L’ex pm di Catanzaro alla trasmissione Exit su La7 in onda mercoledì
De Magistris: «Avevo scoperto nuova P2»
«Attraverso la ricostruzione dei finanziamenti pubblici in Calabria tramite poteri occulti»
ROMA - «Attraverso la ricostruzione dei finanziamenti pubblici in Calabria, avevamo scoperto quella che con gergo giornalistico si potrebbe anche definire la nuova P2». Lo dice l’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, intervistato da Exit, il programma di La7 che andrà in onda mercoledì sera.
POTERI OCCULTI - De Magistris si riferisce alla «gestione del denaro pubblico e di alcuni pezzi delle istituzioni attraverso il tramite dei poteri occulti. Questo è il cuore del problema e non voglio dire altro. Perché fatti, nomi, documenti, li ho consegnati». Nelle sue indagini, l’ex pm spiega di aver utilizzato «strumenti investigativi che hanno dato molto fastidio agli indagati di questi procedimenti. Che si tratta in particolare degli accertamenti bancari, accertamenti patrimoniali. Traffico dei flussi telematici e delle tracce, degli incroci telefonici, le sommarie informazioni testimoniali, l’esame dei documenti. Le indagini tradizionali». Sul destino delle sue indagini, De Magistris dice: «La mia testimonianza, i miei documenti, il mio sapere doveroso l’ho consegnato all’autorità giudiziaria di Salerno. Prendo atto che sono stati fermati i magistrati che stavano conducendo questa indagine».
La questione è oggi abbastanza chiara: Genchi è stato messo sotto inchiesta per cui viene a cadere il segreto istruttorio sulle informazioni che lui utilizzerà per legittima difesa. Queste informazioni riguardano illeciti commessi dalle più alte sfere istuzionali di questo paese, come lo stesso De Magistris aveva scoperto, sia per vicende di corruttela che, allarmante, per questioni di mafia.
Genchi stesso parla di ’resa dei conti’ perchè quanto porterà a sua difesa nell’eventuale processo che lo vedrà imputato, scoperchierà ben più di un ’pentolone’ di malaffare ad altissimi livelli (Rutelli compreso, ecco il motivo della sua lotta e discredito nei confronti del consulente).
Ricordo che grazie all’opera di Genchi, sono state comminate pene per migliaia di anni di carcere ai mafiosi e malavitosi della peggior specie in questo Paese: additare lui come ’pericolo pubblico’ suona davvero come una beffa alle istituzioni e alla legalità!
Così nascono le dittature. Il non mettere freno a tutto questo, da parte di chi potrebbe e dovrebbe essere in grado di farlo, è un chiaro segno di collusione e colpevolezza.
Qualcuno dovrà poi risponderne alla storia, ma sarà già troppo tardi.
Categorizzare questo genere di articolo alla voce "Cultura" è un pò eccessivo. Senza nulla togliere al contenuto dello stesso e alla buona volontà di chi l’ha scritto.
Se l’idea di cultura che deve passare in Italia è questa delle trasmissioni trash della peggior specie, mi permetto di dissentire.
Alla redazione avanzerei la proposta di separare "Cultura" da "Spettacolo", visto che ormai le intrusioni della seconda voce nella prima sono dilaganti e si rischia ancor di più di sminuire il significato della parola "Cultura".
Invito i lettori ad approfondire seriamente (visto che i media tutto fanno tranne che questo) il delicato argomento. Lascio quindi qualche link da cui partire: