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Giuseppe Fusco

Ho studiato Teologia e Filosofia presso l'Università Gregoriana di Roma, specializzandomi in Filosofia Sistematica.
Ho vari anni di esperienza nella cooperazione internazionale. Tra i miei interessi principali i diritti umani, la giustizia sociale, la comunicazione sociale e interculturale. Questi mi hanno portato a frequentare vari corsi di formazione e approfondimento in Italia e all'estero.
Credo nella comunicazione partecipativa come momento di crescita culturale e democratica, per questo cerco di dare il mio contributo su AgoraVox. Nei limiti delle mie possibilità offro la mia collaborazione anche su Wikipedia.

 
 
 
 
 

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  • Primo articolo lunedì 03 Marzo 2010
  • Moderatore da martedì 05 Maggio 2010
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Ultimi commenti

  • Di Giuseppe Fusco (---.---.---.131) 22 dicembre 2010 22:57

    AUGURI

    • allo staff di AgoraVox
    • agli scrittori di "Strozzateci Tutti"

    e ancora di più

    AUGURI per il progetto "AgoraVox a Scampia"!!!

    e ...

    AUGURI A TUTTI NOI

    per una partecipazione sempre migliore su questo sito, che alla fine ci appartiene.

    BUONE FESTE!!!

  • Di Giuseppe Fusco (---.---.---.82) 22 dicembre 2010 09:51

    L’ergastolo è una pena sostitutiva della pena di morte.

    Ma invece di dare delle risposte definitive (non sono nessuno per farlo), vorrei invitare alla riflessione.

    Seppure le pene quando necessario devono esserci, invece di concentrarsi troppo su di queste, non sarebbe meglio muoversi sull’aspetto della prevenzione? Lo stesso Beccaria ne parlava nell’opera citata, quasi 250 anni fa (vedere ad esempio i capitoli 41 e 45, ma tutta l’opera vorrebbe indirizzare a ciò).

    Non ne guadagnerebbe tutta la società? Quanto potrebbe fruttare di più educare davvero a una cultura di rispetto e legalità?

    Questo chiama a una responsabilità di tutti. Dalla famiglia, alla scuola, alle istituzioni.

    DIre che è un’ideale dovrebbe spingerci tutti a rimboccarci le maniche.
    Dire che è un’utopia, non significa piuttosto preferire la strada più semplice e meno umana che è la punizione?

  • Di Giuseppe Fusco (---.---.---.82) 21 dicembre 2010 15:55

    Gentilissimo signor Anonimo (ovvero parente, amico, fan o benefattore del signor Lettieri ... se non lo stesso signor Lettieri), credo sia inopportuno usare le pagine di Agoravox per la sua propaganda politica.
    Credo troverà, o ha già, i mezzi per pagarsi la sua campagna elettorale di cui ha diritto ... altrove!

    Resta il dubbio:
    Lettieri chi? L’enigma Lettieri: sfinge o caimano ( "La Voce della Campania", Luglio 2006, http://salerno2.rdbcub.it/simo.html)

    e per par condicio (così da avere una panoramica, certamente incompleta, di "persone serie" per il futuro di Napoli):

    Salerno, il ds De Luca indagato per falso e truffa. Coinvolti anche il sindaco De Biase e il capo degli industriali napoletani Lettieri ("Corriere della Sera", 28-3-2006, http://archiviostorico.corriere.it/2006/marzo/28/Salerno_Luca_indagato_per_ falso_co_8_060328008.shtml)

    Regionali in Campania, ecco l’elenco dei politici indagati ("Report On Line", 13-11-2009, http://www.reportonline.it/2009111338135/politica/regionali-in-campania-ecco-l-elenco-dei-politici-indagati.html)

    La creme creme dei politici indagati e pregiudicati che si candidano e operano in Campania (13-11-2009, http://www.notiziegenova.altervista.org/index.php/te-lo-nasondono/361-la-creme-creme-dei-politici-pregiudicati-che-si-candidano-e-operano-in-campaniada-rimanerci-senza-parole)

  • Di Giuseppe Fusco (---.---.---.82) 16 dicembre 2010 16:14

    All’alta concentrazione di persone nelle città corrisponde anche un basso numero di abitanti in zone periferiche, che se sviluppate adeguatamente potrebbero contenere quanto si definisce sovrappopolazione.

    Faccio l’esempio dell’Africa, che conosco un pochino. Un eccessivo numero di persone in città come Nairobi, Dar es Salaam, Lagos, Accra (solo per fare alcuni esempi qui e lì) mentre ampie zone coltivabili sono lasciate inaridire.
    Le cause sono molteplici. Un paio:
    1) La centralizzazione (residuo coloniale che tra l’altro favorisce la corruzione), es.: anche per fare un certificato di nascita si deve andare nella capitale. Quindi è più comodo viverci che fare ogni volta anche centinaia di chilometri per un pezzo di carta o simili con dispendio economico, di tempo, energie, rischio di incidenti per la qualità delle strade, etc.
    2) Il sogno che nella città ci sia il meglio delle opportunità (fenomeno dell’urbanizzazione che è stato ed è anche nostro). Una volta arrivati, tornare indietro è un pò dichiarare fallimento (gli slum sono la peggiore espressione di ciò). Con tutti i problemi che ne conseguono.

    Non contiamo la desertificazione dovuta molto al fattore umano e che se si volesse si potrebbe evitare e combattere creando più "spazio" ... o meglio ricreando lo spazio che esisteva e molto di più.

    Da noi c’è anche un problema di comodità. Vogliamo il lavoro sotto casa. Che può essere anche giusto (ognuno sceglie quello che ritiene più opportuno per sé), ma non è sovrappopolazione. E’ piuttosto una questione di scelte.

    In Italia abbiamo bisogno di immigranti altrimenti la nostra economia ne risentirebbe. Quindi è davvero un problema di sovrappopolazione o sviluppo reale che includerebbe distribuzione di risorse umane, economiche, etc?

    Riguardo le guerre ... torniamo al discorso precedente: una questione di potere e interessi architettati ad hoc e non di sovrappopolazione, guerre di religione, guerre tribali, sicurezza non so di cosa, esportazione di democrazia (quale?), o fantasmi vari come qualcuno vuol farci credere.
    La storia non è mai cambiata ... cambierà un giorno? Spero non sia una domanda retorica.

  • Di Giuseppe Fusco (---.---.---.82) 16 dicembre 2010 11:28

    Sono convinto che il problema numerico della popolazione sia un problema falso e illusorio.
    Come diceva Gandhi:
    "Nel mondo c’è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non per soddisfare l’ingordigia di tutti".
    E purtroppo sappiamo che nel mondo la ricchezza è nelle mani di pochi. Come il potere. E quei pochi non sono disposti a condividere né la ricchezza, né il potere con il quale aumentano la propria ricchezza.
    Perciò la democrazia, quella vera, quella che si attua nella vera partecipazione, viene impedita, limitata o è lì, illudendoci, senza mai permetterci di afferrarla davvero (e in questo caso penso alle nostre cosiddette "democrazie"). Senza permettere una partecipazione comune al benessere. Un benessere che è un diritto (e di tutti) e non un privilegio (e di pochi).

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