• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Etiopia: l’eccidio nascosto di donne e bambini

Etiopia: l’eccidio nascosto di donne e bambini

La mattina del 29 novembre del 1864 alcune truppe della milizia del Colorado, comandate dal colonnello John Chivington, attaccarono un villaggio di Cheyenne e Arapaho, massacrando donne e bambini. Questo atto orribile è passato alla storia come il massacro di Sand Creek. Le cronache del tempo attestano che quel giorno persero la vita tra 150 e 180 Cheyenne mentre i superstiti furono barbaramente mutilati.

A distanza di 150 anni è in atto in Etiopia un altro genocidio di cui nessuno parla: almeno in Italia non vi è ancora traccia sui giornali e i maggiori network nazionali (salvo alcuni quotidiani come "La Stampa") degli efferati crimini commessi dal governo etiope contro i Suri, una popolazione autoctona locale che lo scorso 28 dicembre ha subito un durissimo attacco in cui hanno perso la vita centinaia di donne e bambini, oggetti tra l'altro di sevizie e torture inaudite.

La ragione di tali crimini (sebbene non è corretto parlare di ragione in questi casi) è riconducibile alle gravi speculazioni economiche protratte da anni in questo Paese. Le autorità etiope hanno intrapreso fitte trattative con diverse multinazionali occidentali interessate al possesso dei territori occupati dalle popolazioni indigene per costruire nuove centrali e poli industriali. Come spiega il quotidiano on line you-ng.it, "il problema per gli investitori stranieri e i cercatori d’oro favoriti dal governo locale sono proprio le popolazioni indigene, poco disposte a farsi espropriare i terreni e a rassegnarsi alla migrazione forzata". Queste informazioni secondo le nostre fonti, sono trapelate grazie ad alcuni ragazzi scampati miracolosamente alla strage. 

Dunque il nostro presente ci sta riproponendo una situazione del tutto analoga a quella vissuta dagli indiani d’America, con l'aggravante che oggi vi sarebbero sicuramente più mezzi per reprimere e diffondere i racconti di tali violenze.

Diffondere: il problema è proprio questo! Come mai certe notizie sono tenute nascoste? Come mai i media nazionali non ne hanno parlato? Ogni giorno i nostri giornali e telegiornali ci bombardano di diverse notizie inutili, redatte con l'unico intento di distogliere la nostra attenzione dai veri problemi del nostro tempo. In altri termini, ci chiediamo se veramente esiste in Italia quella libertà di stampa e di informazione tanto acclamata oppure se, come dichiarano alcune statistiche, il nostro paese rappresenta veramente il fanalino di coda in questo settore!

Questa vicenda ci ha fatto interrogare e riflettere anche sul ruolo internazionale svolto dalle Nazioni Unite, dal momento che è evidente registrare in questa storia proveniente dal centro Africa, una gravissima soppressione dei "Diritti Fondamentali dell'Uomo" di cui l'Onu dovrebbe essere garante.

A tal riguardo ci domandiamo se quest'organismo sia operante in piena libertà, oppure sia esautorato sin dalla nascita (come dimostrano anche gli ultimi conflitti internazionali) dalle grandi potenze mondiali, le quali spostano e focalizzano l'attenzione solo verso quei paesi dove ci sono giganteschi interessi finanziari o relativi all'approvvigionamento energetico (petrolio, gas) facendosi in seguito addirittura portatori dei diritti civili attraverso le guerre e l'uso indiscriminato della violenza, in nome della democrazia!

Ad ogni modo, a 150 anni dal massacro di Sand Creek, solo uno dei tanti della storia, dobbiamo tristemente prendere atto che l'uomo è ancora capace di compiere dei gesti orrendi come quelli perpetrati in questi mesi contro le popolazioni indigene etiope: le guerre degli ultimi anni e il sangue versato da milioni di vittime innocenti sparse in ogni angolo del mondo, non hanno insegnato nulla.

Il poeta Salvatore Quasimodo avrebbe certamente commentato quest'ultimo eccidio, citando il primo verso di una delle sue poesie più celebri "Uomo del mio tempo": "sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo".

Nell'apprendere questi fatti, ci rendiamo conto che Hegel aveva proprio ragione quando affermava che "ciò che l'esperienza e la storia insegnano è questo: che uomini e governi non hanno mai imparato nulla dalla storia, né mai agito in base a principi da essa edotti" (Lezioni sulla filosofia della storia", 1837, postumo).

In conclusione, vogliamo semplicemente testimoniare che questa notizia taciuta e celata ci ha profondamente scossi e indignati: per questo motivo la redazione di "Neo Democrazia Sociale", ha pensato di diffonderla anche attraverso il suo blog.

Per maggiori approfondimenti invitiamo i nostri lettori a visitare i siti www.survival.it , www.you-ng.it e www.huffingtonpost.it, le fonti da cui abbiamo appreso la sconcertante notizia.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares