odiavano Berlusconi, quelli che non votavano, e quelli che votavano a sinistra, senza più convinzione.
Era il 2002 quando vidi Grillo per la prima volta arringare la folla, al parco della Pellerina, a Torino. Davanti, decine di migliaia di persone in protesta contro il TAV, una protesta che univa studenti e lavoratori, come negli anni ’70. Fassino, nato in val di Susa, era già stato ministro, ed era segretario dei DS.
 
Quando nacque il PD, la vocazione era quella di essere un partito di governo, ma già subito fu chiaro a tutti che non sarebbe stato così. A ogni elezione, ogni volta, ero sconvolto da quanta gente votasse Berlusconi. Non per gli scandali sessuali, quelli non mi hanno mai interessato, ma per la sua incapacità di governare.
Tra quelli sconvolti per i successi di Berlusconi, tra quelli che odiavano Berlusconi e tutta la sua cerchia, c’erano quelli che sarebbero diventati i grillini. Molti tra gli M5S di oggi erano gli anti Berlusconi di ieri, basti vedere la parabola di Travaglio.
Poi mi son fatto un’idea personale guardando chi vota M5S: persone perbene, figlie di quel borghese piccolo piccolo che a fatica rimangono aggrappate alla classe media, che hanno provato l’inciucio ma non gli viene perché non sono nessuno, perché vengono dal nulla, perché da dove vengono loro tanto è regione rossa, o perché tanto in Sicilia vince Berlusconi. E intanto, terremoto dopo terremoto, le casette non arrivano, le regioni rosse diventano viola e poi infine gialle stella, con persone che nel loro intimo hanno paura dei vaccini e non accettano di essere trattate come appestate solo perché hanno paura.
 
E si mettono sulla difensiva e attaccano, e sono convinti che i vaccini, che le multinazionali, che tutto sia una profonda fregatura. E la globalizzazione lo è, i vaccini no, ma per loro sono un simbolo. Guardano il dito e lo vedono sulla luna. E magari neanche lo sbarco c’è stato. Tutto è in dubbio, tutto è confusione, siamo persi.
La mia idea dell’elettore 5S è di una persona perbene che conosce il suo piccolo mondo (e che lo reputa grande, come molti di noi), e che da quella conoscenza inferisce una conoscenza superiore, geopolitica e oltre. Che alle scie chimiche non solo crede, ma crede di poterla dimostrare. E’ il popolo del link della controinformazione, dell’informare per resistere. Il popolo che dice no ai vaccini, ma anche al ponte, al tav ma anche ai migranti, il popolo che per la prima volta si sente tale senza aver bisogno di definirsi di destra o di sinistra. Solo la Lega c’era riuscita prima, alleandosi di volta in volta con Csx o Cdx, in funzione del suo obiettivo federalista. I 5S sono riusciti a trovarsi tutti uniti invece grazie all’odio verso questa classe dirigente che ha continuato a far finta di nulla, la kasta.
 
C’è chi parla di gentismo, ed è vero, ma tra questa gente ci sono marocchini che votano Lega, operai che tutto quello che c’è a sinistra sono i comunisti, vecchie signore che Casini ormai non se ne può più. Ci sono leghisti sposati con straniere, stranieri che odiano altri stranieri, e tra i 5stelle ci sono forse anche molti di quelli che senza Ius soli non possono votare. Per chi dovrebbe votare uno di quel milione di ragazzi senza cittadinanza? Per il Pd? Non credo proprio. “Facciamoli provare”, dicono, del M5s, lo stesso movimento che ha affossato lo Ius soli, ma che importa, questo lo sanno in pochi. L’importante è che Di Maio è contro i corrotti e che il Pd è un’inculata. Come dar loro torto? C’è chi ha postato la foto di Di Maio che vende bibite, prendendolo per il culo. Ma la maggior parte dei commenti erano “E allora? Almeno ha fatto un lavoro onesto”.
Ma perché non volete capire che prendere per il culo i grillini non serve a niente? E’ come stare in discoteca e prendere per il culo chi balla. Lo sfigato sei tu. Anche se certo il loro ballo è pieno di balle, e di odio. Cioè, ma veramente pensavate che una come la Boldrini potesse prendere voti? Ma che davero? Non è solo questione di migranti, ma di come se ne parla. Di come si prende atto o meno di avere un problema.
E il problema c’è, non perché ci sia di suo, ma perché le persone lo sentono come un problema. I crimini non sono aumentati? Ok, ma se la percezione è quella, non c’è nulla da fare se non parlare con chi si sente male. I grillini si sentono male, i leghisti si sentono male, e la sinistra che fa? Dice loro che il problema non esiste. Ma te lo stanno dicendo che esiste! Per loro esiste, facciamocene una ragione, cerchiamo di capirli.
 
Immigrazione, arriviamo alla guerra in Libia, alla crisi migratoria, a Mafia capitale, alla fine di Berlusconi (unica notizia davvero positiva di queste elezioni, ma ancora i media ne parlano perché tira) e alla vittoria di uno che ha il carisma di un venditore Mondial casa. Un figlio del berlusconismo, che catalizza il voto di chi è nato odiando Berlusconi e la corruzione che questo rappresenta.
 
“Non si può creare una piattaforma elettorale basata sull’odio verso il nemico”, dicevo allora a quanti si reputavano di sinistra. Sono ancora tanti, nella mia bacheca di Facebook. L’algoritmo poi ci spinge sempre di più a vivere in una bolla, a credere che conta solo quanto pensiamo noi e gli amici nostri.
Nel frattempo, i miei amici anarchici e comunisti non mi parlano più, credono che io sia un nemico perché non ho la fascetta antifascista sul profilo, i miei amici del Pd non hanno più la tessera, e gli altri son tutti M5S. A malincuore, molti, perché questo voto non è un voto al buio, entusiasta. I numeri mentono, potranno essere pure 32%, ma son pochi tra questi che ci credono senza se e senza ma, ma non è neanche solo da liquidare come voto di protesta. Certo, il partito acchiappatutto, dai noTav ai poliziotti, è populista, ma ormai è chiaro che son tutti populisti, da Potere al Popolo (appunto) a Casa Pound (altra buona notizia il loro risultato), passando per Renzi e Di Maio.
 
Vogliamo andare oltre l’analisi del populismo? Guardiamo in faccia uno per uno i nostri parenti che hanno votato 5S, e vedremo che il loro voto vale come un macigno, è figlio di una depressione economica e culturale che le belle anime della sinistra si ostinano a bollare con un “sono ignoranti, sono illetterati”, il 30 e passa di oggi è tutta la provincia italiana che i democratici del centro città hanno dimenticato troppo a lungo. Sono passati 4 anni da quando intervistai casualmente Maccio Capatonda, eroe indiscusso di tutti (TUTTI) i grillini.
Questo era il video fatto.

Fui malamente attaccato come persona mandata dal PD, ovviamente non era vero, e sinceramente non ho mai neanche votato PD, quindi bufala? No, semplicemente chi ha più commenti vince e decreta cos’è verità e cosa no. Oggi ancora avremo i media che analizzeranno, Repubblica in primis, i vari populismi, ma le copie scendono, i like diminuiscono, e chi legge legge solo per criticare. “Perché non sanno leggere, i grillini”, potrebbero rispondere un Cerasa di Repubblica o un Cerasa del Foglio, “Non sanno leggere, ma la X la riescono a fare”.
 
La kasta ha i giorni contati, ora? Io mi auguro che su questo i 5S riescano a mantenere le promesse fatte, e quindi la loro vittoria mi dà meno fastidio che quelle di Berlusconi del passato. Ovviamente mi mette paura la prospettiva di un Salvini ministro dell’Interno, ma abbiamo già avuto un Maroni e il mondo non è caduto, ma Maroni sì. La politica è l’arte del dialogare seriamente, del provare a risolvere i problemi insieme, non del farsi schifo a vicenda.
 
Forse ora lo capiranno pure quelli della sinistra bene, che poveretti, già hanno dovuto assistere a un Minniti, e quindi da lì a Salvini il passo era segnato. 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.2) 7 marzo 2018 10:03
    Doriana Goracci

    ho letto di un fiato mi sembra un’analisi chiara e perfettamente condivisibile malgrado faccia male. Scrivo questo commento da lettrice e redattrice come te di Agoravox Italia ma devo camuffarmi in questo periodo con un nome di comodo su FB "Doriana Fanciulli", perchè mi hanno bloccata per avere condiviso una poesia antirazzista...si hai letto bene ma gli algoritmi che hanno letto evidentemente le molte segnalazioni di persone, infelici e razziste, hanno finalmente avuto la possibilità di farmi fuori per 30 giorni: gli algorirmi non capiscono l’ironia anche se parla molto chiaro, non leggono proprio. Da tempo non sono di niente anche perchè mio nonno era comunista l’altro fascista mio padre socialista il mio ex marito non votava il mio compagno morto era anarchico e io sto qui sempre a chiedermi se riuscirò a raggiungere i figli che lavorano in Francia. Ciao Francesco, buon tutto a noi da una pensionata italiana che se non ci fosse la Rete parlerebbe con i gatti che ama...e 4 amici rimasti.
    Doriana Goracci

  • Di Fran Atopos Conte (---.---.---.128) 7 marzo 2018 10:21

    Grazie Doriana per il tuo commento. Ti auguro ogni bene, dai un’occhiata al mio canale TerminiTV, magari un giorno puoi raccontarci la tua storia.


  • Di vittorio (---.---.---.218) 10 marzo 2018 11:13

    Articolo corposo e interessante; è in effetti sbagliato e riprovevole ridicolizzare i grillini, ma loro non devono prendere in giro gli italiani per esempio proponendo con enfasi come futuro ministro sviluppo economico un certo Fioramonti che vive da sei anni in Sud Africa poiché insegna a Pretoria "ALTERNATIVE ECONOMICS PARADIGMES" (!)" ..... cioè l’ideale per conoscere e comprendere l’economia italian, l’euro e l’UE

  • Di Sergio Fissore (---.---.---.113) 10 marzo 2018 11:19

    Ottimo pezzo. L’antigrillismo funziona come l’antiberlusconismo, cioé nulla.

  • Di kindlyreqd (---.---.---.168) 10 marzo 2018 15:47

    Vive in Sud Africa dove è professore universitario, perchè quì da noi poteva al massimo lavorare in un Call Center. Se poi per poter parlare di economia in genere, di quella Europea e italiana in particolare, bisognerebbe risiedere a Cologno Monzese, staremmo freschi. Invece di giudicare una persona dal luogo dove risiede, sarebbe auspicabile giudicarla da ciò che dice, dalle sue pubblicazioni e, nel nostro caso, da cosa insegna (magari senza fermarsi al titolo del corso).

    • Di vittorio3 (---.---.---.12) 11 marzo 2018 12:16

      Infatti occorre valutare la persona per ciò che sa, che ha fatto, che sa fare ... e governare in Italia è cosa assai diversa dal vivere in sud africa e insegnare a Pretoria, sebbene io sia molto propenso a che giovani capaci di fare e non solo bravi a parlare prendano il posto di molti matusa ancora in scena

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità