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Il crollo delle visite di BeppeGrillo.it. Repubblica dice il falso?

La Repubblica.it ha scritto un paio di giorni fa un articolo che ha avuto molto seguito in tutti i giornali. Il blog di grillo è in caduta libera di lettori. Che sia vero o falso oramai la notizia si è diffusa.

Repubblica.it titola in un suo articolo di successo che è stato ripreso da tutti i giornali italiani grandi e piccoli: «Blog di Grillo mai così male, società internazionali certificano crollo utenti». In particolare il discorso centrale per motivare il titolo:

«Secondo Alexa, società del gruppo Amazon, il sito beppegrillo.it è passato in pochi anni dalla top ten mondiale al 7495esimo posto nel mondo»

«nel 2006 il sito 'beppegrillo.it' era terzo nella top ten mondiale, nel 2009 è passato al settimo posto ... basandosi sulle analisi di traffico di Google e della società Alexa del gruppo Amazon»

Pare che Alexa abbia messo nella top ten il Blog tra gli anni 2006 e 2009: sarà vero?

Precisamente quale è il ranking stabilito da Alexa del blog di Beppe Grillo? Sicuramente attualmente il ranking è di 7495 come detto da Repubblica. Andiamo a vedere come è stata la situazione passata avvalendoci di due siti: Alexa.com e Archive.org. Se cliccate sul primo link avrete le statistiche dell'ultimo anno del Blog di Grillo, se cliccate sul secondo link avrete la situazione passata fino al 2009 tramite l'Archivio di Internet.

Riassumiamo i dati che si leggono tramite Alexa e Archive in questa tabella:
 

Anno feb 2015 gen 2014 giu 2013 gen 2012 set 2011 feb 2010 apr 2009
Alexa Rank 7500 2500 3500 5600 4700 5500 5800


I numeri sono arrotondati alle centinaia. Si nota che il dato fornito da Repubblica sia veritiero per la data attuale (7500 di ranking), la sorpresa viene per gli anni passati: il blog di Grillo non è mai stato tra le top ten come affermato da Repubblica. Questo se si prendono le statistiche di Alexa.



Quindi Repubblica sta dicendo il falso. Ma la notizia si è oramai sparsa nei quattro angoli d'Italia e quindi non c'è più nulla da fare.

Ora sorge la domanda: ha senso usare due statistiche diverse tra cui una che mette Grillo nella top ten e un'altra che lo mette in un ranking compreso tra 2500 e 6000 per fare confronti? Beppe Grillo è attualmente in seconda posizione nella classifica di BlogBabel, supponiamo che Repubblica.it o chi per essa ci abbia fatto un articolo nel 2006 e nel 2009 e abbia titolato "Grillo tra i siti più visitati al mondo". Adesso Repubblica.it ha scoperto Alexa e ha visto che ha un ranking di 7500. Ha messo insieme le due statistiche e ha dedotto il crollo dei visitatori di beppegrillo.it: c'è solo ignoranza o viene usata l'ignoranza per coprire la malafede?

In conclusione il Blog ha numeri piuttosto costanti secondo Alexa che, ricordiamolo, offre una stima grossolana del ranking di un sito per via di questioni tecniche. Ha un certo calo attualmente (7500) ma è difficile valutare se un migliaio di posizione in più o in meno siano veritiere o un imprecisione della metodica di stima di Alexa. Spesso si vedono grandissime differenze nei siti che stimano con metodiche differenti una qualche grandezza di Internet, per esempio lo share di Firefox cambia moltissimo a seconda della società che lo misura.

Supponiamo invece che quelli di Repubblica si siano sbagliati e abbiano inteso le statistiche non a livello mondiale ma quelle italiane. In tal caso la tabella è:

Anno feb 2015 gen 2014 giu 2013 gen 2012 set 2011 feb 2010 apr 2009
Alexa Rank 174 - 173 171 128 165 -

 

Come si vede il Rank italiano di Alexa per il Blog non è mai stato sotto 128: altro che top ten nel 2009 e poi il crollo. Il rank italiano secondo Alexa è molto costante negli anni, questa è la realtà.

Invece Repubblica.it che usa la sua ignoranza in materia per fare le pulci a Grillo non aumenta i suoi lettori. Quindi che si guardino in casa.

Sandro kensan kensan.it geek site

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.87) 19 febbraio 2015 14:57

    ....."c’è solo ignoranza o viene usata l’ignoranza per coprire la malafede?"

    E’ una domanda retorica?
    D’altra parte non sarebbe questa la cosa più grave; anche il blog di Grillo non perde occasione per attaccare Repubblica, De Benedetti, ed in genere il sistema dell’informazione in Italia.
    Quindi è comprensibile che non sia particolarmente benvoluto da quelle parti.
    La cosa veramente grave è che Repubblica (e gli altri compagni di merenda, ivi inclusa la televisione), con falsi, mezze verità ed omissioni mentano su qualsiasi argomento faccia loro comodo senza farne ormai neppure mistero.
    Forse è sempre stato così, anche nel passato l’informazione era in mano a gruppi di potere che raccontavano la realtà secondo i loro interessi.
    L’evidenza di ciò ha provocato un fenomeno assolutamente nuovo nella storia: ha radicalizzato le posizioni nell’opinione pubblica, divisa ormai tra chi non crede per principio a nulla di quanto viene detto o stampato, e chi ingoia senza il minimo discernimento qualsiasi panzana.
    Sono definitivamente tramontati i tempi in cui, ad esempio, l’affermazione "l’ha detto la televisione", faceva Cassazione.
    Due tipologie di fondamentalisti acefali, insomma: e questo, specialmente in Italia, è responsabilità piena dei mezzi di informazione e di chi li possiede.
    Ma oggi abbiamo un mezzo che i nostri padri non avevano: internet, dove con un po’ di tempo e curiosità intellettuale è possibile verificare molto di quello che ci viene propinato e venire a conoscenza di notizie che ci vengono nascoste o distorte.
    Come peraltro dimostra il lavoro fatto da chi ha scritto quest’articolo.
    Grazie ad internet molte più persone, volendo, possono fare di più e meglio quello che una volta solo le persone più acculturate ed abbienti potevano fare: accedere ad una pluralità di fonti informative, così come facevano i nostri padri acquistando più quotidiani di diversa tendenza, per avere un quadro il più possibile completo della situazione politica italiana ed internazionale.
    Quindi, sta a ciascuno di noi decidere se sfuggire a quelle due categorie e vivere liberi dai pregiudizi, oppure continuare a vivere accecati dalla nostra stessa ignoranza.
    Ble

    • Di (---.---.---.83) 19 febbraio 2015 15:16

      Carino il commento, al di la del tema in questione è simpatico vedere il "taglio" che l’autore da della realtà. Un commento valido per molti articoli.

      Non concordo invece con "Due tipologie di fondamentalisti acefali": c’è sempre del vario, del buono e del cattivo in ogni categoria presunta. Però sottolineo che "Grazie ad internet molte più persone, volendo,..." appunto, volendo, e quasi nessuno vuole. Le chiamerei mosche bianche, poi bisogna anche avere tempo ma a vedere quanti passano le ore davanti alla tv o davanti a facebook, direi che il tempo non manca.

      In fine "Come peraltro dimostra il lavoro fatto da chi ha scritto quest’articolo." ringrazio il commentatore per l’implicito complimento che io reputo tale. Sandro kensan.

    • Di (---.---.---.87) 19 febbraio 2015 18:47

      Prego. E grazie a te che hai avuto tempo, voglia e capacità di andare a scartabellare tabelle, percentuali, ecc., così da permettere a me ed a chi ti vorrà leggere senza pregiudizi, di smascherare l’ennesima notizia farlocca.

      Resto dell’opinione che chi rifiuta di informarsi, rifiuta anche di capire e non usa il proprio cervello neppure per quella striminzita percentuale che la scienza assegna all’uomo medio: sostanzialmente un acefalo, quindi. 
      Ble
  • Di (---.---.---.57) 19 febbraio 2015 18:49

    Non sarebbe male sentire l’altra campana, cioé Grillo stesso: http://www.beppegrillo.it/2015/02/i...

    In risposta a Repubblica, il blog ha lanciato un hashtag (un "articolo" che i lettori possono rilanciare a loro volta), dicendo a Repubblica "vedrete, il blog è così poco seguito che nessuno lo rilancerà". In poche ore quell’hastag è diventato il sesto al mondo.

  • Di (---.---.---.22) 20 febbraio 2015 16:43

    Kaladin scrive questo commento su un altro blog:

    Intervengo visto che su internet ci lavoro e vedo un po’ di confusione.

    1) Alexa è totalmente inaffidabile sui valori assoluti, specialmente fuori dagli USA, già più indicativo sui trend di utenza. Quindi lasciamo perdere i ranking ma ci teniamo il calo.
    2) Esistono ricerche di mercato assolutamente precise e usate dal settore, Audiweb e Comscore. Beppe Grillo faceva oltre 3 Milioni di visitatori nel mese di Marzo 2013, a Marzo 2014 meno di 2 Milioni, a Dicembre 2014 (ultimo dato disponibile) 850mila. Direi che è in evidente calo.
    3) E’ impossibile che sia mai lontanamente stato nella top ten dei siti mondiali (o in altre top ten). Pensate, per avere un’idea, che China.com (un po’ il Virgilio cinese) fa 200 Milioni di utenti al mese. Per chiarire, non è nemmeno mai stato nella top ten Italiana (Google è il primo e fa 20 Milioni, il Post che leggiamo circa 5 Milioni e credo sia attorno alla 50esima posizione)

    Tra l’altro mi chiedo sempre come tutti stiano a chiacchierare di questi misteriosi dati quando sono assolutamente accessibili da qualsiasi testata giornalistica, Repubblica per certo.

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