Eurozona ancora in difficoltà. Tarda l’accordo franco-tedesco
Il mancato accordo franco-tedesco sulle modalità di ampliamento del fondo salva-stati alimenta le incertezze. Anche il rating della Slovenia viene abbassato, è il settimo paese dell'Eurozona. Si rialza lo spread italiano.
In un momento dominato dall’incertezza ed il futuro della Grecia appeso ad un filo si chiude con un nulla di fatto un altro giorno di trattativa tra Parigi e Berlino. Sarkozy e
E mentre il Presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker ha annunciato che gli incontri continueranno sabato e domenica, il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Baroroso, in vista del vertice di domenica prossima, vertice nel corso del quale i leader europei potrebbero assumere decisioni che avranno un’influenza notevolissima sullo sviluppo della crisi del debito, ha inviato un appello alle capacità di dialogo e di mediazione di tutti i partecipanti: "Avremo un esito positivo se tutti i partecipanti saranno disponibili al compromesso. L'Europa ha bisogno di compromesso”.
In particolare le due posizioni da ricucire sono quelle che vedono da una parte
Ma ciò che al momento sembra preoccupare di più i mercati è il paese che potrebbe entrare in quella lista.
Lo spread di rendimento tra i titoli di stato decennali francesi (Oat) e i corrispondenti Bund tedeschi ha infatti toccato un picco di 119 punti, livello che non si vedeva da quasi 20 anni, dal momento della crisi valutaria del 1992, con un rendimento degli Oat intorno al 3,20%.
Lo spread italiano è ancora in salita e Stark (Bce) non è stato rassicurante. Per la nostra piccola e sofferente Italia ieri mattina i tassi di interesse sul Btp decennale si sono portati sempre più a ridosso della soglia del 6%, sfondata all'inizio di agosto, prima del primo soccorso da parte della Bce, fissandosi intorno al 5,95%, mentre lo spread con il Bund ha raggiunto un picco giornaliero di 396 punti.
A questo punto, se da un certo punto di vista sarebbe da registrare con un certo ottimismo quanto dichiarato dal capo economista della Bce, Juergen Stark, che in un’intervista ad un periodico lettone ha dichiarato che l’eventalità del default dell’Italia non è nelle ipotesi della Bce, da un punto di vista diametralmente opposto è da vedere con ansia il fatto che di una ipotesi di default nostrano ci sia qualcuno che ne parla seriamente, anche se per negarla.
Soprattutto alla luce del fatto che alla domanda immediatamente successiva, ovvero se
Una risposta che in sé non esclude la possibilità della necessità di un intervento massiccio.
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