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Iva Zanicchi scende in campo

Iva Zanicchi scende in campo

Iva Zanicchi, nota per il contributo artistico alle reti Mediaset come conduttrice di una trasmissione culturale di “addestramento al consumo” denominata OK il prezzo è giusto, forte di questa legittimazione popolare, intima al Presidente della Camera Gianfranco Fini: “fuori dalle palle, non è più del PDL”.
 
La perentoria intimazione è una genuina interpretazione di ciò che vorrebbe esternare il suo benefattore (ma è troppo buono ed educato per farlo), e quindi tocca a lei, saggia popolana senza peli sulla lingua, farsi tramite con le masse popolari e chiamare le cose col proprio nome.
 
Naturalmente questa esternazione sarebbe totalmente ininfluente se non fosse amplificata dal sistema, che è rappresentato dal monopolio mediatico, in grado di far arrivare in ogni negozio di parrucchiere la raffinata analisi politica della Zanicchi e, purtroppo, con un peso e una penetrazione sociale molto profondi.

I numeri ci dicono che in Italia il 70% delle persone traggono le loro informazioni sulla realtà esclusivamente dalla Tv, ma nelle classi popolari il plagio televisivo è totale e il risultato si vede nei risultati elettorali.
 
Le classi dominanti, la Chiesa, gli affaristi, gli speculatori, le mafie, le cricche, insomma tutti coloro che hanno interesse materiale a lasciare le cose come sono, possono anche essere informatissimi, ma i loro interessi economici li legano alla società capitalista con un vincolo più forte dell’acciaio.
 
Questi signori, pur essendo in minoranza, possiedono naturalmente tutti gli strumenti che formano la pubblica opinione, con questi fabbricano le convinzioni che ti portano in cabina elettorale a votare contro i tuoi interessi.
 
I due pilastri che sorrreggono questa operazione sono le televisioni e il controllo che la Chiesa ha sui poveri facendoli votare per la destra (ormai da più di 50 anni). “L’opinione pubblica” è il risultato del martellante ed intelligente attivismo di queste forze, dove una dichiarazione di Iva Zanicchi pesa di più dei risultati di un dibattito parlamentare o di un congresso o di qualunque libro, e Alfonso Signorini con le sue riviste di gossip pesa più di Umberto Eco.
 
Se in Italia si vuole cambiare qualcosa, in primis bisogna creare un fronte di opposizione, vista la prematura dipartita del PD, ma, per avere risultati, non bastano intellettuali e navigatori di internet, bisogna arrivare a quegli strati popolari controllati da TV e preti, semplificare il linguaggio, partire dai bisogni delle persone.
 
Se non possiedi il sistema mediatico e non stai col Vaticano, l’unico spazio che c’è è quello di far politica con la gente, come quelli de L’Aquila, che non hanno alternativa ad organizzarsi e lottare.

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