• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > L’onda di nuovo in movimento. Davanti alle questure: tutti con (...)

L’onda di nuovo in movimento. Davanti alle questure: tutti con Genchi

Studenti e lavoratori precari, uniti a Roma nella manifestazione che ha attraversato la Città.

Secondo gli organizzatori erano cinquantamila i manifestanti, anche se ovviamente la questura ne ha contati solo seimila, come sempre la questura si deve far riconoscere. C’è stata molta tensione per tutta la durata della manifestazione, ma fortunatamente ci sono stati pochi e singolari scontri. Ci sono stati lanci di sanpietrini e vernice rossa contro le vetrine di alcune filiali bancarie (Unipol), alcuni petardi gettati vicino ad alcune camionette delle forze dell’ordine e nei pressi dell’Altare della Patria, dove erano schierati decine di agenti in assetto antisommossa.

Infine, sotto al Ministero della Funzione Pubblica, in corso Vittorio Emanuele, gli studenti hanno lanciato centinaia di scarpe verso i balconi della sede.Gli studenti sono partiti da piazzale Aldo Moro per raggiungere il concentramento a piazza Esedra. È qui che il corteo dell’Onda si è unito ai manifestanti convocati dai sindacati di base, Cub, Cobas e Sdl, contro il vertice dei ministri del Lavoro che si terrà nei prossimi giorni: una manifestazione che chiede lavoro, reddito, casa.


Sono quelli che dicono: «La crisi la paghino banchieri, padroni ed evasori». In piazza sono scesi i precari della scuola, i lavoratori Alitalia, i cassintegrati, moltissimi dalla Lombardia. È con loro che l’Onda ha deciso di tornare in piazza, perché, insieme ai lavoratori, nemmeno i giovani universitari hanno «intenzione di perdere e di tornare a casa, nella nostra solitudine».

Per una volta lavoratori e studenti uniti per dire no alle decisioni del governo e al suo voler continuamente arricchire chi la crisi l’ha procurata.

Nello stesso tempo davanti le questure di Roma e di altre 25 città, si è svolta la manifestazione promossa da Sonia Alfano, Salvatore Borsellino e Benny Calasanzio, a favore di Gioacchino Genchi. Gli organizzatori hanno presenziato all’apertura dei lavori prima di dirigersi a Genzano per raggiungere lo stesso Genchi e prendere parte alla "Giornata della legalità", promettendo di ritornare in via Genova, a Roma, per la chiusura dell’iniziativa. "A Gioacchino Genchi - ha dichiarato Salvatore Borsellino - è stato impedito di lavorare, cosa che mette a rischio anche la sua incolumità". "Importantissimo è stato il suo ruolo nelle indagini sui mandanti esterni della strage di Via D’Amelio, a Palermo. Così come nell’inchiesta "Why not", da cui spuntarono gli stessi nomi venuti fuori nell’inchiesta delle stragi di Capaci e via D’Amelio.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares