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 Home page > Tribuna Libera > Lo sciopero del voto

Lo sciopero del voto

Allo sciopero della fame ci sta abituando una crisi economico-sociale pesantissima che durerà a lungo. Quel che ci resta da fare è lo sciopero del voto.

Un ripensamento del ruolo dello Stato, come una nuova legge elettorale, il dimezzamento del numero dei parlamentari, la riduzione o l’abolizione del vergognoso rimborso elettorale, la riduzione delle province, l’abolizione dei doppi incarichi, la privatizzazione delle aziende municipalizzate stracotte, la liberalizzazione dei servizi locali sono lettera morta. Sono scomparsi da qualunque discussione o programma e rimandati alle calende greche.

I nostri eroi, pur temendo la disaffezione e il disprezzo dei cittadini, non se ne danno per intesi. Anzi cercano di esorcizzare certi timori, preparandosi al dopo Monti con i soliti giochetti di schieramenti ed alleanze di là da venire e fingendo di non vedere, per irresponsabilità ed impotenza, il baratro sul quale siamo affacciati.

Episodi di corruzione vengono quotidianamente alla luce in tutte le regioni, nella pubblica amministrazione, nella sanità e negli apparati sia centrali che locali, ma la legge anticorruzione giace ferma in parlamento ed ogni tanto qualcuno finge di volerla discutere, facendone periodico oggetto di defatiganti ed inutili trattative.

Noi soggiaciamo ad una montagna di tasse, balzelli, accise, che ci schiacciano. I consumi sono al lumicino. Non si vendono più macchine, case o prodotti di minor valore, ma Lor signori godono di mutui agevolati all’1,57%, acquistano dimore principesche, brillanti, lingotti d’oro e si concedono vacanze di lusso con i soldi del finanziamento ai propri partiti.

Ed ormai superfluo, quanto noto ai più, è l’elenco infinito dei privilegi di cui gode quest’esercito d’occupazione che è la nostra classe politico-sindacal-burocratica, che opprime e spoglia il Paese.

Quale mezzo di difesa ha il cittadino inerme, per testimoniare almeno la sua rabbia? Nessuno. Solo lo sciopero del voto.

 

 

 

 

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.67) 1 maggio 2012 11:14

    Vedo con piacere , caro Antonio ,che tu vedi quello che vedo anch’io .Un popolo cosciente di quello che sta succedendo dovrebbe disertare i seggi elettorali ,dare un segnale forte a questi disgraziati che si comportano come un esercito di occupazione ,come sottolinei giustamente .

    Ritengono di averci in pugno ,stanno rifacendosi il trucco per ripartire peggio di prima ,gli italiani possono starne certi .Finché il popolo farà quello che loro si aspettano che faccia ,non ci sarà scampo .
    C’è da essere sconfortati ,siamo nel paese di "burlesque" dove un senatore(ex ministro) alza il dito medio ai cittadini ,fa le pernacchie ,parla un linguaggio triviale ,lancia minacce e nessuno che è a tiro che gli rifila una pedata nel sedere . Basterebbe un gesto come questo , senza fargli troppo male ,per far capire che c’è ancora qualche speranza .Invece il popolo- lavello ingoia e digerisce tutto .
    ciao

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