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La "particella di Dio" e quella contrapposizione eterna tra scienza e religione

La recente scoperta scientifica di grande rilevo dopo decenni di studi, ovvero del Bosone di Higgs o particella di Dio, mette in rilievo delle contrapposizioni scientifiche, sia nella stessa fisica tradizionale sia in quelle sempre esistite, fin dai tempi di Darwin, tra la Scienza e la Religione. Il creato e l'esistenza dell'uomo, sono quei misteri, non ancora completamente risolti, nonostante i progressi venuti con gli anni per la scienza, ma non per la religione

La scienza sottolinea come non mai in quest'epoca che la sola verità sia quella dimostrabile con il metodo scientifico, questa scoperta lo dimostra ampiamente. Il metodo scientifico ha fondato in maniera precisa la metodologia appunto, ma ha i suoi limiti. La scienza quindi nonostanti gli enormi progressi venuti negli anni riconosce tali limiti. Cosa rappresenta allora per gli scienziati l'esistenza di un Dio, che per definizione è trascendente ed universale, se la Sua esistenza è indimostrabile?

La logica porta a pensare che Dio abbia creato tutto, ma la scienza interviene a correggere l'unica "logica" della fede, e dimostra che ogni elemento del reale subisce un processo evolutivo nei tempi. La scienza, insomma, ha un grande vantaggio sulla fede: riconosce i propri limiti, la disputa tra qualcosa che si può dimostrare ed il divino può mai avere vinti e vincitori?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.107) 9 luglio 2012 15:08

    come sarebbe "la logica porta a pensare che dio abbia creato tutto" ? la logica dei religiosi vorrai dire...

  • Di (---.---.---.228) 9 luglio 2012 16:37

    Per festeggiare, i ricercatori, potrebbero anche partecipare a "La Febbre Del Sabato Sera"!http://www.facebook.com/lafebbreilm...

  • Di paolo (---.---.---.56) 11 luglio 2012 10:50

    Intanto una precisazione ,non esiste contrapposizione tra la fisica "tradizionale" e la meccanica quantistica con il suo modello standard di "fisica delle particelle" ecc.. ,sono semplicemente diversi gli ambiti di indagine ,passando dal macroscopico all’infinitesimo .

    Ciò’ detto scienza e religione sono antitetici perché la prima presuppone il dubbio e spinge alla ricerca di una "spiegazione" del mondo che ci circonda ,la seconda presuppone un postulato ,l’esistenza di un Dio creatore, e spiega tutto con una "visione preordinata " .

    In sostanza lo scienziato è un "dubbioso" che parte dal principio che ciò che oggi è inspiegabile non è detto che lo sia anche domani ,il religioso è "un visionario " che assume la propria visione come spiegazione del mistero della vita e del mondo che ci circonda .

    I progressi (in tutti i campi) sono avvenuti grazie ai primi , le pagine più buie della storia dell’umanità grazie ai secondi . Sulle scoperte scientifiche ,ancorché con ricadute economiche ,è impossibile strutturare un potere ,con il trascendente si può dominare i popoli e le menti .

  • Di (---.---.---.43) 15 luglio 2012 15:20

    Hai ragione, Paolo, ormai soltanto gli sprovveduti possono seguitare a ritenere che alla origine di tutto ci sia il dio delle religioni. Sia la fisica che la matematica, hanno dimostrato che non sia necessaria la presenza di un dio per "creare2 quel c’è ed esiste. Anzi, se ci avvaliamo della matematica, e qui il X Problema di Hilbert docet, allora abbiamo la dimostrazione della assoluta impossibilità dell’esistenza del dio delle religioni. Ma questo viene taciuto, altrimenti come si possono imbrogliare ancora i tanti ignoranti creduloni che si consolano con la fandonia del dio creatore? Come giustamente rilevi, la conoscenza scioglie progressivamente questi dubbi; l’ignoranza li consolida. E in quest’ultimo senso vira il senso di questo articolo.

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