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Il Giro tra pioggia e nebbia

Il Giro tra pioggia e nebbia

Dopo Moreno Argentin nel 1987, un altro campione del mondo, Cadel Evans, ha vinto a Montalcino. L’australiano ha trionfato sabato nella tappa da Carrara a Montalcino (220 km), dedicata a Gino Bartali. La corsa non poteva non essere caratterizzata dai 14 km di strada sterrata, che con la pioggia sono diventati 14 km di fango.
 
Al km 57 sono usciti dal gruppo 16 corridori, tra i quali la maglia bianca Agnoli e Gilberto Simoni, poi ripresi, ma l’attacco decisivo è stato quello di Flens (Rabobank) e Nicki Sörensen (Saxo Bank), che hanno tentato la fuga dopo 85 km di corsa. Il gruppo all’inseguimento dei due corridori si è diviso in due tronconi, nel secondo è rimasto Carlos Sastre, che è poi arrivato al traguardo con un pesante ritardo. La fuga però non è andata a buon fine e i due sono stati raggiunti dal gruppo. L’episodio più importante della settima tappa del Giro 2010 è stata sicuramente la caduta della maglia rosa Nibali nella discesa del Passo del Rospatoio, poco prima che iniziasse il primo tratto di sterrato. Dopo la caduta e dopo vari attacchi e contrattacchi in testa alla corsa sono rimasti Vinokourov (Astana), Evans (Bmc), Cunego (Lampre-Farnesi), Pinotti (Htc-Columbia) e Arroyo (Caisse d’epargne). In volata l’australiano ha battuto tutti, con Cunego secondo e il kazako dell’Astana terzo. A pochi secondi Pinotti e Arroyo, mentre a meno di 30’’ sono arrivati anche Garzelli e Gradet. I due uomini Lquigas, Nibali e Basso, sono arrivati a Montalcino con un ritardo intorno ai due minuti. Tutti, dal primo all’ultimo arrivato, provati da una giornata di pioggia, tutti ricoperti di fango.
 
La maglia rosa sabato ha quindi cambiato proprietario ed è passata a Vinokourov, che prima della frazione del Terminillo aveva un vantaggio di 1’12’’ su Evans e 1’29’’ su Millar. Nibali era al 5° posto con un ritardo di 1’33’’. Dopo la tappa di Montalcino la Liquigas ha perso anche la maglia bianca, riconquistata da Porte.
 
Ieri invece l’ottava tappa da Chianciano Terme al Terminillo (189 km) ha premiato Chris Sörensen della Saxo Bank, in fuga dal km 76. Prima della fuga, il gruppo è rimasto compatto nonostante un frazionamento temporaneo durante la discesa successiva al valico di monte Nibbio. La fuga è stata alimentata da ben 17 corridori, tra cui un italiano, Simone Stortoni della Colnago. Lungo l’ultima salita del Terminillo ci sono stati vari scatti sia tra i fuggitivi sia nel gruppo della maglia rosa. Il danese della Saxo Bank ha staccato i suoi compagni di fuga e ha preceduto sul traguardo, immerso nella nebbia, Stortoni, lo spagnolo Tondo Volpini (Cervélo) e Petrov (Katyusha), reduce anche lui dalla fuga. I big del Giro sono arrivati tutti insieme a poco meno di 1’ dal vincitore.
 
Vinokourov ha conservato la leadership della generale, mentre David Millar, arrivato con quasi 18’ di ritardo, è uscito di classifica. Nibali è salito così in terza posizione, ma i distacchi sono rimasti invariati. Oggi il gruppo è atteso dalla nona tappa, la Frosinone-Cava de’ Tirreni di 187 km.

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