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La mancata cooperazione maltese

E’ ciclica la diatriba tra Malta e l’Italia per quanto riguarda la gestione del fenomeno degli sbarchi dei migranti e, di conseguenza, si riapre la spinosa questione delle dispute marittime ed economiche italo-maltesi sul canale di Sicilia.

Malta pur essendo molto piccola ha una zona marittima di Sar, ovvero di responsabilità di soccorso in quelle acque, molto estesa. La sua zona Sar è di circa di 250.000 chilometri quadrati, ben 750 volte il suo territorio con un’estensione che va dalle Isole Pelagie fino a Creta. Di fatto tale estensione produce due ordini di problemi: il primo riguarda la sovrapposizione nella zona delle Pelagie, dove l’Italia rivendica la sovranità con un maggiore spazio di responsabilità e di manovra; e il secondo uno spazio troppo ristretto -e con tanto di rivendicazione di un maggior spazio marittimo- della Tunisia per esercitare le sue funzioni.

Accanto al contenzioso marittimo c’è il nodo economico delle ZEE, ovvero zone di esclusivo interesse economico, con l’immancabile ricerca del petrolio e del gas nel Mediterraneo.

Inoltre si aggiunga lo scarica barile di La Valletta su ogni soccorso e accoglienza di migranti con tanto di negazione di responsabilità come se non fosse uno Stato appartenente all’Unione Europea.

A fronte di una così grande estensione Sar di Malta sarebbe auspicabile un adeguamento alla realtà geografica dell’area e delle competenze di ogni Stato coinvolto.

Una partita che dovrebbe interessare le istituzioni europee sia in ambito interno, per la soluzione tra Malta Italia e Grecia, che in ambito esterno con i paesi di Tunisia e, quando ci sarà una vera autorità, Libia. 

 Salvatore Falzone

 

Commenti all'articolo

  • Di Enzo Salvà (---.---.---.64) 14 maggio 2019 11:32
    Enzo Salvà

    Le istituzioni europee possono interessarsi ma non hanno alcun titolo per operare

    Nessuno Stato ha mai delegato l’Unione.

    Molte "questioni" sono esclusiva prerogativa degli Stati Sovrani anche se aderenti all’Unione,

    tutto si rimanda a Trattati che, come tali, vengono "volontariamente" sottoscritti o meno dallo Stato.

    Ci sono Trattati e Convenzioni che vengono inseriti nei Regolamenti dell’Unione, la sostanza non cambia.

    Per favore, in tempi grami come questo e vicino alle elezioni, sarebbe il caso di distinguere bene "le funzioni delle istituzioni europee" da quelle che sono "prerogativa esclusiva degli Stati Sovrani".

    L’Unione NON è uno Stato, nemmeno federale, è un ibrido con un complesso sistema di votazione che include il "peso" demografico dei singoli Stati ma che, in pratica, a livello politico, vede quale massimo organo il Consiglio Europeo (diverso dal Consiglio dell’Unione Europea) che riunisce i capi di Stato e di Governo, cioè i massimi vertici esecutivi degli Stati membri, con la partecipazione di due rappresentanti della Commissione Europea, 

    Un Saluto

    Es.

  • Di Lucio (---.---.---.198) 14 maggio 2019 16:08

    Quest’articolo è un insalata. Si confonde la gestione dell’area Sar con la sovranità dell’Italia. Ma un approfondimento legale no? L’area SAR non riconosce alcun diritto di sovranità ma è solo l’area nella quale uno stato ha il diritto-dovere di coordinare i soccorsi ed offrire un primo soccorso. Il coordinamento non presuppone che poi chi viene salvato debba approdare nel territorio dello stato che coordina ma prevede l’obbligo di individuare un porto sicuro per completare il salvataggio. Infine, Malta rispetto alla popolazione ed alla superficie (300 kmq) accoglie più dell’Italia. Studiate....

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