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Nigeria: la Shell paga 15,5 milioni di $ ai parenti delle vittime

La Shell pagherà 15,5 milioni di dollari per chiudere la causa civile che vede la compagnia petrolifera olandese accusata di complicità in violazione dei diritti umani nel Delta del Niger.

La causa era stata promossa dai familiari di alcuni attivisti uccisi dall’esercito governativo nel 1995. Secondo i parenti delle vittime la multinazionale avrebbe aiutato il governo ad infliggere punizioni a quelle persone che chiedevano alla Shell di avere un comportamento più etico e rispettoso nei riguardi dell’ambiente e più precisamente riguardo il delta del Niger.

Dal canto suo l’azienda ha ribadito la completa estraneità ai fatti di cui vengono accusati e ribadiscono che il versamento del denaro è soltanto un gesto simbolico per quelle persone che hanno sofferto, anche se la Shell è estranea ai fatti. Il pagamento è stato effettuato solo per chiudere una causa che poteva danneggiare l’immagine dell’azienda.

Tra gli attivisti uccisi c’era anche Ken Saro-Wiwa, uno scrittore molto noto nel suo paese. Insieme ad altri attivisti aveva formato un gruppo civile che aveva lo scopo di mostrare al mondo intero il disastro ambientale di cui si era reso responsabile la Shell. Furono arrestati e accusati di essere i mandanti degli omicidi di quattro leader politici locali. Alla fine del processo furono impiccati.

Nell’atto di accusa, i parenti hanno altresì accusato la Shell di aver fornito armi alla polizia nigeriana per e di aver aiutato l’esercito a catturare gli attivisti.

 

 

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