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Karim METREF

Karim METREF

Karim Metref. Nato in Algeria nel 1967. Dopo studi di scienze dell’educazione e d’arte ho lavorato come insegnante di educazione artistica per circa 10 anni. Dal 1998 in Italia, vivo a Torino dove pratico il mestiere di educatore e formatore in educazione. Pubblicazioni: Quando la testa ritrova il corpo (manuale di ludopedagogia, Ega, 2003); Caravan to Baghdad (Mangrovie, 2006); Tagliato per l’esilio (Mangrovie, 2008). I miei interventi si possono leggere anche su: http://karim-metref.over-blog.org/

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  • Primo articolo sabato 04 Aprile 2009
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Ultimi commenti

  • Di Karim METREF (---.---.---.237) 12 giugno 2009 11:38
    Karim METREF

    Caro Paolo Degregorio, 
    Mi piace questo tuo pezzo. Su tante cose siamo sulla stessa linea. Nella mia riflessione sulla democrazia liberale (http://karim-metref.over-blog.org/a...) troverai tanti aspetti, da te citati qua in modo chiaro e conciso.
    L’unica cosa che mi vede un po’ perplesso è il modo in cui affronti il tema "Immigrazione". Sia in questo sia nel tuo precedente articolo sulle destre xenofobe, tu lo consideri come "il problema". Fin qua potrei anche essere d’accordo con te. Io stesso che sono immigrato, sono contro chi cerca di descrivere il fenomeno delle migrazioni come una cosa positiva. Non è positiva per niente. E questo lo vado ovunque a sputtare in faccia agli ipocriti del PD e altri "leccaculi" dei padroni che vanno in giro a raccontare che l’imigrazione è buona perchè è una risorsa per l’economia. "Vaffanculo! Non voglio essere una risorsa per la tua economia di merda. Voglio vivere in pace nel mio paese, tra i miei cari." Perchè una donna ukraina dovrebbe lasciare il suo figlio solo per accudire il figlio di una donna italiana che a suo turno non riesce ad acudire il suo perchè ha degli orari impossibili? Perchè un giovane che nasce a Dakar deve avere per unica speranza nella vita, quella di attraversare il deserto a piedi poi il mare su un barcone, per venire a vendere accendini a Borgo Che-ne-so-io? 
    Ma quando leggo i tuoi interventi se mi metto nella pelle dell’operaio italiano medio non arrivo al fondo del problema. Se leggo "lassalto della immigrazione", vedo l’immagine di un immigrato con il coltello tra i denti che assalta la nave del mio fragile benessere. L’immigrato non diventa compagno di disgrazia ma fonte del problema. 
    Non so se l’intento tuo era questo, ma è questo che ne traggo leggendo il modo in cui ti riferisce al fenomeno immigrazione. 

    Considerare chi arriva da te come un fenomeno di disturbo per il tuo piccolo benessere, una minaccia per la tua paga, la tua macchinina, le tue ferie pagate, il tuo appartamentino, il tuo televisore al plasma... è uno sguardo incompleto, miope ed egocentrico. 
    Il tuo piccolo benessere era frutto anche del mio malessere. Gli stessi padroni che qui ti davano una buona paga e le ferie pagate, stavano devastando il mio territorio per ormai tre secoli ininterrotti.Se oggi sono qua perché l’hanno voluto loro. A loro servo qua e non più là. Così come a te ti sposteranno ogni volta che ne avranno bisogno. L’unico modo di opporsi a questo uso strumentale degli esseri umani a questa devastazione di tutti i territori, non solo di quelli dei paesi ricchi, è di opporsi tutti insieme. E non di prendersi a botte tra poveri e più poveri.
    Siccome tu spieghi bene che le destre da una parte appoggiano i padroni che importano masse di mano d’opera a buon mercato e dall’altra parte usano questo fenomeno per rafforzarsi. Dovresti anche stare attento al tuo linguaggio. Perché è più semplice trovare un capro espiatorio debole che prendersela con i padroni del mondo. E le tue parole potrebbero rafforzare questa tendenza presso il lettore.
  • Di Karim METREF (---.---.---.122) 10 giugno 2009 19:53
    Karim METREF

    La storia in fin dei conti è una questione di punti di vista.
    Anche gli invasori del continente americano potrebbero chiamare lo sterminio degli indiani una riconquista della loro "autodeterminazione". Autderminazione di chi e da chi non si sa?

  • Di Karim METREF (---.---.---.122) 10 giugno 2009 19:51
    Karim METREF

    Pensiero "pluralistico e molto profondo" è innanzittutto quello che accetta l’altro. Lo sionismo è un pensiero costruito sul concetto di popolo eletto. Cacciare i palestinesi dalle loro case è giustificato dal fatto che Dio (!) avrebbe promesso quella terra a qualcuno di loro qualche migliaio di anni fa.
    Se questa storia fosse insegnata come si deve non ci sarebbe nemmeno da scrivere oggi su questo tema.

  • Di Karim METREF (---.---.---.65) 9 giugno 2009 12:20
    Karim METREF

    Caro Kemal,

    La risposta l’hai data tu stesso. Di partiti del contro ce ne sono tanti. troppi!
    La Lega è un partito contro: contro i terroni, contro gli immigrati, contro i diversi. Questo è il razzismo. Non vede oltre il proprio naso.
    L’antirazzismo non deve essere soltanto la coppia di ciò che vuole combattere.
    Lo sionismo non si accontenta di essere antipalestinese. Anzi in fondo in fondo non gliene importa niente dei palestinesi. Muovono economia, finanza, politica, cultura, media... per assicurare il potere ad un manipolo di finanzieri che non sono nemmeno tutti Ebrei. E’ tutta una roba strumentale. Il razzismo dei potenti è uno strumento di dominio non una convinzione.
    Perchè se vai a vedere alla fine formano un gruppo compatto dove ci stanno neri, bianchi, asiatici, ebrei, cristiani, musulmani... la loro unica apartenenza è la loro ricchezza e la loro unica lotta è per mantenerla e mantenere il potere che essa gli fornisce.

  • Di Karim METREF (---.---.---.65) 9 giugno 2009 12:05
    Karim METREF

    Caro Marco,
    Infrangere i tabù è utile. MA bisogna saper andare anche oltre. Sono d’accordo che questa lista ha infranto un tabù molto pesante sopatutto per la politica e i media francesi.
    Ma il fatto di non aver altro programma che il contrasto allo sionismo lascia troppe ambiguità che fanno sì che introno alla lista girano troppi personaggi troppo diversi tra di loro.
    E come se domani nascesse in Italia una lista Antisionista in cui ci sarebbero Forza nuova, naziskin, socialisti, democristiani, comunisti, anarchici e islamisti.
    Voglio dire che non sempre il nemico del mio nemico è mio amico


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