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Coni: i parlamentari dovranno pagare per gli eventi sportivi in territorio nazionale

Tramite un breve comunicato, il Coni dice stop a tessere omaggio per i parlamentari. Ebbene si , tra i tanti privilegi dei nostri rappresentati, figurava fino a poche settimane fa anche quello di assistere gratuitamente ad eventi e manifestazioni sportive tenute nel nostro Paese.

La notifica rilasciata dall’ente recita testualmente quanto segue: “Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano comunica che, al fine di evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati ai parlamentari della Repubblica, ha deciso di non rilasciare più la concessione della tessera riservata ad onorevoli e senatori per l’accesso alle manifestazioni sportive che si svolgono sul territorio nazionale”.

A riguardo, vorrei brevemente rammentare che ad oggi lo stipendio di un parlamentare italiano, si aggira intorno ai 13 mila euro netti mensili, il 60% in più rispetto alle medie europee, senza contare la pensione che, come osserva la nota del sito ufficiale della Camera, subentra per i deputati cessati dal mandato, indipendentemente dall’inizio del mandato medesimo i quali conseguono il diritto alla pensione al compimento dei 65 anni di età e a seguito dell’esercizio del mandato parlamentare per almeno 5 anni effettivi.

Per ogni anno di mandato ulteriore, l’età richiesta per il conseguimento del diritto è diminuita di un anno, con il limite all’età di 60 anni. In particolar modo, il costo complessivo delle pensioni degli ex parlamentari è pari duecentotredici milioni di euro l’anno, 213.080.000 per la precisione. 


La maggior parte della somma (135 milioni) è assorbita dalle pensioni degli ex deputati, il resto da quelle degli ex senatori; oltre 148 milioni sono destinati all’erogazione dei vitalizi e circa 43 milioni alle pensioni di reversibilità. E non contiamo le buonuscite o liquidazione dei vari Fini (260 mila euro), Di Pietro (60 mila euro), Bonino (60 mila euro) e company! Per le pensioni dei consiglieri regionali, invece, il costo totale si aggira sui 150 milioni di euro. La classifica delle spese per regione è guidata da Sicilia (21 milioni), Sardegna (16,8 milioni) e Lazio (16,4 milioni), seguite da Campania, Puglia e Veneto dove la spesa supera rispettivamente i 14, i 12 e i 10 milioni di euro.

Questi dati si commentano da soli!

Per onore di cronaca è giusto ricordare e anche lodare i neo eletti parlamentari del M5S, i quali hanno rinunciato spontaneamente a 2500 euro a fronte della somma percepita attualmente (13.000 euro netti mensili) dai loro colleghi. Piccolo gesto, ma importante!

In conclusione, la decisione del Coni appare quanto mai giusta, sebbene a parer nostro, sia stata assunta in netto ritardo. Però, è anche bene sottolineare che non riteniamo neanche possibile coprire le perdite dello Stato attraverso i tagli degli stipendi dei Parlamentari, come crede ingenuamente qualcuno!

Tuttavia, in questo momento cosi delicato, ci sembra responsabile dare un segnale anche simbolico di austerità, soprattutto per una forma di rispetto verso quei cittadini che fanno i salti mortali per arrivare a fine mese ed anche nei confronti di tutti gli sportivi italiani che compiono innumerevoli sacrifici per poter acquistare il biglietto (in certi casi anche molto costoso) per seguire la propria squadra del cuore!

Insomma: non esistono cittadini di serie A e di serie B! Comprendiamo ed accettiamo (in parte) tutti quei “contributi” statali pro parlamentari finalizzati allo svolgimento di attività dedite al miglioramento della vita del Paese e dei cittadini, ma il biglietto gratuito allo stadio proprio no!

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