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Cina: quando il fumo annebbia la vista, a discapito dei bambini

Primo consumatore e primo produttore di tabacco, contro il fumo la Cina è decisa a fare un passo avanti e tre (anche molti di più) indietro. La cosa grave è che a rimetterci sono i bambini.

Nel 2009 la contea cinese di Gong’an cerca di obbligare i propri dipendenti a fumare, pena la multa. A parole il Governo cinese vorrebbe combattere il fumo, ma guai a chi non fuma. Il consumo di sigarette locali giova alle casse statali.

Quest’anno la guerra al fumo in Cina sembra cominciare davvero. Dal 1 maggio è proibito fumare nei luoghi pubblici. Allora si fa sul serio? Non allarmatevi. Niente multe per i trasgressori, e si può fumare in ufficio.
 
Essendo primo consumatore e primo produttore mondiale di tabacco, cos’altro aspettarsi? China Tabacco è la più grande produttrice di tabacco al mondo, con oltre 900 marche, ed è in mano al governo Cinese.
 
Ma non c’è limite al peggio.
 
Il rapporto Tobacco Control and China’s Future, compilato da 60 ricercatori, rivela che più di 100 scuole elementari cinesi (oltre a scuole superiori e università) sono sponsorizzate dall’industria locale del tabacco. In realtà è difficile avere il numero esatto (il Ministero dell’Educazione non collabora). Quelle trovate hanno il nome delle marche di sigarette. Per 200000 yuan (circa 23 mila euro) la marca di sigarette acquisisce il diritto a dare il proprio nome alla scuola e mettere slogan pro-tabacco nella stessa area scolastica. Uno dice “Il talento viene dal lavoro duro – il tabacco vi aiuta a diventare persone di talento”.
 
Certo, il legame tra produttori di tabacco (di ogni area geografica!) e contraddizione è strettissimo. Sarà un talento speciale?

Come quando, da quest’altra parte del mondo, le multinazionali del tabacco riescono a collegare le sigarette agli eventi sportivi (e non sono proprio innocenti nei confronti dei minori). La loro incoerente difesa? Quella pubblicità serve solo a vendere una marca piuttosto che un’altra, ma “non influenza in alcun modo il consumo di tabacco”. Mentre è ovvio e le ricerche confermano che “la sponsorizzazione favorisce il reclutamento di nuovi fumatori e aumenta la quantità di fumo assunta da chi ne è già dipendente”.

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