• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

F.C.

L'autore non ha inserito, ancora, una sua descrizione.

Statistiche

  • Primo articolo martedì 04 Aprile 2013
  • Moderatore da mercoledì 04 Aprile 2013
Articoli Da Articoli pubblicati Commenti pubblicati Commenti ricevuti
La registrazione 6 12 9
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0
Moderazione Da Articoli moderati Positivamente Negativamente
La registrazione 46 46 0
1 mese 0 0 0
5 giorni 0 0 0








Ultimi commenti

  • Di F.Cammarano (---.---.---.1) 10 aprile 2013 17:43

    Nell’osservare Grillo mi pongo anche questa domanda: un movimento/partito come il M5S eletto dal 25% degli elettori, può essere guidato , orientato da un comune cittadino come Grillo che non è stato eletto in prima persona? Esistono altri casi in cui un cittadino non eletto ha tanta influenza sui Parlamentari? Ci sono ma è meglio non dire i nomi! Può un cittadino qualunque avere tanta ascesa sul Parlamento? Uno di noi ,non eletto , ha la stessa incidenza su un gruppo di parlamentari come ce l’ha Grillo?Grillo è un privilegiato solo perchè è l’ideatore del M5S? Perchè Grillo non si limita solo a fare propaganda per il suo Movimento e lascia agire i suoi eletti in piena autonomia ponendosi come un comune cittadino? Ovviamente rispondere a queste domande è molto semplice...

    Gradirei una visita dell’autore di questo articolo nel nostro blog neodemocraziasociale.altervista.org 
  • Di F.Cammarano (---.---.---.1) 10 aprile 2013 17:07

    Oltre al comparto turistico vengono coinvolti : imprese specializzate per la tutela dei beni culturali(e la rispettiva manodopera fatta da centinaia di operai che hanno sulle spalle il peso delle rispettive famiglie) , studiosi e critici d’arte, storici, imprese edili, restauratori, archeologi, artigiani , artisti, ingegneri ,e via dicendo. La lista è talmente lunga che ci annoieremo , per cui non posso fare altro che: ribadire la centralità positiva della Chiesa nel quadro dell’economia italiana e rimarcare che quei sei miliardi "sottratti" al Paese ,hanno un risvolto economico per tutti, credenti e non, inestimabile, oltre ad una ricaduta sociale in termini di opere di carità (spesso taciute ed ignote a molti) che sono indispensabili per gli atei, gli agnostici e per i credenti di qualunque religione. Tra l’altro non penso che i servizi caritatevoli ( che riguardano x es ragazze madre, orfani, immigrati , giovani delle periferie ,ecc) siano rivolti esclusivamente ai credenti? Queste opere sono a favore di tutta la comunità...

  • Di F.Cammarano (---.---.---.1) 10 aprile 2013 13:29

    In merito alla ripartizione dell’ 8 X mille , occorre fare una profonda riflessione che investe molteplici aspetti. Il 20% (stando anche alle mie informazioni) è destinato alle opere di carità mentre il restante è ripartito in altre spese tra cui spiccano quelle relative ai seguenti ambiti : pastorale , edilizia di culto e beni culturali. Per esempio, nella mia diocesi attualmente la maggior parte di questi fondi è stata investita per finanziare opere di consolidamento , ristrutturazione e ammodernamento di chiese e fabbricati annessi, inagibili e pericolanti dal terremoto del 1980!. Questi investimenti a parer mio hanno una ricaduta economica inestimabile sia nel contesto locale e sia in quello nazionale. La tutela del patrimonio architettonico ed artistico della Chiesa è un elemento cruciale per la vita dell’intero territorio nazionale. Se non proteggessimo attraverso dei finanziamenti pubblici le opere architettoniche ed artistiche connesse al Cristianesimo il nostro Paese sarebbe in ginocchio! Per esempio, proviamo ad immaginare cosa accadrebbe in Italia se cancellassimo con la bacchetta magica tutte le opere d’arte legate al cattolicesimo: sarebbe una catastrofe! Immagini cosa sarebbe una città come Roma, se all’improvviso scomparissero tutte le meraviglie collegate all’arte sacra, che cristiani e non, visitano, invidiano ed ammirano da millenni! I libri di storia dell’arte sarebbero pagine vuote! Nella mia Diocesi ad esempio, sono tuttora in corso delle opere di manutenzione straordinaria che muovono un’ intera economia locale. Per cui, quei famosi 6 miliardi a cui lei faceva giustamente riferimento sono a parer mio , senza avere nessuna nozione di economia, quadruplicati , perchè fanno la fortuna di tutto il comparto turistico, che come lei sa, è costituito da decine di categorie che non hanno nulla a che vedere con la Chiesa Cattolica! Mi riferisco alle agenzie turistiche, agli alberghi, alla ristorazione, al commercio ,ai trasporti, alle guide turistiche e via dicendo. A questo punto la Chiesa dovrebbe chiedere un rimborso spesa a queste categorie!? La mia città per esempio, fonda gran parte del suo movimento turistico sul traffico crocieristico e le assicuro che le navi, non si fermerebbero da noi se non ci fossero inestimabili opere d’arte da visitare legate al cattolicesimo. In poche parole , quella percentuale che la Chiesa "si tiene per sé" ha una ricaduta economica inestimabile; muove fiumi di denaro che si irradiano in tutti i settori dell’economia italiana : se il patrimonio architettonico e artistico non fosse curato , se lo lasciassimo marcire , il danno che ne deriverebbe sarebbe catastrofico, ma non per la Chiesa (che probabilmente continuerebbe ad esistere!) ma per l’Italia! Si può essere atei, musulmani, buddisti ecc , ma le nostre chiese, le nostre cattedrali e le opere d’arte relative al cristianesimo , sono una fonte inesauribile di ricchezza per il nostro Paese. Ripropongo di nuovo lo stesso esempio: immagini cosa sarebbero delle città come Firenze , Roma , Napoli senza tutti quei monumenti connessi al cattolicesimo. 

    Per quanto riguarda invece l’acquisto e l’ammodernamento di altre strutture che non rientrano nel’ambito peculiare del patrimonio artistico , bisogna tener presente che, la maggioranza di queste, sono destinate allo svolgimento di attività di natura caritatevole , per cui rientrano indirettamente in quel 20% dell’8 X mille destinato alla Carità.

    Ora il punto cruciale è il seguente: chi deve finanziare questi interventi? In una collettività i possibili finanziatori sono due : lo Stato e il Privato. Dal momento in cui la Chiesa non è una società privata, mi pare ovvio che sia lo Stato a dover provvedere(almeno in parte) . E se lo Stato( in questo caso quello italiano) sopravvive grazie al patrimonio artistico della Chiesa, mi sembra una cifra irrisoria quella dei 6 miliardi che noi gli versiamo con l’8 x mille, rispetto alla ricaduta economica che ne deriva a favore di tutta la comunità laica! Ma la Città del Vaticano non è forse uno Stato ? Certamente, ma è uno stato un pò "anomalo" che tra l’altro si è "sovrapposto" per secoli(anche con tanti punti oscuri) su quello italiano (e viceversa), tanto da “coincidere” con quest’ultimo . Ma la Chiesa non può autofinanziare queste opere straordinarie di ristrutturazione? Certamente, ma dovrebbe cancellare le centinaia di migliaia di missioni che compie nel mondo, di cui nessuno parla, e dove tra l’altro è storia documentata, che ci hanno rimesso la pelle solo nel Novecento, almeno 3 milioni di cristiani! Per concludere, dico semplicemente che, volendo fare una disamina più profonda dovremmo iniziare a domandarci quanto dobbiamo essere grati noi italiani alla Chiesa Cattolica, vista la ricaduta economica che i suoi beni hanno su tutti i settori del nostro Paese? Ovviamente non parlo in termini spirituali , perché la fede appartiene alla sfera soggettiva della Persona. Ad ogni modo, ribadisco che i miei "calcoli" non sono scientifici ma frutto del buon senso che alle volte vale più dei numeri. Inoltre, confermo di essere da cristiano, profondamente indignato di fronte a quelle forme di speculazioni economiche prodotte da una parte della Chiesa Cattolica.

    Vi lascio con questa riflessione : se noi cediamo 10 ma vi è una ricaduta economica uguale a 50 di cui beneficia il Paese intero, vi sono ancora le condizioni per dubitare su quanto ci costa la Chiesa Cattolica? Se invece il problema è la natura dell’8 x mille in sé, e se è giusto o meno cederlo ad un Ente piuttosto che lasciarlo nelle tasche dei cittadini, allora il discorso cambia…

  • Di F.Cammarano (---.---.---.109) 9 aprile 2013 19:01

    L’articolo che mi ha suggerito è particolarmente illuminante ed approfondito. La contatterò anche privatamente tramite posta elettronica per leggere la sua inchiesta. Intanto la invito a visitare e commentare il mio blog neodemocraziasociale.altervista.org Grazie

  • Di F.Cammarano (---.---.---.109) 9 aprile 2013 18:47

    Le rispondo da credente e non da fanatico,anzi la mia, più che una risposta è una riflessione. Non ho dei dati scientifici e matematici da impugnare a mio favore , ma ritengo,con un pò di buon senso, che quella cifra da lei menzionata è pienamente compensata dai servizi che la "buona Chiesa" offre alla collettività indipendentemente da chi ne beneficia (credenti e non)! Pertanto, la somma uguale a 6 miliardi "sottratta" in un certo senso al Paese, è in qualche modo "recuperata" attraverso dei servizi gratuiti e indispensabili che vengono elargiti a favore di tutti, a cui lo Stato non sempre provvede. Dunque, il problema non è costituito dai 6 miliardi, ma dall’uso sbagliato che una parte della Chiesa potrebbe fare o ha fatto con questa somma! Se di quei 6 miliardi vi è una ricaduta sociale in termini di opere di carità , ben venga che vadano alla Chiesa, anche perchè non credo che lo Stato ne farebbe un uso migliore! E lo IOR? Ribadisco che bisogna sempre fare una distinzione tra il marcio e la parte sana! Una fetta dei movimenti finanziari di questa banca sono molto discutibili , ma ci sono anche tanti investimenti lodevoli che compensano ampiamente quelli corrotti! Ma purtroppo fanno rumore solo le notizie negative! 

    Poi,per quanto concerne l’8 x mille , c’è sempre la possibilità di destinarlo ad un altro ente piuttosto che lasciare il campo vacante... ma concordo con lei perché con questi "chiari di luna" sarebbe meglio tenerlo per sé! 
    In conclusione, comprendo perfettamente con coloro che si indignano dinanzi a certe cifre , ma chiediamoci anche se la somma finale a cui fa riferimento l’articolo, ha o meno una ricaduta sociale in termini di "opere", uguale o se non addirittura superiore ai 6 miliardi. E ricordiamoci che molte opere umane hanno un valore superiore a quello economico che non possono essere monetizzate! Nel contempo concordo con l’autore nel sottolineare che certi benefici devono essere seriamente rivisti e confermo la mia netta posizione a difesa della laicità dello Stato.    

TEMATICHE DELL'AUTORE

Tribuna Libera Politica Sport Mondo

Pubblicità



Pubblicità



Palmares

Pubblicità