• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di ale

su Elezioni regionali in Sardegna: perchè Soru può farcela


Vedi tutti i commenti di questo articolo

ale 9 febbraio 2009 10:21

Bene pubblicare gli articoli, ma mettiamo anche le risposte:
Sempre sul Corriere della Sera del giorno dopo:

La legge sarda è la più avanzata,
prima di informare bisogna informarsi


di Guido Rossi e Gianmario Demuro

Caro Direttore, l’editoriale a firma di Pierluigi Battista pubblicato ieri dal vostro giornale sostiene che la disciplina sarda in materia di conflitto di interessi sia identica a quella nazionale. Le affermazioni fatte sono del tutto scorrette. Anzitutto la disciplina regionale viene equiparata a quella in vigore a livello statale nella falsa rappresentazione che essa preveda l’obbligo di costituzione del blind trust da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri. La legge nazionale n° 215 del 2004 non regola, infatti, l’incompatibilità tra la carica e gli interessi potenzialmente in conflitto, in quanto si riferisce alla prevenzione del conflitto per singoli atti che, di volta in volta, possano concretare il conflitto di interessi. La legge nazionale si limita cioè a prevedere obblighi di astensione in relazione ad “operazioni in potenziale conflitto di interesse”. Obblighi, peraltro, già esistenti in quanto previsti dal principio di imparzialità dell’azione amministrativa di cui all’art. 97, I comma, della Costituzione.

La legge statutaria in vigore in Sardegna disciplina invece in concreto i casi di incompatibilità speciale all’articolo 27 e si preoccupa di prevenire il conflitto di interessi affidandosi alla stipulazione di un negozio fiduciario che distingue nettamente la titolarità della carica pubblica dalla gestione quotidiana degli interessi individuali. Non valuta, di volta in volta, se la singola operazione è in conflitto di interessi, ma fa una scelta all’ingrosso vietando tout court che sia il titolare degli interessi a gestire i propri affari.

Lo strumento ha già trovato piena attuazione a questi fini nell’ordinamento canadese e, per la prima volta, viene applicato nel nostro Paese.

Il dato caratterizzante l’istituto sta proprio nella gestione dei diritti altrui “senza alcun consiglio, direttiva o istruzione” (art. 27) da parte dello stipulante il negozio fiduciario. Da ciò si evince che, diversamente da quanto emerge dall’editoriale in questione, l’impianto normativo si ispira proprio agli ordinamenti che contrariamente al nostro sono in vigore in Paesi che nel campo dell’etica pubblica vantano tradizioni consolidate. La morale è dunque che prima di informare sarebbe bene informarsi.


Vedi la discussione






Palmares