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Il caso Astrazeneca che coinvolge anche gli insegnanti italiani

L’Austria non ci vede chiaro e sospende un lotto (numero ABV5300) del vaccino a Astrazeneca, perché sono stati riscontrati casi di trombo-embolia tra le persone che hanno ricevuto questo siero (un morto a dieci giorni dalla iniezione). Prima ancora dell’Austria, la stessa scelta per lo stesso lotto l’avevano adottata Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia. Tiene banco anche in Italia un lotto di vaccino Astrazeneca. Un lotto diverso (numero ABV2856) da quello bloccato negli altri paesi. Il governo Draghi ha deciso di ritirarlo dal mercato perché anche nel nostro paese ci sono dei casi sospetti tra le reazioni a questo vaccino, anche casi di morte. La procura di Catania indaga sulla morte di un poliziotto, 50 anni, deceduto dopo 12 giorni dalla iniezione di una dose del lotto incriminato. La procura di Siracusa ha iscritto nel registro degli indagati dieci persone per la morte di un sottufficiale della Marina, deceduto il giorno dopo il vaccino. Lo stesso procuratore titolare dell’inchiesta ha teso a minimizzare, però, facendosi il vaccino. Si ricorda che in Italia il vaccino Astrazeneca viene somministrato agli insegnanti di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Da evidenziare sull’argomento una interrogazione di FdI in cui si scrive: "È di queste ore la notizia che paesi quali Austria, Estonia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia e Danimarca abbiano sospeso l’uso del vaccino AstraZeneca. In particolare, viene addotta quale motivazione della sospensione il verificarsi di pericolose condizioni di coagulazione del sangue in almeno quattro pazienti. Sembra che questo grave effetto sia legato ad un particolare lotto del farmaco, ma non ci sono dimostranze che non si possano verificare questi effetti collaterali anche dopo l’inoculazione del vaccino di altri lotti. Considerate le ingenti risorse investite dall’Unione europea nel finanziamento della produzione del vaccino di AstraZeneca e nel suo acquisto, si chiede alla Commissione di precisare quanto segue: alla luce di queste allarmanti notizie, come intende l’Unione europea muoversi a tutela dei cittadini comunitari? Non ritiene opportuno verificare presso l’azienda farmaceutica quanto emerso in queste ore in un’ottica di sicurezza e tutela della salute dei cittadini europei e di trasparenza delle informazioni?".

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