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 Home page > Attualità > Salute > L’Aborto farmacologico in Italia: classifica delle Regioni

L’Aborto farmacologico in Italia: classifica delle Regioni

Classifica delle Regioni per percentuale di aborti farmacologici in rapporto alle IVG totali nella regione. I dati sono quelli ufficiali del Rapporto del Ministero della Sanità pubblicati a fine 2023 e relativi al 2021. In pratica quanto la Regione fa uso della RU486.

Il Ministero della sanità ha pubblicato alla fine dell'anno scorso, nel 2023, i dati sulle interruzioni di gravidanza volontarie (IVG) del 2021. Nella tabella 25 del foglio elettronico ufficiale ci sono gli aborti effettuati da tutte le regioni italiane. In particolare ci sono le IVG totali e quelle fatte con l'uso di farmaci come la RU486.

La ginecologa Anna Pompili, responsabile del servizio Ivg dell'Ospedale Sant'Anna di Roma, membro della Consulta di Bioetica e Consigliera Generale dell'Associazione Luca Coscioni, spiega in una lunga intervista in più puntate sul giornale Il quotidianoitaliano, che:

La procedura farmacologica si basa invece sull’assunzione di due farmaci in genere a distanza di 48 ore, il mifepristone, qui da noi meglio noto come RU486. Il mifepristone è un antiormone, quindi contrasta gli effetti dell’ormone che è deputato a mantenere la gravidanza, il progesterone. Quindi nel 60% dei casi questa prima pillola blocca l’evoluzione della gravidanza e oltretutto sensibilizza l’utero all’azione del secondo farmaco, che è una prostaglandine, si chiama misoprostolo.

La tabella 25 ministeriale, elenca la percentuale di IVG fatte appunto con MIFEPRISTONE + PROSTAGLANDINE in tutte le regioni italiane. Ordiniamo semplicemente tale tabella dalla regione che fa più aborti con mifepristone+prostaglandine a quella che ne fa meno. Ecco la tabella ordinata:

REGIONE MIFEPRISTONE + PROSTAGLANDINE
  %* sul totale di IVG nella Regione
   
Liguria 72,5
Calabria 72,0
Basilicata 72,0
Trento 67,6
Emilia Romagna 64,9
Piemonte 62,0
Friuli Venezia Giulia 55,7
Toscana 54,9
Lazio 54,6
Umbria 53,4
Puglia 48,5
Valle d'Aosta 48,2
Veneto 34,3
Abruzzo 33,4
Campania 32,2
Lombardia 31,2
Sardegna 25,3
Molise 25,2
Bolzano 23,9
Sicilia 23,4
Marche 19,6
   
ITALIA 45,3

 

La mia regione, il Veneto è decisamente nella parte bassa della classifica. Maglia nero o nerissima alle Marche che sono in un vergognoso e colpevole ultimo posto. Invece le Regioni più virtuose sono senz'altro la Calabria e la Basilicata che pur essendo del Sud Italia sono ai vertici per l'aborto farmacologico.

Ripeto, i dati sono del 2021, quindi di 3 anni fa, ma sono gli unici ufficiali a livello nazionale. In Veneto ci sono da tempo i dati del 2022 e tra qualche mese dovrebbero uscire quelli del 2023. Per il 2022 il Veneto è salito al 41.5% dal 34.3% del 2021 mostrato nella tabella. Tale dato è ancora ufficioso ma proviene dal sito ufficiale della Regione Veneto.

Da notare che la IVG farmacologica è da eseguire entro le 9 settimane e quindi richiede tempi celeri della sanità, inoltre per questo tipo di aborto solitamente la paziente richiede e le viene concessa l'Urgenza che prevede che la famosa settimana di riflessione, semplicemente salti e quindi tutti i tempi si accorcino di 7 giorni e anche di più per via di sinergie nel funzionamento degli uffici burocratici della sanità.

L'aborto con la RU486 e prostaglandine è tanto meno rischioso quanto più precocemente si fa, ragion per cui viene concessa l'urgenza. L'aborto farmacologico è uno degli aborti meno rischiosi e più sicuri, inoltre è molto più economico di quello chirurgico. Questa una scheda riassuntiva per l'aborto farmacologico (con RU486) confrontato con quello chirurgico, messo a disposizione dall'associazione Pro-Choice.

Nella Regione Lazio, probabilmente in diverse ASL, è attiva la procedura della IVG farmacologica @home descritta in una lettera delle dottore Anna Pompili Ginecologa, responsabile centro IVG CSA Roma e Laura Anelli Ginecologa, responsabile Consultori ASL RM1, Roma, al giornale Quotidiano Sanità:

Ad oggi, la regione Lazio è l’unica ad aver approntato un protocollo operativo che applica le linee di indirizzo ministeriali in sintonia con l’evidenza scientifica e le linee guida internazionali. La procedura regionale del Lazio, applicata sia per le interruzioni volontarie di gravidanza, sia per gli aborti spontanei ritenuti, prevede un unico accesso nella struttura sanitaria; la presa in carico comprende la valutazione complessiva, tutti gli espletamenti previsti dagli articoli 4 e 5 della legge 194, la somministrazione del primo farmaco, il mifepristone e la consegna del secondo farmaco, la prostaglandina misoprostolo, che la donna assumerà a casa, seguendo le indicazioni che le sono state date in consultorio o nel poliambulatorio.

La lettera è del 2021, quindi molto datata e non ho trovato alcun documento più recente magari con dettagli in cui si elencano i consultori in cui si applica la procedura @home. Il lazio è certamente il più avanzato negli aborti farmacologici con una procedura resa estremamente semplice e funzionale per il diritto alla scelta delle donne. Tale procedura è stata messa in piedi quando a governare la Regione c'era Zingaretti.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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