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La Germania si è arricchita a spese degli altri paesi?

La Germania si è arricchita a spese degli altri Paesi. Secondo Renato Brunetta, ministro dell'ultimo governo Berlusconi... 

Renato Brunetta, ex ministro e ex futuro premio Nobel per l’economia, ha scritto martedì su Libero un articolo spiegando che la Germania si è arricchita a spese degli altri Stati UE. Dice che il difetto è nel trattato di Maastricht che ha fissato i famosi parametri del 3% di deficit e 60% di debito. Dice che gli altri Paesi vi arrivarono stremati dallo sforzo. Ma nulla dimostra. Aggiunge che Maastricht per motivi diversi conveniva a tutti, ai forti e ai deboli, e afferma, che i deboli hanno fruito di tassi di interesse più bassi e quelli forti di un cambio monetario con l’euro più vantaggioso. Affermazione vecchia.

L’abbassamento dei tassi, in Italia, fa parte dell’esperienza di tutti noi ed era dovuto al fatto che l’uso dell’euro aveva quasi azzerato l’inflazione. Sul secondo punto va detto che il cambio marco/euro fu fissato a 1 € = 1,95583 marchi. Traducendo quel cambio, nel valore in lire del marco all’epoca (lire 990), si ottiene 1.936,27 lire: esattamente il cambio euro/lira. Dov’è il vantaggio per la Germania?

Un’auto tedesca, in vendita a 20.000 marchi, veniva in Italia, spese a parte, 19.800.000 lire, dopo la nascita dell’euro in Germania e in Italia il prezzo divenne 10.225,83 €: somma pari (al cambio fissato di lire 1936,27) a 10.799.996,54.

Sfidando il ridicolo, si può dire che la Germania otteneva un vantaggio di 3,46 lire ogni 20.000 marchi. Poi l’ex futuro Nobel dice: “La Germania… avvia un percorso di riforme che si riveleranno decisive per la sua crescita nel decennio successivo”. E quindi: “Stati «cicala», come Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna… non sfruttano il periodo precedente all’entrata nell’euro,in particolar modo la fine degli anni ’90, per fare le riforme”.

Con queste due frasi l’ex futuro Nobel dimostra: A) che l’arricchimento non è stato frutto di egoistici e ignobili comportamenti della Germania (come sostiene in seguito), ma di saggia capacità gestionale della cosa pubblica e privata; B) che lo scopo dell’articolo e delle sciocchezze economiche sostenute è quello di addossare al governo Prodi ogni inconveniente da euro, liberandone lui, BerlusconiTremonti che aumentavano il debito di 120 miliardi l’anno; C) che gli Stati “cicala“ si trovano nei guai per il loro essere “cicale” e non “formiche”. Del resto è inutile parlare. Va solo evidenziato che, poi, ribadisce che le differenze dipendono dall’aver alcuni fatto le riforme necessarie e l’aver altri sprecato i risparmi sui tassi di interesse. 

Poi l’ex futuro Nobel formula proposte che meritano qualche parola. La prima è la strana pretesa di eurobond. Solo che non li chiede per finanziare sviluppo, garantendo una qualche contropartita. No. La richiesta è di trasferire a tutta l’Europa tutto il debito pubblico delle “cicale” oltre il 60% del PIL. Perché uno Stato che, con sacrifici e preveggenza, ha saputo crearsi una struttura economica salda e sicura dovrebbe accettare una richiesta del genere?
 
La seconda è peggiore, senza essere originale. E’ la richiesta di consentire alla BCE di stampare carta moneta e per assumere la funzione di prestatore. Come per le altre banche centrali: la svizzera, la giapponese e, naturalmente, l’americana. Ma la banca centrale svizzera non stampa, anche se può. Quella giapponese ha portato il Paese ad un debito del 220% del pil e quella americana è sulla stessa strada.
 
In poche parole chiede che la Bce faccia come la Fed. Quando gli serve danaro, il governo emette titoli e la Fed li compra stampando moneta. Tanto varrebbe che la Fed inviasse danaro alla Casa Bianca permettendole così di fare i pagamenti del caso. Fino a che funziona. E’ la politica seguita dall’Italia per decenni, più o meno. Fino a quando Ciampi è dovuto andare da Scalfaro ad avvisarlo che avevamo un piede nella fossa e Giuliano Amato ha dovuto fare il famoso prelievo dello 0,6% dai conti correnti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.207) 20 giugno 2012 12:53

    Intendiamoci: la Sig.ra Merkel passerà alla storia come quella che ha rischiato il collo dell’Europa per castigare la fessaggine dei Greci.

    È possibile che un intervento deciso da subito sarebbe riuscito a calmare le fibrillazioni degli investitori che sono alla base della situazione grottesca attuale (cos’è cambiato, rispetto a prima della crisi del debito, nelle economie dei PIGS ? relativamente poco; la percezione, in economia, è tutto, dato che i mercati NON sono razionali).

    È possibile che alla fine si vada verso una BCE "politica", gli Eurobond ed una unificazione dei dicasteri economici dei paesi membri.

    Anche perché l’alternativa, alla fine, è lo spaccarsi dell’Euro, dell’Europa unita e magari il ritrovarci pure al "1933" (propongo una revisione dei cicli di Krondatjeff, ancorandoli sulla durata della vita media nella zona geografica in esame... trad: dopo ottant’anni, la storia ripropone le stesse str...te, fatte dai bisnipoti dei vecchi protagonisti).

    No, questa volta non saranno i tedeschi a fare la caz..zata, però gradirei che mio nipote (classe ’00) evitassse di trovarsi coscritto per una "grande guerra patriottica" nel 2019.

    Anche perché, già l’Europa conta come il due di picche, dopo sparirebbe del tutto dalla storia.

    Però, da questo a dire che la colpa delle nostre rogne è tutta e solo dei tedeschi, ce ne passa.

    Anche perché, se lo si chiede ai tedeschi, l’Euro ha portato ad una deflazione interna e ad un rallentamento dell’economia piuttosto sensibile, per cui ile tedesco medio non ci ha guadaganto ’sto granché.

  • Di (---.---.---.187) 20 giugno 2012 16:13

    Mah, per quanto riguarda l’intervento deciso all’inizio, basti pensare che tutto il pasticcio si poteva evitare con un intervento sui mutui subprime: Il Governo Usa (magari aiutato dall’UE) si assumeva il pagamento, per esempio, del 30% di quei mutui, le banche eroganti senza cervello si caricavano perdite sino al 30% e il resto (60%) i mutuatari avrebbero potuto pagarlo: il tutto sarebbe costato circa 300 miliardi di dollari. A rate. Ma questo avrebbe ridato pieno valore a tutti i titoli tossici creati su di essi e rifilati alle banche di tutto il mondo con danni enormi. E non credo che nssuno ci abbia pensato tra tutti i grandi economisti e politici del mondo. Lionello Ruggieri

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