La terapia verbale. Omeopatia linguistica per guarire dalle malattie
L'omeopatia è una metodologia di diagnosi, prevenzione e cura delle malattie che ha come fondamento primo il rispetto della naturale complessità psicofisica dell’essere umano. Pur non esistendo ancora prove scientifiche che ne validino l'efficacia, l'omeopatia è una metodica adottata da numerosi medici e seguita da altrettanto numerosi pazienti. La Dott.ssa Mereu, medico chirurgo, grafologa ed omeopata, propone una nuova forma di "omeopatia": la terapia verbale, ovvero l'omeopatia linguistica per diagnosticare e curare le malattie.
Negli ultimi anni numerosi articoli sull’efficacia terapeutica dell’omeopatia e dell’omeotossicologia sono stati pubblicati su riviste scientifiche, quali il British Medical Journal ed British Journal of Clinical Pharmacology, non strettamente legate al mondo dell’omeopatia. Si tratta però di sole prove sperimentali che non hanno ancora dimostrato i meccanismi di azione dei rimedi adottati. Il mondo medico-scientifico aspetta ancora risposte "scientificamente dimostrate" ed ecco che viene proposta, ma in realtà è praticata ormai da diversi anni, una nuova metodologia di diagnosi e cura: la terapia verbale. Si tratta di una tecnica di interpretazione del sintomo elaborata dalla Dott.ssa Gabriella Mereu, medico chirurgo diplomata in Medicina Olistica ed Omeopatica e Grafologia, che ha inziato il suo percorso di ricerca "per esigenza di verità e per cercare di curare i malati" (Mereu, G. 2009, p. 5).
Gli studi condotti dalla Dott.ssa Mereu dimostrano che i soggetti malati utilizzano, durante il processo di descrizione dei propri sintomi, un linguaggio, definito "il pazientese" e ricco di allusioni al linguaggio popolare, che rivela il conflitto interiore che ha portato alla manifestazione della malattia. Decodificando tale linguaggio tutti possono risalire all'origine dei propri blocchi mentali e conseguentemente arrivare alla completa guarigione.
Le visite della dott.ssa Mereu sono molto brevi: le bastano 5 minuti di dialogo con il paziente per individuare il "dispiacere" che ha generato la malattia. Al termine del colloquio non vengono prescritti rimedi omeopatici: la Dott.ssa Mereu, infatti, offre ai propri pazienti una frase, una storiella, una battuta. Poiché la malattia è data da un'informazione sbagliata è necessario restituire al paziente la stessa informazione però in maniera corretta e terapeutica; a tal proposito la dott.ssa afferma "Essendo la malattia data dalla verità negata perché fa male, io esprimo la stessa verità in risposta al linguaggio metaforico del paziente. Il rimedio omeopatico che di solito è un veleno, è diluito per fare male e dinamizzato cioè scosso più volte per acquistare energia. La diluizione sopra la 12 CH non ha più materia, è solo informazione. Io in maniera analoga restituisco la verità negata che è diventata malattia. espressa in maniera divertente, così non fa più male. Divertente equivale a dire diluita e dinamizzata. La verità detta in questa maniera è un male che non fa più male e dà energia, come dà energia il divertimento oltre che la libertà di dire la verità. Do contemporaneamente un'informazione, proprio come il rimedio omeopatico" (Mereu, 2009 p. 10).
Un simile approccio celebra l'importanza che il linguaggio può assumere nei contesti medici come supporto nelle fasi di anamnesi ed indagine ma non lo si può certamente considerare strumento di diagnosi e cura. Simili metodiche, adottate come unico metodo di cura, non possono essere condivise. L'omeopatia, la terapia verbale e tutte le nuove tecniche curative che stanno emergendo negli ultimi anni rischiano, talvolta, di allontanare i pazienti dalle reali causa di malattia e dalle dovute terapie generando illusione. Si ritiene, dunque, giustificato l'ancora molto radicato e diffuso scetticismo nei confronti di queste metodiche che potrebberò trovare, però, una giusta collocazione nell'ambito medico se si proponessero come "ausilio" e promuovessero una sinergica collaborazione. Le tecniche adottate nell'ambito della terapia verbale, infatti, possono certamente essere un ottimo strumento se utilizzate correttamente da tutti i medici; perchè quindi non insegnargliele? Il dialogo medico-paziente rimane e rimmarrà sempre uno dei momenti fondamentali nel processo di diagnosi, cura e guarigione.
BIBLIO/SITOGRAFIA
Mereu, Grabriella. La terapia verbale. Le nostre parole spiegano le nostre malattie. Nuova Saggezza, Macrovideo, 2009
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox