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Gianluca Bracca

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  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.85) 13 marzo 2009 11:23

    Da quel poco che ne so, fu lo stesso capo della polizia Teddy Bingham a ’tradire’ Petrosino.
    Joe si apprestava a compiere una missione segreta in Italia, preparata da due anni almeno. Alla sua partenza, il capo della polizia diede la notizia ai giornali e in pochissimo tempo la vicenda fu pubblicata su tutte le testate statunitensi e, a ruota, da quelle italiane: la copertura era così saltata. Nonostante questo, l’eroico poliziotto non rinunciò all’impresa e finì ucciso come tutti sappiamo.
    C’è da dire che dalle prime indagini che riuscì a compiere non ottenne quasi nulla. Egli aveva con sè una lunga lista di persone affiliate alla "mano nera" in America ed era in Italia proprio per cercare informazioni su di loro: le procure che contatto gli consegnarono le schede di questi personaggi, inesorabilmente VUOTE.
    Il muro di omertà avvolgeva in maniera netta anche le istituzioni dell’epoca.

  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.85) 13 marzo 2009 11:00

    Il video a cui fa riferimento l’articolo è visibile qui:
    http://www.youtube.com/watch?v=nDe8URzQyPk

  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.210) 12 marzo 2009 21:24

    Dimenticavo un particolare.
    Ad oggi l’unica formazione politica ad aver messo al bando l’incenerimento è Per il Bene Comune, a cui sono soddisfatto di aver aderito.
    Questo è l’ultimo documento approvato dall’assemblea nazionale:
    Documento programmatico sull’ambiente: verso "Rifiuti Zero".

    Non è un caso che sia costantemente boicottata dai media dei magnati dell’informazione (gli stessi che in varigati modi ruotano attorno all’affaire monnezza).

  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.210) 12 marzo 2009 21:15

    Solo un appunto.
    Qual’è la differenza tra inceneritore e ’termovalorizzatore’?
    Del primo ne sono a conoscenza, del secondo un pò meno: non ho trovato traccia di quella definizione in alcun dizionario. Eppure non sei il solo a farne uso.
    A forza di ripeterlo è stato tranquillamente assimilato come sinonimo di un impianto in grado di ’valorizzare’ qualcosa: sì, le tasche di tutti i soggetti che ruotano attorno alla vita di quel genere di mostruosità (clienti/fornitori/malavita/banche/politica).

    Il recupero energetico (e la conseguente vendita di energia) è scarso, per alzarlo un pò occorre PLASTICA e CARTA, ma questo a chi è in attività con gli inceneritori non interessa un granchè. A sostenere i bilanci ci pensano gli aiuti di Stato a tale attività (i CIP6, contributi prelevati in bolletta da decine di anni agli italiani, circa 55 miliardi di euro) che sono poi il fine ultimo dei baroni di questi impianti. Un pratica fuori da ogni norma europea ed anzi in sua piena violazione, tanto che la stessa UE ne ha emanato una rettifica per ribadire che incenerire rifiuti o lavorare carbone e petrolio non possono e non devono ricadere in questi aiuti di Stato. Siamo di fronte ad una truffa, ripeto, bandita dall’Unione Europea, messa in opera da politica e gruppi industriali, bancari ed anche di malaffare: i soldi li stiamo mettendo noi, ogni due mesi pagando le nostre bollette e questo succede dal lontano 1992, senza che alcun Governo abbia preso provvedimenti correttivi, anzi facendo l’esatto opposto (decreti e leggi di proroga e/o mantenimento oramai non si contano più).

    Le cosiddette ’ecoballe’ sono denaro sonante per chi le produce, le acquista, le vende... le utilizza come garanzie per concedere prestiti e finanziamenti: spaventose catene di miliardi di euro ’valorizzati’ da una catena perversa di gestione dei materiali post consumo.

    L’altro ’valore aggiunto’ che forniscono è di far sparire agli occhi la spazzatura che non si sognano di far diminuire (basterebbero politiche semplicemente ’un pò più accorte’, mica la luna): sappiamo tutti che la materia NON SI DISTRUGGE, in nessun caso. Ma si trasforma in qualcosa d’altro. Incenerire trasforma materia più o meno inerte (se un oggetto lo utilizzo per 10 anni anzichè pochi mesi, non sarà danno per nessuno in quel periodo e non se ne produrranno di ulteriori) in altra materia estremamente pericolosa. Le ceneri che rimangono, quelle visibili, vengono stoccate (non smaltite perchè non è possibile) in speciali discariche, con la targa "rifiuti pericolosi". Poche settimane fa in Italia, il Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, ha dato il via libera all’utilizzo di queste ceneri per farne uso in opere stradali, viene ora mescolata all’asfalto: la cosa meno ’stabile’ e meno soggetta ad usura e polverizzazione che esista! Sono di nuovo riusciti a ’valorizzare’ la loro materia prima, i nostri soldi.
    Dopo la criminalità organizzata e l’edilizia, incenerire in Italia è il terzo business... di pochi!

    I vincoli stringenti in tutto il mondo occidentale sono quelli della Riduzione, Raccolta e Recupero, in questo paese si investe in tutt’altro. Si investe in pratiche atte ad aumentare un ’rifiuto’ poco differenziato ma con un grande valore economico. E pensare che potrebbe averne uno infinitamente maggiore semplicemente recuperandolo per farne altra materia prima (basta chiederlo ai cittadini di Sidney o, per non andar lontano, a quelli di Vedelago, nel trevigiano).

    Bene, tutto questo ha altri costi, ben più alti. Ma di nuovo, chi lucra su queste pratiche non si sogna di accollarseli perchè non è costretto a farlo; da leggi e provvedimenti, regole, che hanno concertato con i conniventi politici, molti dei quali con forti interessi economici in questi progetti.
    La salute di migliaia di cittadini che genera, oltre all’indicente sofferenza, costi sanitari mostruosi che di nuovo sono a carico dello Stato, di quegli stessi cittadini che si vedono distruggere l’ambiente e la vita sotto il naso.
    Già dal 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (quindi non dei folli ’ambientalisti’) ci ha messo in guardia dagli enormi costi sanitari derivanti dall’inquinamento atmosferico, in particolare da polveri ultrafini, quelle che in molti paesi, Italia compresa, non sono nemmeno considerate dalle normative, come se non esistessero. Stimanva cifre attorno ai 160 miliardi di euro l’anno nella sola UE, nel 2007.

    Il mio invito, quindi, è quello di non cadere nelle trappole -in questo caso linguistiche- che una gigantesca macchina operante all’assalto di denaro e salute pubblici, ci prepara quotidianamente su ogni fronte.

    Poi, se proprio si vuole insistere su questa inesistente parole, io posso attribuirle questo concetto.

  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.85) 12 marzo 2009 17:47

    Grazie per questo esclusivo contributo, si aggiunge agli altri già messi a disposizione da te, altri informatori ’liberi’ e lo stesso Gioacchino Genchi.
    E’ utile a sviluppare meglio lo spirito critico necessario per affrontare a mente aperte questa ennesima oscura vicenda che vede coinvolti diversi attori appartenenti alle istituzioni, alla malavita organizzata e all’informazione su fatti gravissimi accaduti in questo paese, che ne hanno cambiato la rotta sotto molti aspetti.


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