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Oltre 100.000 a Roma per la Pace e “Pace anche con cessione di sovranità” non saputa gestire. Ripresa legami con Russia.

Scalda il cuore aver visto oltre 100.000 cittadini per le strade di Roma sfilare per la Pace, di cui molti appartenenti anche alle oltre 600 organizzazioni cattoliche (tra cui le ACLI, le Comunità di Sant’Egidio, le Comunità Papa Giovanni XXIII, Beati costruttori di Pace, Pax Christi e Libera) che, insieme a molte laiche, l’hanno organizzata.

 Invero l’azione più importante – e censurata dai media mainstream – è stata quella indefessa svolta sin dagli inizi del conflitto da Papa Francesco in persona e dalla diplomazia vaticana, azione svolta sulle scie del Vangelo e del Magistero e segnatamente della “Fratelli tutti”. Una mediazione sincera che è stata premiata dall’accoglimento, dal Si’, di Vladimir Putin. Va ricordato che già Henry Kissinger in una nota (e lunga) intervista al Washington Post già nel 2014 aveva messo in evidenza la necessità per una politica di Pace in Ucraina l’attenzione alla realtà multietnica e multiculturale del Paese. In aperto contrasto a ciò si è operata da parte della sinistra americana e segnatamente dall’insediamento di Joe Biden con l’intronazione di Zelenskji e dei suoi amici nazisti una politica razziale e persecutoria nei confronti dei cittadini di etnia russa che ha caustao migliaia di vittime e costretto centinaia di migliaia di persone a rifugiarsi in Russia. Papa Francesco, significativamente in una recente intervista al Corriere della Sera, di cui la testata ha pubblicato solo un resoconto (e c’è stata la rettifica della Civiltà Cattolica), ha parlato di “continuo abbaiare alle porte della Russia” con riferimento anche alla installazione di laboratori di armi biologiche e di postazioni missilistiche sul territorio Ucraino. Realistica e coerente con ciò la posizione del Presidente della CEI Card. Matteo Zuppi, il quale a margine di un recente convegno dossettiano sulla ns Costituzione e segnatamente sull’Art.11, a Bonifati (CS) ha detto: “dopo 80 anni ancora siamo costretti a vedere i morti. Ecco perché anche quell’articolo 11 della Costituzione Italiana, per ripudiare la guerra – oggi in Ucraina, ma anche nel resto del mondo, grandi e piccole che siano, finanche nelle stesse famiglie – è così attuale. E la seconda partedell’articolo, a cui tanto lavorò Dossetti, è ancora più importante: meglio perdere un pezzo di sovranità e risolvere i conflitti. Invece di prendere le armi, discutiamo. Qualcuno faccia davvero da arbitro dunque per far sì che il fratello non ammazzi il fratello”. Questa la cornice ed il contesto a monte, dunque, nel quale si inserisce il discorso introduttorio del Cardinale sul palco di piazza San Giovanni: “Caro amico, sono contento che ti metti in marcia per la Pace. Le guerre iniziano sempre perché non si riesce più a parlare in modo amichevole tra le persone. Siamo spaventati da un mondo sempre più violento e guerriero. Alcuni diranno che manifestare è inutile. Ma io desidero dirti perché la Pace è di tutti e ha bisogno di tutti. E’ importante che tutti vedano quanto è grande la ns voglia di Pace. Ricorda che manifesti anche per quanti vogliono manifestare, ma non possono farlo. E allora grida la Pace anche per loro. Fai bene a non portare nessuna bandiera, ma solo te stesso. Papa Francesco ha chiesto di fermare la guerra con molta insistenza. Chiediamo al Segretario Generale della Nazioni Unite di convocare una conferenza internazionale per la Pace. E chiediamo all’Italia di ratificare il trattato ONU della proibizione delle armi nucleari perché siamo consapevoli che l’umanità può essere distrutta.” E, qui si apre anche l’ovvio orizzonte cui già Papa Francesco ha fatto riferimento: quello della indispensabile e necessaria ripresa di rapporti e legami con la Russia, cui peraltro il Presidente Putin ha già dato disponibilità al Santo Padre. E’ l’orizzonte che mette in evidenza la responsabilità degli ambienti economico finanziari – cosa già denunciata anche in “Fratelli tutti” – specie della finanza angloamericana espressi attraverso la leadership Dem di Biden e soci. I più idonei a questo passo sarebbero infatti l’americano Donald Trump (con cui questa inutile guerra non ci sarebbe stata), il tedesco Gerhard Schroeder e l’italiano Silvio Berluconi: uno stravolgimento dello scenario politico/economico vigente.

francesco latteri scholten.

 

 

 

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