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Il Vangelo di Maria Maddalena

E' un 23 maggio del I° secolo, una barca senza timoniere arriva ad adagiarsi sulla costa francese della Camargue, la località da allora sarà chiamata Les Saintes Maries de la mer. A bordo c'è una donna e la sua bambina. Lei è indicata da diversi vangeli apocrifi (tra gli altri quello di Filippo e di Tommaso) espressamente come "la compagna" di Gesù: Maria di Magdala. Assai vicina a Gesù è indirettamente qualificata anche dai vangeli canonici: assiste alla crocifissione, alla sepoltura ed alla scoperta della tomba vuota. E soprattutto, cosa consentita solo alla moglie o ad altri uomini, lava il corpo di Gesù. E' inoltre la prima persona cui Egli si rivolge dopo la resurrezione.
 
Anche se molti degli antichi testi suffraganti questa tesi furono propositatamente distrutti, molti se ne conservano e sempre più ne vengono riscoperti. L'ultimo in ordine cronologico è un testo su pergamena del 570 d.C. in copto dove, come nella maggior parte di quelli conservati, Gesù e Maria Maddalena sono indicati con uno pseudonimo, stratagemma al quale devono la propria sopravvivenza. Nel testo, Maria Maddalena è indicata come propria moglie da Gesù stesso: "Ecco mia moglie..." Il fatto peraltro coincide con la strana lacuna dei canonici che, sebbene riportino la circoncisione ed il ritrovamento di Gesù fanciullo tra i dottori del Tempio, tacciono il periodo di vita tra l'infanzia e l'età matura di Gesù, ovvero quello nel quale per un Rabbi è obbligatorio sposarsi.
 
E d'altronde da Paolo di Tarso, che risponde stizzito a qualcuno che aveva osservato che conducesse con sé una "sorella", sappiamo che anche la triade più vicina a Gesù era sposata: "... anche Pietro, Giacomo e Giovanni hanno una donna...". Che si trattasse di una donna colta e che scrisse un proprio vangelo sappiamo anche da fonti patristiche, fatto che avvalora ulteriormente la grande vicinanza se non addirittura l'appartenenza di Gesù alle comunità esseni come provato dai manoscritti di Qumran. Il proto testo originario - perduto - era in lingua greca, la trascrizione è invece in lingua copta e risale al II° secolo.
 
Oltre le citazioni dei Padri si conservano il papiro Rylands, il papiro Oxyrhinchus ed il più ampio Berolinensis contenente anche altri apocrifi. Al pari dei vangeli apocrifi gnostici e del quarto vangelo canonico, anche quello della Maddalena mostra vicinanza alla tradizione greca, in particolare per il Lògos, ma anche ad es. per il rapporto Uno - Molti classicamente platonico. Per quanto ci è pervenuto, il vangelo che si caratterizza per una spiritualità ed una concezione filosofica estremamente elevate, si compone di due parti: nella prima Gesù risorto risponde agl'apostoli, nella seconda, questi (soprattutto Pietro), increduli ch'Egli abbia potuto rivelare ad una donna realtà non rivelate a loro (e dunque anteporla) lo interrogano su queste rifiutando di credere a Maria. Il testo insomma testimonia anche delle grandi tensioni proprio sulla questione della donna tra Maria di Magdala e Pietro ed in genere nelle prime comunità cristiane, come peraltro confermato anche dall'apocrifo di Tommaso, da quello degl'egizi e dalla Pistis Sophia. E l'orientamento di Gesù non sarebbe stato assolutamente coincidente con quello di Pietro ed Andrea, ovvero quello prettamente giudeo farisaico tramandato dalla tradizione e definitivamente sancito con la forza della diffamazione da parte di Papa Gregorio Magno nei confronti della Maddalena... La tradizione popolare francese oltre a celebrare il 23 maggio la ricorrenza dello sbarco di Maria Maddalena, ne ricorda la predicazione e la figura di Santa Apostola della Provenza, prima del nascondimento in luogo segreto per sfuggire alle persecuzioni. La tradizione identifica questo luogo con Rennes le Chateau, dove nel 1059 le fu intitolata una cappella.
 
 
 
Foto: Wikimedia ("Codex Tchacos p33" di WolfgangRieger - The Gospel of Judas. Critical Edition. Washington 2007. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/F...)
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