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I fuorilegge

Da mesi ormai stiamo assistendo allo stillicidio di atti illegali (cioè fuori dalle leggi vigenti) da parte di esponenti del governo attualmente in carica. Ha iniziato Fontana, dichiarando di non riconoscere le coppie di fatto unite da una legge dello stato. Poi il continuo altalenarsi delle posizioni sui vaccini, tutte immancabilmente al di fuori di una legge ancora in vigore. C'è poi il sequestro illegale di persone, migranti e non, sulle navi, la dichiarazione di revoca delle concessioni ad Autostrade SpA a mercati aperti, il ponte conviviale, un viceministro che accusa di alcoolismo il presidente Jean Claude Junker, senza sapere che la scaudicanza della quale è afflitto deriva da un incidente stradale, non dai postumi dell'etilismo.

Recentissime invece le posizioni dei due viceministri, entrambi in fallo su leggi e trattati. Salvini minacciando la chiusura degli aeroporti (ma non era una competenza che spetterebbe a Toninelli?) nel caso di arrivi di charter di migranti dalla Germania scordando che, secondo i trattati europei vigenti, un paese deve far pervenire i migranti alla nazione dalla quale sono entrati in Europa. Norma discutibile, senza dubbio, ma il fatto strano è che quando si è trattato di modificarla, la Lega ha votato contro mentre il M5S si è astenuto.

Ringraziamo gli esponenti tedeschi che questa mattina hanno precisato che si stanno ancora valutando le operazioni e comunque non saranno a tempi brevi. Lo scontro per il momento sembra scongiurato ed una vertenza diplomatica con il maggior partner europeo certo non ci farebbe bene. Di Maio invece, vestendo i panni dell'oracolo con l'obiettivo di calmare i mercati e frenare lo spread, predice "sorprese" e "grandi cambiamenti" alle prossime votazioni europee, che "potranno aiutarci". Sublime confessione dei problemi economici dell'Italia, anche se diventa difficile capire come un esito populista possa poi aiutare il nostro paese.

Siamo in dubbio se le questioni sul tavolo possano essere affrontate da economisti e politici o forse da investigatori o poliziotti. Meglio Tria o Poirot? Berlusconi o il tenente Colombo? Di certo non possiamo augurarci "Ispettore Callaghan, il caso Italia è suo": di sparatorie ne abbiamo già troppe. Temiamo che la fine ricorderà molto quella dei film dell'ispettore Closeau, e ci sarà ben poco da ridere, purtroppo.

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