1. sui costi: vorrei conoscere i costi per la chiusura del ciclo di una sola centrale atomica. Come ben sai, il costo lo puoi consuntivare quando l’ultimo grammo di materiale da dismissione/scorie da produzione sono state messe in sicurezza ovvero decadute nella sua pericolosità. Stabilito questo costo, gradirei conoscerne l’estensione temporale e, di conseguenza, l’individuazione dei soggetti su cui il costo ricadrà, anche non godendone i benifici (ciclo di produzione elettrica della centrale minore dei tempi di dismissione).
2. sulla sicurezza: gradirei conoscere qual’è la percentuale di sicurezza garantita per un impianto nucleare (di qualsiasi fasulla generazione si voglia). Tralascio di seguirti nel ragionamento ottuso che fai sulla pericolosità di dighe, autostrade, etc... Visto che non sono assimilabili tra di loro e che le conseguenze di eventuali incidenti sono immediate e non protratte nel tempo per millenni...
Infine, noto che tutti i ’ragionamenti’ da te portati in questa diatriba inutile partono e mantengono fermo un presupposto che è fuorviante per ogni valutazione: non entra mai in gioco la variabile della diminuzione dei consumi, mai. Quando ormai non c’è alcun bisogno di dimostrare quanto sia invece impellente la necessità per l’intero pianeta di cambiare drasticamente rotta in tal senso.
Ispirandomi al principio di precauzione, nel mix escluderei il nucleare per gli ovvii motivi di intrinseca pericolosità tecnologica e per l’irrisolta questione delle scorie (a riguardo consiglio vivamente la visione del documentario segnalato da me in vari commenti).
Il risparmio è la via maestra, le rinnovabili sviluppate secondo i principi della smart grid e della cogenerazione l’altra.
In qualche commento ho letto che il peso dei consumi domestici è solo una quota dell’intera torta, che non supera la metà del totale: bene, iniziando a rendere "puliti" i tali consumi e soprattutto indipendenti dall’approvvigionamento classico, si lascerebbe libera una buona fetta per i consumi industriali, in attesa di nuovi sviluppi della ricerca (solare a concentrazione, ad esempio, per rimanere sul seminato di Rubbia).
Non abbiamo bisogno del nucleare. Non ci possiamo permettere il nucleare. Non possiamo essere così sfacciatamente presuntuosi e arroganti da ipotecare il futuro di decine di generazioni future.
Le rinnovabili, per quanto ancora agli albori, in ogni caso non producono i danni di cui è capace il nucleare.