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 Home page > Tribuna Libera > Parte da noi, parte di noi

Parte da noi, parte di noi

Si stanno avvicinando le tappe previste per la costituente del nuovo PD, con l'augurio che tutta l'attività svolta (a rilento) e quella che seguirà serva veramente a rifondare il faro della sinistra italiana. La time line del Congresso Costituente prevede le tappe intermedie con:

 

  • dal 23 al 27 gennaio presentazione proposte di candidatura alla Sergeteria
  • 31 gennaio termine iscrizione al PD;
  • dal 3 al 12 febbraio (per Lazio e Lombardia esteso sino al 19/2) voto degli iscritti sui candidati e le mozioni;
  • 22 febbraio termine della presentazione delle liste collegati ai vari candidati;
  • 26 febbraio Primarie.

al momento si sono proposti alla segreteria del partito quattro candidati:

In attesa di eventuali altre candidature (al momento nulla di nuovo) possiamo analizzare e valutare i programmi presentati dai candidati attuali. 


Personalmente ho già svolto questo compito e riassumo brevemente le mie conclusioni, certamente non conclusive ma comunque indicative di un pensiero di fondo che voglio condividere con voi.

Leggendo ed ascoltando le dichiazioni di Cuperlo e De Micheli ricordavo le letture e gli ascolti dei programmi degli ultimi segretari, sia Martina che Zingaretti e soprattutto Letta: frasi retoriche e cariche d'effetto che risuonavano però nel vuoto di una classe dirigente aggrappata alle poltroncine, agli incarichini ed alle tesserine di un partito allo sfacelo, dirigenti incapaci di accettare le decisioni della base, relegando i tesserati al mero incarico di votanti e via così, finché dura.
Muoia Sansone con tutti i filistei? Forse. Basti analizzare le posizioni di alcuni elementi della Direzione Centrale per rendersi conto che l'appoggio al Segretario era finalizzato alla sopravvivenza della propria lista, e guai a toccarla.

Ho trovato invece nei programmi di Bonaccini e Schlein parti certamente più condivisibili e proiettati verso un cambiamento sostanziale e non solo di facciata. Allo stato attuale personalmente dò un leggero vantaggio alla Schlein, fosse anche solo per il fatto di essere politicamente nata fuori dalle pastoie della Bolognina dove ancora troppi leader del PD guardano con pericoloso rammarico.

Ultrima considerazione proprio sul titolo del programma: Bonaccini con "Promessa Democratica", alla quale si può rispondere che di promesse democratiche la base del partito ne ha già sentite tante e tutte disattese mentre la Schlein con "Parte da noi": non solo indica una partenza dal basso come dorebbe sempre essere ma, provando a cambiare una sola vocale, il titolo diventa "parte di noi". Elly Shlein non proviene dai rami alti del partito, non ha correnti da difendere e tessere a difenderla. Una di noi, parte di noi e che parte da noi. Non so se la Shlein aveva notato questa caratteristica, ma a me è piaciuta molto. Una speranza non promessa ma premessa, e di questi tempi non è poco.

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