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Elezioni regionali in Sardegna: perchè Soru può farcela

Dalle dimissioni "a sorpresa" all’inattesa campagna elettorale.

Renato Soru, candidato alla presidenza della Regione Sardegna per il centrosinistra, può farcela. Può vincere.

A differenza del suo avversario Ugo Cappellacci, candidato per il centrodestra, sta riuscendo a polarizzare l’attenzione della gente comune, quella che non è legata ai partiti. Perciò Silvio Berlusconi, dopo aver detto che è un "fallito", recentemente lo ha definito "incantatore di serpenti".

Andando oltre la strategia berlusconiana della campagna elettorale, queste elezioni regionali in Sardegna assumono ogni giorno che passa, una maggiore connotazione nazionale. Silvio Berlusconi è il vero candidato alla presidenza della regione, vuole "conquistare" la Sardegna ed è per questo che, davanti al silenzio dei rappresentanti del centrodestra sardo, è l’unico a parlare e sparlare, sia nelle vesti di capo indiscusso del Pdl sia in quelle di Presidente del Consiglio dei Ministri. Dall’altra parte invece, la "slavina morale" del Pd ha risparmiato Soru, il quale rappresenta una voce fuori dal coro ed un possibile contendente per la leadership del partito che eviti il tracollo del progetto.

Ma perchè Soru può farcela? A prescindere dai sondaggi, Soru ha iniziato un nuovo corso politico: ha imposto le regole e ha fatto a meno della "politica di mestiere". Ha imposto il limite di due mandati per essere candidati, presente nello statuto del Pd, che ha escluso dalla candidatura nel Pd regionale oltre una decina di "politici di mestiere" e ha fatto a meno dell’appoggio centrista dell’Udc di G.Oppi, padre padrone dell’Udc sardo.

Il Governatore dimissionario sta percorrendo tutti i centri dell’Isola per parlare col "popolo sardo" del suo progetto fondato su tre pilastri: autenticità, identità e istruzione.



Autenticità e identità sono temi interdipendenti: la conservazione di lingua e tradizioni non possono fare a meno di un ambiente salubre che deve essere tutelato e protetto. In Sardegna quasi ogni paese ha un suo pane tipico che ha il sapore di quella specifica "terra".

Il Piano paesaggistico regionale (Ppr) ha la funzione di impedire la progressiva cementificazione delle coste, espressione del pensare allo sviluppo invece del "pensare in metri cubi". Vi sono zone costiere che ormai hanno subito dei danni irreversibili (es. Torre dei Corsari, nella provincia di Oristano) e altre che rischiano di subirli. Perciò è necessario valorizzare i paesi limitrofi alle coste, evitandone lo spopolamento e creando un indotto di turismo sostenibile che porti alla conoscenza di questi luoghi, disincentivando così il mantra della "seconda casa al mare a tutti i costi".

L’altro pilastro, del quale Soru è sanamente ossessionato, è quello dell’istruzione e della cultura: l’essere istruiti significa anche essere più liberi.

Il Master&Back, progetto di sostegno economico per la specializzazione degli studenti universitari, verrà rilanciato con la costituzione di un’associazione di studenti ex borsisti, al fine di riuscire a realizzare il "back", il rientro nella regione, l’anello debole del progetto. 

In questa campagna elettorale più la gente è semplice, più si sente vicina a Soru: anche chi di speranza ne ha da sempre poca, perchè operaio o pastore si nasce, si vive e si muore, e fa studiare i propri figli immaginando per loro un futuro migliore. Magari in pochi ce la faranno, ma quello che conta è avere una speranza. E Soru la sta dando.

Commenti all'articolo

    • Di Giorgio (---.---.---.220) 8 febbraio 2009 14:18

      Ve la cavate sempre con i "danni incalcolabili", senza mai entrare nello specifico, girandoci attorno, il fatto è che le vostre sono solo chiacchere da bar, non sapete neanche di cosa state parlando. tu che non hai il prosciutto, spiegaci dove, come e quando ha impoverito la sardegna?

      é vero poi che non ha ripianato il bilancio, infatti non l’ha mai detto, le iperboli appartengono ad altri schieramenti, 3 mld di euro di debito fatti dalla giunta di centrodestra precedente non si ripagano in meno di 5 anni, ha invertito la tendenza,cioè non ha fatto nuovi debiti, e ne ha ripagato circa un terzo. Ma siete così ottusi che preferireste un governo che sperpera soldi chiesti alle banche, come se quest’ultime non li rivolesse indietro prima o poi, e con gli interessi...

    • Di moto libera in sardegna (---.---.---.255) 16 febbraio 2009 01:34

      Su questo Soru sbaglia, poteva già nella precedente legislatura cercare nuovi finanziamenti fare maggiori debiti e abbellire la facciata così ora avrebbe un maggior consenso, invece ha cercato di risanare il debito diventando impopolare e rischiando di perdere le elezioni a favore di chi con mezzi mediatici mette su informzioni ad Hoc.

  • Di UGO (---.---.---.138) 8 febbraio 2009 17:03

    Ma secondo i berluscones perchè Il PRESIDENTE SORU si presenta alle assemblee da solo, senza scorta e con la sua auto? Se ha fatto disastri dovrebbe rientrare a casa pieno di sputi. E invece? 
    Come mai non lo hanno fatto entrare a castello in auto? Il padrone di casa non fatto entrare in casa sua. A bellu puntu seusu... 
    Come mai i berluscones non hanno preteso una candidatura nel listino di berluscacci al posto della figlia di Floris Emilio? O la politica si eredita come la credenza? Campate scemi e spero vinca berluscacci così ne vedrete della belle. Ma non vi redente conto che i nomi dei candidati sono sempre gli stessi che promettono le cose che hanno promesso 5,10,15,20 anni fa e che ancora ripropongono: rialzati Sardegna: dopo che per decenni gli hanno fatto lo sgambetto. Sorridi Sardegna: dopo che gli hanno rotto i denti.
    A si biri 

  • Di alfio (---.---.---.74) 9 febbraio 2009 02:07

    Il Giornale del 20 Gennaio 2009
    DISSENSO NEL PD SARDO
    Soru? Un manager che governa dei sudditi.
    La consigliera Sanna: “Che delusione. Poca democrazia e tanta esposizione mediatica”.

    Di Francesco Cramer

    Roma. Simonetta Sanna è una tosta, tostissima. 110 e lode all’università di Pisa, docente all’ateneo di Sassari, preside della facoltà di lingue, presidente dell’associazione germanisti italiani, più di sessanta pubblicazioni in tedesco. Un cervello a detta dei suoi avversari politici, un fiore all’occhiello del Pd sardo che però Mr. Tiscali ha lasciato appassire. Eletta nel listino di Soru nel 2004, la consigliera regionale ora ha dato forfait.
    D. Simonetta Sanna, nella lista dei candidati il suo nome non c’è… come mai ?
    R. Mi hanno proposto la ricandidatura ma ho rifiutato. La precedente esperienza non è certo stata entusiasmante.
    D. Eppure ha creduto nel sogno di Soru…Invece?
    R. Confidavo in un rinnovamento della politica e in una modernizzazione economica e sociale della Sardegna. Ma che delusione…
    D. Cosa non ha funzionato?
    R. Il rinnovamento non c’è stato. Mi auguravo che con soru si potesse far politica, considerando gli individui cittadini con dei diritti e non soltanto sudditi. Invece…Quanta esposizione mediatica!
    D. Cosa l’ha delusa di più?
    R. Se vogliamo conservare una differenza tra destra e sinistra certi metodi li dovremmo lasciare ad altri. Sui temi del rinnovamento, delle donne e dei giovani la maggioranza ha fallito, ahimè. I buoni propositi sono rimasti lettera morta.
    D. Dove ha sbagliato il Governatore?
    R. non ha valorizzato i singoli. E poi:poco dibattito, partecipazione, democrazia.
    D. In tanti denunciano:Soru ha gestito il potere a livello personale. Condivide?
    R. Ha agito come un manager. La storia avrebbe dovuto insegnarci che le grandi personalità del novecento hanno fatti danni enormi. E invece…
    D. Soru ha superato il suo conflitto di interessi ?
    R. Mi viene da ridere… Scusi: io e le ci candidiamo. Io, però, ho due miliardi di euro da investire in campagna elettorale… Secondo lei c’è qualcosa che non va, si o no ?
    D. Secondo il Pd, o almeno parte di esso, no…
    R. Infatti l’intero partito dovrebbe meditare. Sta discutendo, certo, ma troppo poco.
    D. Pessimista?
    R. Si, c’è troppa vicinanza tra le problematiche economiche e politiche. Io non riesco a considerare la politica come una lotta di potere.
    D. Però lo scontro sul piano paesaggistico sardo, che ha portato alle dimissioni di Soru, era un tema politico, no?
    R. il dissenso riguardava una quisquilia. Soru s’è dimesso perché spera che nella nuova legislatura non ci siano forze con cui doversi confrontare.
    D. Il suo ragionamento è stato “O con me o contro di me”?
    R. Precisamente. Mi va bene tutto ma poi non possiamo criticare Berlusconi… Ma soprattutto non mi si chieda di dimenticarmi di avere un cervello.

  • Di alfio (---.---.---.74) 9 febbraio 2009 02:13

    Il Corriere della Sera del 23 Dicembre 2008

    IL CASO SORU
    La maledizione doppiopesista


    di Pierluigi Battista

    La maledizione del doppiopesismo, ancora una volta. Quella malattia politica e culturale che spezza ogni unità di giudizio, fomenta l’indignazione a corrente alternata, alimenta il pregiudizio che tra di «noi» si possa regalare per grazia ricevuta un trattamento più indulgente e autogratificante di quello abitualmente riservato all’avversario. È questa sindrome del doppio standard che si manifesta ancora una volta nelle parole di Renato Soru, una delle figure più innovative, moderne e post-ideologiche della famiglia democratica. Parole da cui si evince che anche il conflitto di interessi è sottoposto alla logica del doppio standard: intollerabile se ne sono responsabili gli altri; una trascurabile inezia se ad esserne prigioniero è uno dei «nostri».

    Soru si è dimesso da governatore della Sardegna. Ieri ha sciolto la riserva e ha deciso di ricandidarsi per le prossime elezioni regionali sarde confermando che un apposito blind trust rimedierà al conflitto di interessi espressamente indicato da una legge regionale della Sardegna come motivo di incompatibilità tra la proprietà di un’azienda e la carica di presidente della Regione. Ma è qui che nascono i problemi. Perché la sinistra ha da sempre fieramente indicato nel conflitto d’interessi dell’avversario Silvio Berlusconi la più colossale anomalia del sistema italiano, bollando come una risibile panacea la legge che sul tema è stata emanata nella precedente legislatura del centrodestra e considerando anche il blind trust come una misura largamente insufficiente, monca, facilmente aggirabile. E invece, quando Alberto Statera su Repubblica ha chiesto di rispondere a chi «ironizza dicendo che Racugno a Tiscali è come "Fedelu Confalonieri" a Mediaset e suo fratello all’Unità è come "Paolu Berlusconi" al Giornale », Soru ha liquidato sprezzantemente come «sciocchezze» quelle domande sacrosante eppure trattate come spregevoli insinuazioni.

    Non sono «sciocchezze », sono il normale sospetto cresciuto nell’atmosfera del conflitto di interessi. Se poi si risponde come Soru, e cioè rivendicando al professor Racugno (intervistato oggi da Alberto Pinna per il Corriere) una «specchiata onestà e moralità», è fatale che si commettano insieme almeno due deprecabili errori. Con il primo si getta gratuitamente un’ombra sulla «specchiata moralità» degli avversari, che invece possono vantare titoli di «moralità» non inferiori a quelli giustamente attribuiti a Racugno. Con il secondo si persevera nella pretesa di una pregiudiziale «superiorità morale» di cui ci si sente investiti come per un diritto acquisito. Ma questo secondo errore continua ad essere una fonte di guai da cui il mondo del Partito democratico farà bene a liberarsi al più presto. È la malattia doppiopesista che oramai viene accolta con sempre maggiore freddezza e incredulità dall’opinione pubblica italiana. È la stessa malattia che traspare dall’insofferenza con cui, dentro e attorno al Partito democratico, ci si lamenta in questi giorni per il legittimo interesse con cui vengono seguite le inchieste che stanno minando numerose giunte di centrosinistra. È la malattia che scambia per «sciocchezze » tutte le domande sulla coerenza di chi si sente per principio sottratto all’esame spietato dell’opinione pubblica. Domande che esigono una risposta, prima che sia troppo tardi.

    • Di ale (---.---.---.25) 9 febbraio 2009 10:21

      Bene pubblicare gli articoli, ma mettiamo anche le risposte:
      Sempre sul Corriere della Sera del giorno dopo:

      La legge sarda è la più avanzata,
      prima di informare bisogna informarsi


      di Guido Rossi e Gianmario Demuro

      Caro Direttore, l’editoriale a firma di Pierluigi Battista pubblicato ieri dal vostro giornale sostiene che la disciplina sarda in materia di conflitto di interessi sia identica a quella nazionale. Le affermazioni fatte sono del tutto scorrette. Anzitutto la disciplina regionale viene equiparata a quella in vigore a livello statale nella falsa rappresentazione che essa preveda l’obbligo di costituzione del blind trust da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri. La legge nazionale n° 215 del 2004 non regola, infatti, l’incompatibilità tra la carica e gli interessi potenzialmente in conflitto, in quanto si riferisce alla prevenzione del conflitto per singoli atti che, di volta in volta, possano concretare il conflitto di interessi. La legge nazionale si limita cioè a prevedere obblighi di astensione in relazione ad “operazioni in potenziale conflitto di interesse”. Obblighi, peraltro, già esistenti in quanto previsti dal principio di imparzialità dell’azione amministrativa di cui all’art. 97, I comma, della Costituzione.

      La legge statutaria in vigore in Sardegna disciplina invece in concreto i casi di incompatibilità speciale all’articolo 27 e si preoccupa di prevenire il conflitto di interessi affidandosi alla stipulazione di un negozio fiduciario che distingue nettamente la titolarità della carica pubblica dalla gestione quotidiana degli interessi individuali. Non valuta, di volta in volta, se la singola operazione è in conflitto di interessi, ma fa una scelta all’ingrosso vietando tout court che sia il titolare degli interessi a gestire i propri affari.

      Lo strumento ha già trovato piena attuazione a questi fini nell’ordinamento canadese e, per la prima volta, viene applicato nel nostro Paese.

      Il dato caratterizzante l’istituto sta proprio nella gestione dei diritti altrui “senza alcun consiglio, direttiva o istruzione” (art. 27) da parte dello stipulante il negozio fiduciario. Da ciò si evince che, diversamente da quanto emerge dall’editoriale in questione, l’impianto normativo si ispira proprio agli ordinamenti che contrariamente al nostro sono in vigore in Paesi che nel campo dell’etica pubblica vantano tradizioni consolidate. La morale è dunque che prima di informare sarebbe bene informarsi.

    • Di libero (---.---.---.130) 9 febbraio 2009 11:32

      FInchè ci saranno sardi che ragionano (poco) come elena e luca non riusciremo a conquistare la rinascita
      iniziata da Soru che difende gli interessi generali di tutti i sardi abbandonando la mentalita del servilismo
      clientelismo e assistenzialismo che ha bloccato il cervello dei sardi (per fotuna solo di una parte) e ha dato
      la possibilità ai partiti (di destra e sinistra) di fare i loro comodi gestendo le loro poltrone tutelando i pochi amici e amici degli amici.
      SARDI SVEGLIAMOCI.

  • Di mac (---.---.---.204) 9 febbraio 2009 18:48

    ciao a tutti, mac is back e ringrazia gli input ricevuti: mi sono informato circa i fondi strutturali, ora sono maggiormente informato, danke. Ma torniamo a noi. Purtroppo (o per fortuna, a seconda del punto di vista) queste elezioni regionali stanno mettendo alla luce i danni prodotti dal nostro paese, e acuiti dalla "discesa in campo" (quanto la odio questa espressione!) di Berlusconi. Ora abbiamo la Ryanair che da Alghero ci porta a prezzi irrisori a Stoccolma. Elettori PDL/Silvio/Cappellacci, andate in gita in Svezia e poi provate a raccontarmi che la socialdemocrazia, l’onesta, la trasparenza, il rispetto per l’ambiente non portano a risultati concreti.
    L’equazione secondo la quale "più impresa, meno regole = sviluppo" ormai, senza aggiustamenti o controindicazioni, NON FUNZIONA PIU’, a causa di nuove variabili che hanno reso il giochino molto più imprevedibile. E che cribbio (Scusa Silvio se ti plagio), eppure basta leggere i giornali e fare qualche viaggetto in Europa per capire che la società del futuro è la società della conoscenza! E poi ammettiamo una volta buona che non tutti sognano sin da piccoli di fare gli imprenditori (soprattutto coi modelli che girano in Italia oggidì!). Moltissimi giovani italiani sognano invece di lavorare in contesti internazionali, in NGO, nel terzo settore, all’università, nel reaseach & development, nel settore sanitario, sport ed educazione non formale. Tutto il mio rispetto a chi si dedica al mondo dell’impresa, ma ammettete pure che esiste dell’altro! I discorsi di Soru sono gli stessi che può fare un sindaco danese, un amministratore austriaco o un dirigente olandese. Quando visitiamo questi paesi, li stimiamo per la trasparenza e il livello di sviluppo, poi quando torniamo qua attacchiamo chi si basa sulle stesse politiche. E ricordiamoci (e questo ve lo GARANTISCO per avere vissuto in vari paesi europei) che Berlusconi viene QUOTIDIANAMENTE RIDICOLIZZATO (e con lui noi italiani) dai media europei. Al mio master di Studi Europei addirittura i LIBRI di TESTO ufficiali (tradotti in diverse lingue) giudicano negativamente l’operato di Silvio (ricordate la sua penosa presidenza di turno alla UE?). In Italia abbiamo bisogno di una destra VERA, si. per instaurare un dialogo produttivo e andare avanti. MA SENZA BERLUSCONI e i suoi muti replicanti. Dai, è facile accorgersene, ingoiate l’orgoglio e ammettetelo. E soprattutto INFORMATEVI da fonti non inquinate! Spegnete mediaset! E CHE CRIBBIO!!! Lo capiscono pure i bambini! Volete votare a destra in Italia? PRETENDETE dei buoni RAPPRESENTANTI! Fatevi rappresentare da politici validi! La sinistra ha Soru, può piacere o no. IL PDL chi ha? Cappellacci? E se poi veramente vince? Credete che ha l’abilità di tutelare i vostri/nostri interessi?

  • Di lucihoo (---.---.---.10) 11 febbraio 2009 18:51

    CAPPELLACCI O SORU, CHI VOTARE OGGI PER NON PIANGERE DOMANI.

    Soru non è uomo che trasudi simpatia con la sua aria scorbutica e scontrosa.

    Cappellacci sembra un tipo "di cricca", simpaticone sorridente aperto e dinamico.

    Un cittadino che non ha favori personali da domandare, un’ideologia che lo illumini e, men che meno, un partito da sostenere, oggi si chiede per quale dei due candidati, futuri possibili governatori della Sardegna, votare.

    D’impulso mi dico: non vado a votare, mi hanno nauseato questi partiti e questi politici, che si impicchino, sono tutti impegnati a fare i loro interessi mentre noi cittadini restiamo abbandonati a noi stessi.

    Rifletto meglio: Soru mi ha seccato col suo caratteraccio, col suo modo di fare antipatico, sembra abbia qualcosa contro il mondo intero.

    Cambiamo: proviamo questo Cappellacci! Un volto nuovo, di uno che sembra saperci fare, perlomeno sorride ed è meno deprimente del suo avversario.

    Poi, ieri, alcune dichiarazioni al TG mi hanno fatto meditare: sento dire che Cappellacci è assolutamente contrario al nucleare e da Berlusconi che non è prevista alcuna centrale nucleare in Sardegna (per il momento?).

    Il nucleare!!!

    Cappero, dimenticavo il nucleare!

    In TV frequentemente ci spiegano che l’energia costa troppo e ci vuole il nucleare quale soluzione di tutti i nostri problemi. Il Governo Berlusconi ha quindi deciso che in Italia si faranno delle centrali nucleari, senza le quali le nostre bollette energetiche continueranno ad essere esose.

    Rubbia, premio Nobel per la fisica, ci ha spiegato che, pur non essendo contrario alle centrali nucleari, l’energia che queste produrranno non costerà meno di quanto la paghiamo ora.

    Ma che ne sa Rubbia di politica ed economia? Berlusconi, Tremonti, Scajola e Casini ci spiegano che le centrali nucleari sono indispensabili.

    Il Governo italiano ha così elaborato una serie di norme che gli consentano di decidere dove costruire opere di questo genere senza tener conto del parere delle amministrazioni locali. Nulla Gli impedirebbe di decidere in quali siti ubicare centrali nucleari o siti di stoccaggio delle relative scorie radioattive all’insaputa della popolazione interessata, in modo da evitare proteste e disordini.

    Tanti anni fa, quando ero ragazzo, un piano del Governo di allora prevedeva la costruzione in Sardegna di una centrale nucleare da 600 megawatt. Poi, con un referendum abrogativo, gli italiani decisero di dire no al nucleare e non se ne fece più nulla.

    A quanto pare la Sardegna è la regione italiana che ha le caratteristiche più idonee ad ospitare le centrali nucleari e i depositi per lo stoccaggio delle scorie nucleari:

    1. E’ il luogo dove un eventuale incidente o attentato terroristico coinvolgerebbe da vicino il minor numero di persone: con solo 1.500.000 abitanti circa, la Sardegna è anche la regione più distante dal resto d’Italia.
    2. Il suo territorio non è soggetto a terremoti e altre catastrofi naturali sono meno probabili che nel resto d’Italia.
    3. La sicurezza può esservi garantita meglio e il flusso delle persone è maggiormente controllabile perché isolata dal mare.
    4. L’opinione dei cittadini sardi conta molto meno di quella dei cittadini delle altre regioni di comparabile estensione territoriale poiché la Sardegna, meno popolata, esprime meno voti alle elezioni politiche.

    Insomma, la Sardegna e’ il luogo ideale nel quale situare impianti di produzione di energia nucleare. Eleggere Cappellacci presidente, candidato espresso dalla maggioranza che ha deciso di riprendere la produzione di energia nucleare significa, implicitamente ed al 100%, chiedere la costruzione di centrali nucleari e depositi di scorie nucleari in Sardegna

    .

    Poco mi rassicura il fatto che Cappellacci si dichiari contrario al nucleare in Sardegna e Berlusconi dica che non è prevista alcuna centrale nell’Isola. Quando sarà il momento verranno previste in Sardegna centrali nucleari e depositi di stoccaggio dei loro rifiuti radioattivi. Nella migliore delle ipotesi Cappellacci si dichiarerà contrario, la sua opinione non sarà richiesta ne influente e, una volta deciso e avviato, neppure una successiva alternanza di Governo potrà bloccare l’attuazione del programma nucleare in Sardegna.

     

    Cappellacci è stato scelto come candidato dal premier Berlusconi, è suo uomo di fiducia, figlio del suo commercialista in Sardegna e commercialista a sua volta. Capite bene quali barricate possa erigere, se pure volesse, contro le decisioni del Governo presieduto dal suo benefattore e leader di partito Silvio Berlusconi.

    Invece sono convinto che il nucleare in Sardegna toglierebbe il sonno a Soru. Figurarsi che neppure sopporta si costruiscano delle bellissime ville a picco sul mare; che in quello schifo di Tuvixeddu preferisce, ad un elegantissimo quartiere residenziale che avrebbe rivalutato tutta Cagliari, un parco archeologico (ma che ce ne facciamo?) ; che addirittura inorridisce alla vista di quelle utilissime pale eoliche quando abbelliscono le creste dei nostri miseri monti; che non vorrebbe più servitù militari in Sardegna e comunicò agli USA la non disponibilità della Sardegna a continuare ad ospitare la loro base per sommergibili nucleari, inducendo gli americani a trasferirsi altrove.

    Figuriamoci se uno che ha fatto fuoco e fiamme per inezie di questo genere si lascerà costruire dietro casa una centrale nucleare o un deposito di scorie radioattive, opere che cambierebbero l’esistenza di noi Sardi, per sempre e senza rimedio!

    Poco importerà che il Governo italiano abbia deciso di non considerare l’opinione della Regione, delle Province, dei Comuni e dei Sardi. Sono convinto che, con Soru presidente della Regione, il nucleare non sbarcherà mai in Sardegna!!!

     

    Poiché Cappellacci ha speranza di essere eletto solo grazie agli "astensionisti" insoddisfatti dell’attuale Governatore, meditate amici, vogliamo proprio cambiare Soru con Cappellacci?

     

    Cagliari 28 gennaio 2009

     

    L.C. (elettore indeciso e probabile astensionista, ma solo fino a ieri sera)

  • Di BOBO (---.---.---.220) 12 febbraio 2009 20:34

    Mai come in questo periodo di dittatura Berlusconi, mi rendo conto della fortuna e dei vantaggi che possiedo, perchè Sardo e perchè vivo nella mia Sardegna. Spesso mi vergogno di essere italiano ma son fiero di essere Sardo. Da tempo non credo più nella politica che non rappresenta più gli ideali di nessuno, una politica che annienta le speranze dei giovani, dove maggioranza è opposizione non fanno differenza. La sinistra è morta da tempo e la destra ha conquistato gli "ignoranti" . Ci stiamo ormai abituando ad un regime dittatoriale, non tutti se ne accorgono e pochi protestano. Mi sento impotente e disarmato. Vorrei una Sardegna indipendente sopratutto ora che l’Italia ci crolla sotto i piedi. Andro’ a votare contro Cappellacci e spero che tutti coloro che riconoscono il valore della nostra terra faccaino altretanto. Almeno in Sardegna liberiamoci di quel verme di Berlusconi.

  • Di NO BERLUSKA!!! (---.---.---.214) 14 febbraio 2009 22:22

    ragazzi....luca etzi (il minuscolo si addice per le sottospecie...) non ha aspettato nemmeno il 17 febbraio, si è gia fatto da parte....heheheh....alla fine anche lui ha capito che è meglio lasciare ogni speranza....e conoscendo la tipologia, magari gia medita di comprare una maglietta con su scritto MEGLIO SORU....potrebbe servire....quando rimarrà solo!!!

    • Di DUBBIETTI (---.---.---.16) 17 febbraio 2009 10:06

      DEVONO AVER TRUCCATO I DATI, COMPAGNO.
      Dovunque, compagno, sento parlar male di Berlusconi: in sezione, su RAI3, su RAI2, su RAI1 ( e sappiano quanto percepiscano i giornalisti RAI per sprigionare la propria indiscussa professionalità), su quasi tutta la carta stampata (della quale appreziamo l’ENORME professionalità, competenza e LAUTISSIMO LIVELLO RETRIBUTIVO), ma anche all’Università, compagno, dai professoroni, di cui conosciano l’altissmo livello intellettuale e prestigio internazionale di cui godono, ecc., ecc. Ma poi, compagno, prestigiosissimi istituti di sondaggio, dove operano studiosi di fama internazionale (qualcuno si è pure laureato!) prevedono, l’imminente fine del menzognero, insomma dappertutto, compagno, dappertutto DOVE IO FREQUENTI è tutto un parlare mal di Berlusconi: "Il nanetto", "è ridicolo" (l’ha detto anche DARIO FO!), "ma la gente ora ha capito, compagni", "ah, se al posto suo ci fosse Veltroni, o almeno Bersani, compagni", e via ramaricandosi, compagno ... E POI IL NANETTO STUPIDO E IGNORANTE CI SCONFIGGE OGNI VOLTA A QUALSIASI OCCASIONE. 
      C’è qualcosa che non quadra, compagno! 

  • Di pippo (---.---.---.239) 15 febbraio 2009 17:24

     alle ultime elezioni non ho votato Soru, ma come ho saputo della vittoria ho pensato: "almeno parliamo di una persona nuova: vediamo cosa sa fare". Inutile la riposta, un altro film con la trama prevedibile. Un’indice di preferenza lo si capisce se chiediamo ai dipendenti tiscali la disponibilità del loro voto a quest’uomo: io non lo voto.

  • Di pierpaolo (---.---.---.171) 15 febbraio 2009 18:26

     La cosa che più mi lascia perplesso leggendo qui, e che continuo a leggere io sono sardo io sono sardo.... ma finitela siamo sardi siamo cittadini europei, grandi lavoratori ma che non possono lavorare che hanno le mani legate in tutto per una grande politica di chiusura in tutto da parte del Sig. Soru, capisco ha fatto benissimo a tagliare i fondi a tanti di quegli enti mangia soldi ma non aiutare chi vuol fare imprenditoria sana è molto sbagliato. Senza ricordarvi che son stati persi 800 milioni di euro per l agricoltura che son tornati alla cee. Ricordatevi che se non si puo costruire non lavorano, imprese formate da muratori, elettricisti, manovali, ecc ecc, Chiudere completamente alla formazione professionale non si fa altro che lasciare a casa tante di quelle persone che magari nella scuola classica non credono o non intendono proseguire... So soltanto che si potrebbe vivere di agricoltura e turismo ma invece ci affidiamo di persone che continuano a sbandierare il sardismo (l essere sardo) perchè sa di far leva su l orgoglio dei sardi, ma ragazzi qui si sprofonda non siamo uno stato a sè, siamo quattro morti di fame che credono di poter portare avanti una regione perchè SIAMO SARDI, sveglia prima che gli Africani ci fottano pure tutto il turismo che ci è rimasto. A me di Soru di Cappellacci di Berlusconi di Prodi ecc ecc non mi importa, cerchiamo di essere "Imprenditori futuristici non Sardi Medievali" quindi per ora via Soru... avanti un altro

    • Di mac (---.---.---.19) 15 febbraio 2009 22:01

      "Senza ricordarvi che son stati persi 800 milioni di euro per l agricoltura che son tornati alla cee".
      Commento: non si chiama CEE dal 1993. Forse intendevi L’Unione Europea. Prego citare la fonte di questa affermazione; é un’accusa che Cappellacci porta avanti da diverso tempo, ma non è stata mai circostanziata.
       Quindi finora è da considerare non veritiera. Mi dispiace, ma queste sono le regole della democrazia. Di sicuro è che la giunta Soru ha saputo utilizzare al meglio i fondi sociali europei.
      Per quanto riguarda il resto: lo sto scrivendo in ogni blog e forum, la crescita della Sardegna coincide con lo sviluppo e il livello di istruzione dei sardi. Vogliamo continuare tutta la vita, per altre 10 generazioni, a fare i muratori per imprenditori non sardi? Ripeto con orgoglio: io il cameriere in Costa non lo faccio!!!
      A proposito, hai anche qualche idea riguardo l’occupazione femminile?
      Non commento invece il riferimento agli africani: noto una vena di razzismo, che spero sia solo causata dal tuo attuale stato d’animo. La Sardegna ha bisogno di aprirsi al Mediterraneo. Saluti e pace.
      PS: secondo alcune teorie, i sardi provengono da antiche popolazioni africane o medio-orientali. Se hai qualcosa contro chi viene da queste terre stai offendendo te stesso. 

    • Di moto libera in sardegna (---.---.---.255) 16 febbraio 2009 01:40

      be’ intanto le imprese edili quelle delle grandi opere vengono da milano, impiegano marocchini, e riscuotono i soldi dei bandi in svizzera, credo che questo serva a poco per lo sviluppo sardo, con tutto il rispetto per i lavoratori di qualunque parte siano,

  • Di mister x (---.---.---.121) 16 febbraio 2009 15:44

     se vince soru in sardegna siamo finiti , ancora c’è qualcuno che crede in questo uomo che ha fatto i suoi interessi in maniera volgare? in corsica ci ringraziano ancora per la legge sul lusso 

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