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Discarica Europa. Ecco la considerazione che l’Italia ha per le elezioni europee

L’Italia è uno dei paesi fondatori dell’Unione Europea, la qual cosa vorrebbe il nostro paese in prima fila nell’amministrazione dell’Unione, ma purtroppo la situazione è molto diversa e negli ultimi anni ha teso a deteriorarsi. Fin dalla fondazione l’ideale europeista ha goduto in forte gradimento popolare e trasversale nel paese. Al di là delle retoriche di segno diverso, che hanno cercato di spiegare questo favore tirando ciascuna l’acqua al proprio mulino, l’evidenza ci dice che gli italiani hanno guardato all’Europa come ad una speranza: la speranza di essere un giorno amministrati da politici migliori di quelli italiani e, di conseguenza, di riuscire a raggiungere standard europei -nonostante- una classe dirigente per nulla interessata allo stesso obiettivo.

La stessa dinamica ha sostenuto il consenso all’ingresso nell’Euro, la moneta comune che ha sostituito la Lira, ma soprattutto strumento di dislocamento della gestione delle politiche monetarie, lontano dalle mani della classe dirigente locale. Che non si discuta troppo di un dettaglio del genere non deve stupire, è facile intuire che nessuna personalità italiana abbia grande interesse a dare evidenza al fatto che i compatrioti hanno preferito affidarsi a perfetti sconosciuti stranieri, piuttosto che ai conosciutissimi amministratori locali.

La combinazione di questi eventi negli ultimi anni ha drasticamente ristretto l’ambito di manovra dei politici italiani e dello stesso Parlamento. Le norme europee nella gerarchia delle fonti precedono quelle nazionali; il che vuol dire che ogni volta che una direttiva europea è recepita nell’ordinamento nazionale, diventa causa di nullità di provvedimenti di segno diverso. L’italica fantasia e la profonda corruzione hanno comunque avuto ragione anche delle norme più virtuose, dimostrando che la vicinanza con i colleghi europei non ha per nulla contagiato la nostra classe dirigente, per la quale l’ingresso in Europa ha avuto altri significati.

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Grande successo hanno riscosso i fondi europei: inizialmente snobbati e considerati solo dal personale più accorto, si sono presto affermati come veicolo di una quantità impressionante di truffe ai danni dell’Unione. Dai fondi per l’agricoltura a quelli per la formazione, il flusso di denaro che giunge direttamente da Bruxelles è stato dirottato in gran parte nelle tasche degli amici degli amici. Tutto prevedibile, in un paese che è primatista in tutte le classifiche sulla corruzione senza che la cosa desti il minimo dibattito; non ci sono regole che tengano, nemmeno l’appartenenza all’Unione è un vaccino sufficiente.

L’evidente degrado etico certificato dalle vicende di Mani Pulite e dal loro imbarazzante esito ultimo, l’inciucio bicamerale e la progressiva omologazione del personale politico della sinistra storica, l’irrompere e l’affermarsi di Berlusconi e dei suoi complici, hanno trasformato l’arena politica in un recinto ad invito, al quale si accede solo per cooptazione. Forti di questa certezza, i partiti giocano con le candidature europee come con quelle nazionali, con la fondamentale differenza che essendo quelle europee candidature ad una rappresentanza diluita, diventano spesso strumento di retribuzione (illecita) o espediente per azioni che riverberino in patria. 



Nella prossima tornata europea ne vedremo delle belle. Berlusconi si presenterà capolista, il che vuol dire che coprirà il paese con la sua immagine e con il logo del suo partito, proprio in coincidenza con le elezioni amministrative. Due piccioni con una fava, in Europa andrà un mix di “eletti” (da lui) trainati e beneficiati dal grande capo e dai suoi potenti mezzi, gran parte di questi sono già stati suoi dipendenti o beneficiati.

Non molto diversa la situazione negli altri partiti, dove i segretari hanno scelto personalmente, accostando ai vecchi arnesi della politica qualche nome di richiamo, senza alcun disegno evidente oltre la retribuzione della vicinanza politica di nuovi e antichi sostenitori. Prova ne sia che i maggiori partiti non faranno campagna su programmi europei (facile previsione) e che i candidati seguiranno in buon ordine questo simpatico costume.

In Europa ci si va in parcheggio, in vacanza-premio, con poche idee ma confuse. Per il PDL il programma è chiaro: invece di spiegare all’Italia le misure europee, l’Italia spiegherà all’Europa le misure vincenti, quelle di fine casting. I dipendenti del PDL seguiranno poi i popolari del PPE come un’ombra, la Lega andrà dietro agli estremisti di destra e quel che rimane della sinistra cercherà sponda in Die Linke, mentre il novello Partito Democratico galleggerà attorno al gruppo socialista del PSE, impedito ad entrarvi dall’opposizione democristiana interna.

La confusione si riflette nel mix delle candidature. Alla prevedibile infornata di famigli berlusconiani (salvo un 30% garantito ad AN, alla faccia del partito unico), il PD risponde con un mix di capolista che va dall’imbarazzante Cofferati all’eroina “giovane” dell’ultimo congresso, passando per la starlette dei telegiornali; a seguire domina il manuale Cencelli, con le quote contrattate a sangue all’interno del partito. Una nota di merito per l’UDC, che candida Magdi (Cristiano) Allam e il principino de noantri, ma che non candida Luciano Moggi e Carlo Taormina, Casini è davvero uomo dallo stomaco di ferro, è riuscito a digerire anche il principino danzante, che ha già minacciato di avere: “un gruppo di lavoro che sta elaborando un programma valido per le Europee di giugno”. Almeno a tavola sarà più elegante di Mastella. Fiamma tricolore, candiderà invece Fabrizio Corona, ma solo perché Olindo e Rosa non erano disponibili. 

La sinistra di Vendola candida Vendola di bandiera e poi in ordine sparso Staino, Flamigni e quello che avanza. Di Pietro candida Di Pietro e una serie di funzionari presi qua e là da altri partiti e spacciati per “società civile”, mentre Ferrero e Diliberto contratteranno fino all’ultimo le candidature per i comunisti riuniti, purché funzionari di sempre e funzionali a niente. Ciliegina sulla torta, in Emilia Romagna c’è anche il sorridente Tiziano Motti, che non si presenta per nessuna lista, ma che ha bombardato lo stesso la regione con i suoi manifesti da candidato. Motti è un imprenditore, un clone in miniatura di Berlusconi, detto da lui. La sua speranza è che qualche partito di centrodestra decida di tirarlo dentro, la clausola di sbarramento al 4% non gli lascia altrimenti nessuna speranza. Intanto paga le feste in discoteca con tronisti e gente dello spettacolo, poi si vedrà. La massima aspirazione dichiarata di Motti e della sua Europa dei Diritti è quella di entrare alla corte di Arcore, ma invece di finanziare un club di Forza Italia ha scelto questo strano approccio. Un altro pessimo segno dei tempi.

L’Europa sembra aver capito da tempo e da tempo i nostri eletti in Europa sono presi in carico e sterilizzati, per quanto possibile, dai colleghi di altri paesi, che nei gruppi li guidano dove non possono fare danni. Nonostante il peso teorico del nostro paese, ben pochi ottengono incarichi prestigiosi od operativi. La cosa non è simpatica e ovviamente deprime l’immagine del paese e le sue possibilità di incidere sull’operato e sull’evoluzione dell’Unione, ma in fondo gli elettori italiano hanno sempre pensato che sia meglio così. Come dargli torto?

Commenti all'articolo

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 11 maggio 2009 11:58
    Elia Banelli

    "Di Pietro candida Di Pietro e una serie di funzionari presi qua e là da altri partiti e spacciati per “società civile”
    Questa frase mi sembra troppo semplificativa e non tiene conto della realtà effettiva.
    Nelle liste di Di Pietro ci sono "veri" candidati della società civile come l’ex pm Luigi De Magistris, il giornalista del Corsera Carlo Vulpio, Sonia Alfano, lo storico Nicola Tranfaglia, e anche l’ex hostess di Alitalia.
    Poi ci sono ovviamente esponenti dal passato politico come Gianni Vattimo, Leoluca Orlando o sindacale, come Zipponi, ma non per questo vanno delegittimati a priori, come oscuri burocrati nullafacenti.
    Le liste dell’Italia dei Valori sono assolutamente variegate e coprono diversi settori e ambiti della società civile.
    Mischiarle nel calderone e liquidarle con una breve frase riduttiva mi sembra davvero poco attinente ai fatti.
    Inoltre vorrei segnalare che l’IDV è l’unico partito a PRESENTARE UN PROGRAMMA PER LE EUROPEE", racchiuso in 12 punti essenziali, rispetto agli altri che PRESENTANO SOLO FACCE e CANDIDATI.



  • Di mazzetta (---.---.---.96) 11 maggio 2009 13:18

     Tranfaglia è già stato candidato e iscritto attivo in diversi partiti, le liste dell’IDV sono composte per la gran parte di transfughi dagli altri partiti e mestieranti, non c’è nulla di male, ma vantare una particolare selezione dei candidati e spcciarla come un metodo nuovo non è possibile, tanto più che il partito di Di Pietro non è molto diverso da quello di Berlusconi dal punto di vista della procedura di selezione dei candidati.

    Decide Di Pietro e basta, difficile poi affermare su queste basi una gran diversità

    Forse è addirittura meglio il gran mercato che c’è in altri partiti, almeno ci risparmiano l’ipocrisia

    Sconsiglio ai dipietristi di immaginarsi una diversità che non esiste, in questi casi il ritorno alla realtà è sempre traumatico

    • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 11 maggio 2009 14:56

      1) Non c’è niente di male a candidare persone che hanno avuto già trascorsi politici. L’esperienza è sempre una componente preziosa e Tranfaglia, oltre ad averne, è anche uno storico preparato e competente. Quindi non ci vedo nulla di compromettente, anzi.
      2) Dire "è composto da gran parte da politici, ecc..." è diverso da dire che non c’è partecipazione della società civile. Sono già stati elencati i nomi degli outsider, dei candidati indipendenti, gente di qualità che può sicuramente ben rappresentare l’Italia in Europa. E’ normale che il presidente del partito decida in ultima istanza le candidature, ma non si può affermare che non ci sia stata nessuna discussione interna. Nel Pd non c’è un unico leader e ciascuna corrente porta naturalmente i suoi.
      Inoltre il programma dell’Idv alle Europee è ben visibile sul sito, a differenza di altri partiti dove non noto tutta questa attenzione alle proposte politiche.
      3) Liquidare i candidati dell’Italia dei Valori in questo modo, a mio avviso non è una rappresentazione realistica della situazione e ignora i notevoli miglioramenti di questo partito, sempre più aperto ai giovani ed alle componenti qualificate del paese. 
      Se piuttosto che apprezzare gli sforzi si guarda sempre al peggio non si farà mai un solo passo in avanti, purtroppo.


  • Di Granchi Federico (---.---.---.81) 11 maggio 2009 14:37

    Finora, quello dato a Di Pietro, è l’unico voto della mia vita che non mi sono pentito di aver dato.
    Quello che dice (anche se a volte non si capisce :) ), fà.
    Come hanno già detto, è l’unico che ha presentato un programma; non mi sembra una cosa di poco conto.
    E quanto ai candidati... nessuno condannato, parecchi hanno lottato per la propria libertà senza fuggire alla giustizia, e la maggior parte di loro fà VERAMENTE parte della nostra società (per saperne di più sui candidati di tutti i partiti, consiglio il Passaparola di oggi di Marco Travaglio; potrete non essere d’accordo con lui ma almeno vi fornirà notizie nuove e interessanti).

    Se poi, per giustificarvi e tranquillizzarvi ipocritamente, volete fasciarvi la testa dicendo che sono tutti uguali allora fate pure...

    • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 11 maggio 2009 15:01

      Concordo con te Federico, aver soltanto candidato Luigi De Magistris e Carlo Vulpio (ma l’elenco dei candidati qualificati è davvero lungo) contribuisce senza dubbio ad un bel cambio di rotta della politica italiana.
      Speriamo che l’Idv possa ottenere un’ottima percentuale così da porsi come interlocutore ancorà più credibile e decisivo nel dialogo con il Pd e nella futura strategia dell’opposizione.
      E’ l’unico spiraglio che abbiamo per non sprofondare nel baratro assoluto.

  • Di mazzetta (---.---.---.96) 11 maggio 2009 15:18

    apprezzo l’entusiasmo dei dipietristi, ma per favore cercate di non spacciare questo http://italiadeivalori.antoniodipie... per un programma
    non vorrei dover perdere tempo a spiegare perché fa ridere...

    restando ai criteri di selezione,
    fino ad oggi i selezionati hanno dato pessima prova, almeno quelli che ho potuto osservare all’opera direttamente,
    la presenza di gente come Orlando è inquietante, mentre il progetto politico è inconsistente e platealmente
    opportunista, se vogliamo stare alla realtà e non alla propaganda
    De Gregorio è la dimostrazione che i criteri di selezione non garantiscono il livello etico
    promesso dalla propaganda di partito

    non sarà "come gli altri", ma ci assomiglia fin troppo, riciclando parecchi scarti degli "altri"




    • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 11 maggio 2009 15:28

      1) Invece penso che sia proprio questa l’occasione per esprimere un commento sul programma. Quali sono i punti che ti fanno ridere? Un elenco di 12 proposte chiare e brevi (se era troppo lungo magari si sarebbe detto "è complesso, le persone comuni non lo capiscono o non hanno tempo per leggerlo").
      2) Per quale ragioni giudichi addirittura Orlando una persona "inquietante"? Non mi pare che conosci la sua storia personale e politica.
      3) De Gregorio è stata una brutta esperienza del passato. Di Pietro ha sempre ammesso l’errore di averlo candidato e sostenuto. Non credo che per questo episodio negativo bisogna cospargersi il capo di cenere per l’eternità.
      4) Tirar fuori De Gregorio non c’entra niente con le liste attuali dell’Italia dei Valori, è come parlare d’altro,..
      5) Chi sono i selezionati che hanno dato "pessima prova"? Di sicuro non quelli che non hanno mai avuto esperienze politiche.
      6) Quale parte del programma ti sembra inconsistente e "platealmente opportunista"?

      Scusa se ti faccio queste domande ma sono sinceramente curioso.
      Spero che avrai il tempo e la voglia di rispondere, così possiamo anche alimentare un bel dibattito su Agoravox.




  • Di Granchi Federico (---.---.---.81) 11 maggio 2009 20:09

    Ti invito anch’io a rispondere alle domande di Elia.
    Sai com’è... al contrario di altri, anche se ho votato e rivoterei per l’IDV, m’interessa anche ascoltare chi gli è contro e farmi un’idea.
    Solo i sassi non cambiano mai idea (ed io mi ritengo un pò più intelligente, ovviamente se hai fatti concreti da citare).

  • Di mazzetta (---.---.---.245) 11 maggio 2009 21:23

    azzz
    mi ha mangiato il commento al programma punto per punto...:/

    ne approfitto invitandovi ad analizzare quanti dei 12 punti siano "europei" e quanti invece in un programma per le elezioni europee non c’entrino per nulla, anche se potrà sembrare strano ce ne sono diversi che con il Parlamento Europeo

    provare per credere

    poi domani mi ripeterò con calma, ora il tempo fugge e io anche

    guardatelo bene con sguardo sereno e mettendo da parte le simpatie, vi accorgerete da soli che quello non è un prgramma, figurarsi poi un programma all’altezza delle questioni europee

  • Di Granchi Federico (---.---.---.81) 12 maggio 2009 00:00

    @ mazzetta
    Premetto che non ho simpatie particolari per Di Pietro; semplicemente mi piace c’ho che dice e non l’ho mai colto in "fallo" come tutti gli altri e quindi per ora lo voto più che volentieri (anzi, guarda, se te riesci a smontarmelo, tanto meglio: così non vado neanche a votare, guadagnando un fine settimana dato che tutti gli altri partiti mi fanno schifo).

    Comunque, rimanendo nel tema...
    Ho provato a rileggerli, e proprio non capisco dove sia il problema; mi sembra che la maggior parte di essi riguardino bene l’europa ed affrontino tematiche non affrontabili solo nel parlamento italiano.
    Certo, i punti sono un pò vaghi (alcuni potrebbero essere più una "dichiarazione d’intenti" che punti di un programma politico), ma è anche vero che li ha messi in internet (commentabili da chiunque) proprio per questo motivo: per farli discutere dalla gente e vedere cosa ne pensa e come renderli pratici.

    Ribadisco che, secondo me, è comunque cento volte meglio di quello che (non) hanno fatto gli altri partiti.

    Comunque aspetto il tuo punto di vista punto per punto, se ti và.

    • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 12 maggio 2009 10:16

      Concordo con Federico, e aspetto le considerazioni di Mazzetta.
      Aggiungerei che a mio avviso sarebbe un grave errore rinunciare al voto e continuare così a consegnare il paese alla maggioranza del Pdl.
      A prescindere da questo continuo a giudicare le candidature dell’Idv eccelenti e il programma abbastanza interessante.
      E’ normale che al Parlamento Europeo si discuteranno le diverse tematiche in modo più complesso ed articolato. Vi pare che venga stilato un documento finale con una riga e mezzo?
      Questo programma è una semplice sintesi, una dichiarazione generale d’intenti, un quadro delle prospettive politiche, ed è condivisibile in rete, quindi criticabile e aperto alle opinioni e proposte di tutti.
      Molto di più di quanto fatto dagli altri partiti.

  • Di mazzetta (---.---.---.147) 12 maggio 2009 19:01










     vediamo se ce la faccio...

    1 - TRASPARENZA DEI FINANZIAMENTI
     
    Trasparenza nelle politiche di assegnazione dei fondi europei attraverso la possibilità di verificare avanzamento e procedure d’assegnazione on line, la revisione dei criteri di assegnazione e la supervisione in capo ai ministeri.


     Non è un punto da programma "europeo", i ministeri non sono competenza europea
     
    2 - SVILUPPO ENERGIE RINNOVABILI
     
    Istituzione di consorzi europei per lo sviluppo energetico rinnovabile per poter competere a livello internazionale e accantonamento delle tecnologie legate al nucleare.
    Commenti (81) | Scrivi

    male, promuovere consorzi è molto meno efficace che promuovere la co-generazione o incentivi che spingano alla formazione di consorzi, questo genere di approccio tardo-statalista dall’alto porta solo alla formazione di coacervi politico-economici inestrivabili
     
    3 - IMMIGRAZIONE E LIBERA CIRCOLAZIONE
     
    Regolazione dei flussi migratori, intracomunitari ed extracomunitari, in base a principi di solidarietà, di effettiva occupazione e di capacità di sussistenza.


     male, è identico al PDL e non c’è una sola parola sui diritti umani, oltre ad essere fuffa pura perché non da indicazioni sul come
     
     
    4 - INELEGGIBILITA’ DEI CONDANNATI
     
    Ineleggibilità al Parlamento di persone con sentenza di condanna penale passata in giudicato.

     nemmeno questo è "per l’Europa", senza considerare che formulata così è un’espressione assurda escludendo dall’elettorato attivo qualsiasi condannato, anche quelli per reati connessi all’esercizio dell’attività politica, Mandela non si potrebbe candidare e così nemmeno chi ha praticato lealemnte ed apertamente la disobbedienza civile e/o ha fatto resistenza alle autorità o a leggi ingiuste
     
    5 - TUTELA DEI RISPARMIATORI
     
    Authority di vigilanza europea, su nomina dei Paesi membri, per il controllo e la supervisione dell’operato delle banche, inclusa la Banca Centrale.

    questa è ridicola, un’autority che vigila sulla BCE, evidentemente si finge di ignorare come funziona la BCE per fare un po’ di populismo a buon mercato
     
     
    6 - AIUTI AI DISOCCUPATI
     
    Patto sociale europeo per l’erogazione di aiuti e ammortizzatori sociali ai disoccupati in relazione alle effettive capacità di sostentamento, alla numerosità del nucleo familiare e alla possibilità di ricollocamento nel mercato del lavoro comunitario.
     
    - a parte l’errore nel condizionare l’erogazione di servizi, l’Europa è ormai tutta con il reddito d’esistenz/cittadinanza, l’IDV è ancora alle elemosine verso i meritevoli da identificare
     
    7 - DIRITTO ALLA CONOSCENZA
     
    Carta dei diritti della conoscenza europea per un pari accesso all’informazione da parte dei cittadini ed eliminazione del divario esistente tra l’Italia ed i Paesi membri nell’accesso ad internet.


     l’eliminazione del divario tra Italia e paesi europei di punta non può certo essere questione di politica comunitaria, in Europa genererebbe fondi per gli ultimi paesi entrati nella UE, non certo per l’Italia
     
     
    8 - RICERCA SCIENTIFICA E UNIVERSITA’
     
    - Potenziamento dell’integrazione e della collaborazione delle università nazionali con quelle europee per lo sviluppo della ricerca.


     nemmeno questo ha niente a che fare con un programma per le europee, trattandosi di azioni che devono ricevere un imput nazionale
     
     
    9 - CORPO DI DIFESA EUROPEO
     
    Corpo dell’esercito europeo con l’obiettivo di ottimizzare le spese militari e di finanziamento delle missioni all’estero, finalizzata ad una linea omogenea di intervento e ad una reale presenza politica internazionale.


     questa è la più stupida
    non si è mai vista la costituzione di un esercito nella speranza vaga che poi emerga un’autorità politica alla quale demandarne il controllo, non sarà ceto l’esistenza di un esercito europeo a stimolare una politica estera comune, sembra una presa in giro molto pericolsa ed avventrista
     
    10 - RISPETTO DELLE SENTENZE EUROPEE


     anche questo non si fa in Europa ma in Italia
     
    11 - AFFERMAZIONE DELLE LIBERTA’ CIVILI
     
    Carta comune dei Paesi membri per le libertà civili, tra le quali le coppie di fatto e testamento biologico.


     anche questo è uno specchietto per le allodole, per avere un documento del genere occorre l’unanimità europea che non c’è e non è prevedibile a breve
     
     
    12 - ISTRUZIONE
     
    Obbligatorietà di una seconda lingua europea fin dall’infanzia, come già accade negli altri Paesi europei.

    anche questo non è oggetto di programma "europeo"

    Poche idee e confuse, si confonde l’elettorato con dichiarazioni condivisibili quanto campate in aria, si spacciano per programmi "europei" leggi che spettano al parlamento nazionale, il programma oltre ad essere striminzito è quindi avulso dalla realtà, semplice per attirare i semplici con banalità apparentemente condivisibili, nella realtà è un pacchetto di fuffa declamata come se fosse un reale impegno con gli elettori.

    Quale idea d’Europa ha l’IDV?

    Non si capisce certo dal programma, che piuttosto si propone come il solito vago compitino, inutile quindi menarla con l’IDV che ha il programma e gli altri che non ce l’hanno: questo non è un programma, tantomeno un programma europeo

    Quanto al valore dei candidati, posso citare l’esempio di Bologna dove il personale dell’IDV si è coperto di ridicolo o quello dell’Abruzzo dove l’IDV non è riuscita a tenersi fuori dalla mare di scandali che ha sommerso la regione, fino allo stesso Di Pietro, che a parte la retorica legalitaria non è mai riuscito a delineare linee di sviluppo (economico, culturale o economico) per il paese, scivolando sempre di più nello stesso pressapochismo con il quale le altre formazioni politiche hanno sempre ammantato una quotidianità fatta di intrallazzi e bassa gestione del potere

    Il mio articolo non vuole essere un incitamento all’astensionismo, quanto piuttosto l’ennesimo richiamo ai cittadini a non lasciarsi turlupinare da sciocchezze del genere, poi se qualcuno ci rimane male perché innamorato di questo o di quello e dell’idea di una "diversità" ci rimane male, non credo di poterci far molto. Resto sempre convinto che sia meglio ragionare sul piano della realtà evadendo l’arena spettacolare nella quale la classe dirigente vorrebbe circoscrivere il dibattito pubblico

    • Di Granchi Federico (---.---.---.81) 13 maggio 2009 00:25

      Ok, ti ringrazio per le risposte.
      Ora provo anch’io a risponderti punto per punto:

      1- E’ vero che i ministeri non sono di competenza europea ma è anche vero che l’Europa potrebbe tranquillamente richiedere, ad uno Stato a cui eroga dei fondi, la completa rintracciabilità dei soldi prima, dopo e durante il passaggio dei soldi (pena la destinazione ad altri stati della medesima somma, ad esempio).
      Ovvero, non controllare lui direttamente ma "obbligare" lo Stato ricevente i fondi a farlo.

      2- Qui mi sembra che tu ci metta unicamente il tuo pensiero, non dati di fatto (e comunque potresti commentare così sul suo blog, può darsi che cambi idea).
      Però resta il fatto che, com’è giusto che sia, dà importanza alle energie rinnovabili (che hanno bisogno di input anche dall’europa) e che l’idea di staccarsi dal nucleare è molto buona e moderna, se si pensa ai pensieri antiquati degli altri partiti che vedono il nucleare come la manna dal cielo (o la manna nelle loro tasche).

      3- Beh... non dice niente sul "come" anche perchè, il piano di questo punto, è completamente europeo. Per sapere il "come" c’è bisogno di discuterne in sede europea, tra i singoli stati e con gli stati extracomunitari, mica qui. E’ una dichiarazione d’intenti ovvia e d’obbligo (non può essere altrimenti, almeno secondo me).
      E comunque, che sia uguale al PDL, non vuol dire niente. Anche Mussolini ha costruito qualche ponte, vuoi che loro non riescano a fare qualcosa di buono? :)

      4- Non è per l’Europa? Dipende: c’è già una legge simile nel Parlamento Europeo?
      In Svezia (mi pare, non ricordo bene) ad esempio non c’è nessuna legge che vieti di candidare persone con precedenti penali, eppure... nessun politico, là, ha precedenti penali perchè, comunque, non vengono scelti dai partiti.
      Siamo dei fantasisti apri pista, noi! Non vorrei che altri seguissero il nostro esempio e quindi sarebbe bene mettere subito tutto in chiaro subito anche in sede europea.
      Comunque, son d’accordo con te sulla distinzione delle varie condanne.

      5- Su questo punto ti dò un link:
      http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_... e vai a "Critiche al ruolo della BCE" e "indipendenza".
      Certo, wikipedia, non è il verbo, ma rende comunque lecito quello scritto in questo punto.

      6- Su questo punto ti dò ragione, ma è talmente tanto vago e una "dichiarazione d’intenti" che non saprei neanche commentarlo.

      7- In questo punto togli "l’Italia ed" dalla spiegazione del punto e vedrai che ti si presenterà in una nuova ottica interessante. E non sbagliata; di cui l’Europa si può e si dovrebbe occupare (ovviamente non direttamente, ma indirettamente, si).

      8- Su questo punto mi riesce difficile credere che l’Europa non possa fare niente; anche se non ho esempi da fare (quindi ti dò ragione).

      9- Personalmente non mi trova molto d’accordo questo punto ma, troppo una stupidata non direi: è un pò come l’ONU (solo di livello europeo).

      10- Su questo hai ragione ma nulla vieta di cercare di dare nuove sanzioni all’Europa per aiutare in questo
      (come ad esempio, caso limite, farci uscire dall’Europa).

      11- Il fatto che non sia prevedibile a breve non vuol dire che sia impossibile; prima o poi qualcuno dovrà cominciare, no?

      12- Non sarà oggetto di programma europeo ma di certo l’Europa può incentivare.

      Se non erro il Parlamento Europeo ha vari "poteri": può dare consigli, presentare propri pareri, fare relazioni, costituire commissioni, etc, etc che possono, indirettamente, guidare uno Stato in una determinata direzione (punti 7, 8, 10, 12, per esempio).

      Spero di non aver scritto troppe sciocchezze :) e mi scuso per la lunghezza. :(

  • Di mazzetta (---.---.---.147) 12 maggio 2009 19:48

     dimenticavo Orlando

    la sua lunga carriera politica parla da sola, negli ultimi decenni non si ricorda una sua sola idea o realizzazione degna di nota, il suo unico valore è sovrapponibile al pacchetto di voti che controlla, un po’ pochino per essere arruolato tra le fila di chi vuol combattere "la casta"...

    • Di Granchi Federico (---.---.---.81) 13 maggio 2009 00:27

      Intanto, fino a prova contraria, non fa parte della "casta"; e questa cosa, vedendo i candidati degli altri partiti, mi sembra già abbastanza. :)

    • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 12:35
      Elia Banelli

      Se non erro il Parlamento Europeo ha vari "poteri": può dare consigli, presentare propri pareri, fare relazioni, costituire commissioni, etc, etc che possono, indirettamente, guidare uno Stato in una determinata direzione (punti 7, 8, 10, 12, per esempio).

      Federico ha centrato in pieno il punto che smentisce tutte le risposte di Mazzetta, che pretenda che sia l’Europa a legiferare sulle politiche nazionali.
      Candidare parlamentari italiani in Europa significa che in quel Parlamento si prendono decisioni che poi possono avere una influenza ed una diretta emanazione nel processo legislativo italiano.
      Direi come fa spesso Mazzetta, "queste cose si decidiono in Italia non in Europa" è talmente lapalissiano che annulla la sua critica. E’ assolutamente normale che sia così.
      Stiamo eleggendo personalità politiche che devono portare avanti gli interessi dell’Italia in Europa, non persone che devono legiferare sull’Italia dall’Europa.
      E’ una differenza tanto evidente che mi sembra strano non sia stata adottata.
      Cmq entro rapidamente nel merito.

      1) Per ottenere finanziamenti dall’Europa è necessario scrivere e presentare un progetto credibile. Dopo l’erogazione dei fondi, sappiamo (come le inchieste di De Magistris hanno svelato) che spesso vengono spesi male o sperperati. La Calabria negli ultimi anni ha dovuto restituire all’Europa 10 miliardi di euro perchè non sono stati utilizzati. Pensa un pò. Avere un rappresentane italiano come De Magistris sarà un elemento in più per far sì che dall’Europa ci sia un controllo più efficace sull’utilizzo dei fondi pubblici europei.
      Sappiamo che è il ministero e gli enti locali (e privati) che li utilizzano, ma qui parliamo di "controllo" e "monitoraggio" e quindi possibilità di infliggere direttive e sanzioni.
      2) Tu scrivi , "promuovere consorzi è molto meno efficace che promuovere la co-generazione o incentivi che spingano alla formazione di consorzi". Mi sembra che ti contraddici. I consorzi servono proprio per analizzare e promuovere incentivi. Parli di tardo-statalismo ma qui si discute di consorzi "europei" non esclusivamente "italiani". L’Europa è piena di consorzi, alcuni possono essere poco utili, ma per lo sviluppo dell’energia rinnovabili mi sembrano necessari. 
      3) L’Idv ha dimostrato con "i fatti", proprio in questi giorni, di considerare il diritto internazionale, insieme ai diritti umani, come fattore principale delle politiche di immigrazione. Ha anche aggiunto che queste questioni si risolvono insieme in Europa, non possono essere i singoli stati italiani a fare quello che gli pare.
      Le indicazioni sul "come" verranno approfondite in sede europea, qui parliamo di dichiarazione d’intenti in un programma generale e sintetico.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 12:47
    Elia Banelli

    Sto cercando di postare il resto ma il sito mi sta dando un pò di problemi, proverò nelle ore successive.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 13:00
    Elia Banelli

    4) Non mi sembra ci siano i Mandela in Italia e qui stiamo parlando di sentenze di condanna passate in giudicato, che nel parlamento italiano riguardano spesso reati di associazione a delinquere, corruzione, concussione, abuso d’ufficio, pelucato, frode fiscale, ecc....
    Dove sono questi condannati per "attività politica"???
    Cerchiamo di restare nel concreto, non siamo più negli anni 50.
    E’ una scelta di civiltà, di etica e trasparenza politica assolutamente necessaria per un paese come l’Italia.
    L’Idv ha il coraggio di proporla nell’indifferenza generale degli altri partiti che non se lo possono permettere per i troppi condannati nelle loro liste.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 13:10
    Elia Banelli

    5) La Bce è composta dalle singole banche private "nazionali", per cui un Authority "pubblica" che vigili sul loro operato e tuteli i risparmiatori mi sembra un’ottima idea, soprattutto in tempi di scarso controllo che determinano gravi crisi e speculazioni ai danni dei cittadini. Non è populismo a buon mercato ma sono proposte concrete attuabili in un mercato globale che ha sempre più bisogno di regole e di maggiori controlli.

    6) Un sistema di aiuti e ammortizzatori sociali non sono "elemosina", soprattutto in un paese come l’Italia, e rientrano nelle normali politiche di welfare state. 
    L’aiuto dell’Europa può essere necessario per risollevare le categorie lavorative più deboli e socialmente meno protette. Si potrebbe ampliare con la realizzazione di un contratto unico nazionale, come ipotizzato da Tito Boeri e dagli economisti di LaVoce.info, e perchè no in futuro realizzare un contratto unico a livello europeo.

    7) Invece sì, in Italia si registra un gap preoccupante rispetto all’Europa nell’accesso a internet. Si possono indirizzare fondi e incentivi per una migliore copertura di rete sul territorio nazionale.

    8) La collaborazioni tra università italiane ed europee è già una realtà. infatti si parla di "potenziamento", assolutamente necessario quando il nostro governo destina sempre minor risorse per lo sviluppo e la ricerca.

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 13:19
    Elia Banelli

    9) Non è assolutamente una cosa stupida, non sai di cosa parli. E’ uno dei percorsi finali intrapresi con il Trattato di Lisbona, ratificato da quasi tutti i principali paesi europei ad eccezione dell’Irlanda che l’ha bocciato con un referendum. Sono anni che si discute della possibilità di creare un esercito unico europeo che superi la Nato. Se non hai mai seguito il dibattito sul tema non puoi sparare giudizi a caso.

    10) Le sentenze europee si attuano in Italia, certo, ma dall’Europa possono arrivare sanzioni e direttive precise se non vengono rispettate. Con persone oneste e pulite al parlamento europeo si potrà rinforzare il livello di intervento e pressioni sull’Italia per rispettarle. Necessario questo alla luce del recento caso Europa 7.

    11) Che ragionamento è? In Parlamento si lanciano proposte, le si discute insieme e si cerca di trovare un accordo finale. Se l’Italia dei Valori condurrà queste battaglie di civiltà e buon senso, più rappresentanti ci saranno a sostenerle e migliore sarà la capacità di influenzare le decisioni collettive. L’Italia farà la sua parte e cercherà l’accordo con gli altri membri del Consiglio.

    12) Parliamo dell’obbligatorietà di una seconda lingua europea presente anche negli altri paesi dell’Ue. Se il Parlamento europeo attua una direttiva del genere può fungere da stimolo verso i paesi membri.

    Il Parlamento Europeo serve a tutto questo.


  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 13:25
    Elia Banelli

    Leoluca Orlando è stato il primo sindaco anti-mafia di Palermo, colui che ha rotto l’omertà della politica facendo sì che il comune si costituisse parte civile nei processi per mafia.
    Ha lanciato la "primavera siciliana" dopo che in Sicilia governavano i Vito Ciancimino.
    Ha continuato in tutti questi anni a combattere il sistema di malaffare e di inganni anche delle successive amministrazioni comunali, con Cammarata, ecc....
    Era stato proposto nella Commissione Vigilanza Rai, snobbato da tutta la politica, compreso il Pd, che inciuciò per la nomina di Villari. Solo questo atteggiamento di ostilità dei partiti testimonia la sua personalità "atipica".


  • Di mazzetta (---.---.---.197) 13 maggio 2009 13:34

    "Dove sono questi condannati per "attività politica"???
    Cerchiamo di restare nel concreto, non siamo più negli anni 5
    0."

    ecco,questo mi ha dato la conferma del fatto che c’è il grosso rischio di discutere partendo da un grado di conoscenza della realtà molto diverso

    solo nel periodo 2001/2006 sono stati 15.000 i denunciati per reati "politici", quindi 3000 persone all’anno escluse dall’elettorato attivo se mai i denuncianti avessero ragione

    parliamo di un’azione a tappeto contro chi ha manifestato scontento verso i governi di vario colore, contro la guerra, l’introduzione del precariato e molto altro, praticamente tutti coloro i quali hanno "fatto politica" senza copertura parlamentare, per questo forse la cosa sfugge all’IDV come sfugge a tutti gli altri

    resto dell’opinione che l’unica diversità dell’IDV sia nel brandire stancamente la questione morale, per il resto si tratta di una formazione troppo dipendente dal leader, senza alcun programma riconoscibile e dotata di personale politico molto scadente

    non è un delitto, ma c’è poco da entusiasmarsi

    poi Banelli non è un gran problema se sei soddisfatto con i 12 punti, ma ti assicuro che visti da qui sono solo una patina di fuffa stesa sopra il nulla

    pensa te che nel programma "europeo" non c’è nemmeno accennata l’idea di Europa proposta dall’IDV, ma questo succede proprio perché anche all’IDV l’Europa interessa solo in quanto funzionale al rafforzamento del partito

    altro che casta, nessun progetto se non l’autopromozione, dietro lo slogan non c’è niente, non c’è l’Europa, non c’è un progetto europeo, c’è solo la solita corsa ad occupar poltrone, per farne cosa poi si vedrà, intanto abbiamo "il programma"

    non si può abboccare a roba del genere, se volete votare l’IDV fatelo, ma fatelo ad occhi aperti almeno, che di fregature ne avrete già prese di sicuro e che di furbi intenti nell’inganno ne nasce uno ogni cinque minuti

    p.s. per Banelli
    controlla con un motore di ricerca quello che hai scritto sul programma, dalla BCE in giù, scoprirai amare verità, compresa l’impossibilità dell’autorità per la BCE o la banca d’Italia, per non parlare dell’utilità e dell’efficacia delle "autorità" nella pratica politica recente
    pensa solo al paradosso di mettere sotto controllo politico (di un politico scelto dalla maggioranza) le banche centrali, poi se non noti nulla di strano approfondisci.
    Io sostenere ogni mia affermazione nel dettaglio, sei sicuro di poter fare lo stesso con i tuoi comenti sul programma? ;)





  • Di mazzetta (---.---.---.197) 13 maggio 2009 13:54

     Banelli, so benissimo di cosa parlo quando parlo dell’esercito europeo o quando parlo di Orlando, se non ne so taccio, a differenza di altri

    perciò se ti piace il programma è un problema tuo, ma non provare ad andare allo sbaraglio sull’esercito piuttosto che sulla BCE perché è evidente che sei il primo a non saperne abbastanza e poi ci rimani male, non sopporto le balle, ma anche il pressapochismo mi indispone...

    se hai voglia di finanziare un esercito che non sai nemmeno a chi risponderà, ti troverai benissimo con quel "programma", così se credi che sia possibile sottomettere una banca centrale ad un’autorità politica senza modificarne profondamente gli statuti ed i profili, se ti va bene il "programma" vota IDV, ma evita per favore di sparare a caso come hai fatto qui sopra..

  • Di mazzetta (---.---.---.197) 13 maggio 2009 14:03

     pps

    dici: "Direi come fa spesso Mazzetta, "queste cose si decidiono in Italia non in Europa" è talmente lapalissiano che annulla la sua critica. E’ assolutamente normale che sia così.
    Stiamo eleggendo personalità politiche che devono portare avanti gli interessi dell’Italia in Europa, non persone che devono legiferare sull’Italia dall’Europa."


    we!

    In Europa si manda gente a costruire la legislazione Europea e l’Europa, è proprio questo che l’IDV trascura e che tu trascuri

    eleggiamo parlamentari europei, non mendicanti che sperano di imporre attraverso l’Europa quello che non riescono o non hanno il coraggio di proporre in Italia

    è proprio qui quello che rimprovero ai partiti italiani ed è proprio qui che ricadi dimostrando la validità del mio appunto 

    questo è un inganno degli elettori ed è la conferma che in quel programma di "europeo" c’è solo il consenso all’esercito e poco più

    che poi è il limite principale dell’IDV, che è un partito che naviga a vista senza alcuna ispirazione ideale che non sia la sua stessa espansione

    la lotta alla corruzione, al malcostume e all’arretratezza si fanno in Italia, ragionare così non è solo da provinciali, ma da autoemarginati dalla parte nobile della politica 

  • Di mazzetta (---.---.---.197) 13 maggio 2009 14:33

    Leoluca Orlando è stato sindaco di Palermo per tre mandati e si è presentato per un quarto

    giunte con la Democrazia Cristiana a Palermo per anni, è attivo in politica da oltre 30 anni, una quindicina dei quali nella DC di Salvo Lima & co.... giusto per essere sintetici non ha passato 5 minuti degli ultimi 30 anni senza una poltrona

    per qualcuno è un estraneo alla "casta"...

    che poi questa cosa della casta è una sciocchezza, ma visto che la si tira in ballo...

    :D

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 14:58
    Elia Banelli

    Mazzetta, tu spacci per fatti quelle che sono tue idee personali. Ma la realtà è diversa,
    L’Idv non parla di non candidare "denunciati" o "indagati" ma "condannati con sentenze passate in giudicato". C’è una bella differenza.
    Nel Parlamento italiano il problema è la presenza di persone condannate per i reati di cui ti ho parlato, non di fantomatici reati politici per cui spesso scatta la denuncia e per l’obbligatorietà dell’azione penale si deve procedere per forza. Andiamo al dunque e vediamo le sentenze di condanna per attività politica fine a se stessa.
    Se tu sei condannato perchè ostruisci il passaggio di un treno che trasporta armi lo consideri un reato politico? Per la legge invece è un semplice reato di ostruzionismo e basta, anche per ragioni di protesta. Altrimenti ciascuno è "legittimato" a ostruire i convogli ferroviari per i più disparati motivi (perchè trasportano armi, pecore o perchè la moglie fugge con l’amante). E di esempi ce ne sono tanti.
    Il problema in Italia sono i politici condannati che legiferano non i denunciati in via di giudizio che hanno tutta la libertà di fare politica.



  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 15:20
    Elia Banelli

    Il problema di un controllo della Bce è al centro dell’attenzione di molte politiche europee. Una delle accuse principali che le viene mossa è appunto la sua eccessiva indipendenza rispetto ai governi. Cercare una soluzione per ridurre questa autonomia e sottoporla ad adeguati controlli non è una semplice trovata elettorale, ma un percorso lungo e sicuramente difficile al quale si potrà arrivare anche tramite la modifica degli statuti. La storia insegna che in politica non esistono processi irreversibili.
    Porsi come obiettivo un maggiore controllo sulle banche centrali mi sembra un orizzonte credibile e comunque un progetto da intraprendere, a meno che non si è gelosi custodi del sistema attuale.
    Leggo comunque da Wikipedia:
    "i cittadini dell’Unione europea possono influenzare le decisioni della BCE solo in maniera del tutto indiretta tramite il processo elettorale in ciascuno degli stati membri: anche così, però, l’influenza sulla concreta politica operativa della BCE esercitabile da parte dei cittadini europei è di rilevanza assai modesta. Di contro è pur vero che la BCE rimane responsabile delle proprie decisioni sia nei confronti del Parlamento europeo che del Consiglio dei ministri: come già indicato le nomime del presidente, del vicepresidente e degli altri membri del Comitato esecutivo della BCE devono infatti essere approvate da consiglio e parlamento prima di diventare effettive ed, inoltre, la BCE deve presentare una relazione annuale del proprio operato di fronte al parlamento riunito in seduta plenaria".
    Una leggera forma di controllo esiste già, si tratta di rinforzarla nel futuro trovando adeguati accordi in sede comunitaria.


  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 15:32
    Elia Banelli

    Tu fai una critica a priori senza entrare nel merito. Mi pare che l’accusa di pressapochismo riguardi molto di più i tuoi commenti.
    Chi sarà preposto a guidare il futuro esercito dell’Ue? I problemi si affrontano passo dopo passo, tu esponi una critica su cose che ancora non esistono.
    Il processo per la creazione di un esercito comune sarà lungo e raggiungibile negli anni, forse. Quando si affronterà il tema e si arriverà alla sua composizione si deciderà chi dovrà prenderne il comando. Si potrà pensare ad una leadership semestrale, come succede adesso, anche per le politiche militari ma con voti raggiungibile a maggioranza del Parlamento.
    Si tratta di trovare accordi per una politica militare comune, maggiormente autonoma dalla Nato e dagli Stati Uniti. Chi ha a cuore l’indipendenza dell’Europa come soggetto politico non può trascurare l’aspetto strategico e militare. L’Idv lavorerà per trovare accordi in questa direzione.


  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 15:53
    Elia Banelli

    nell’altro tuo commento diciamo in pratica le stesse cose. In Europa si crea la legislazione europea, ed ogni paese ha i suoi interessi da portare avanti e si tratta di bilanciare le richieste dei singoli stati nazionali (che spesso pensano di più ai vantaggi del loro territorio che dell’Europa comune) con quelli globali. Non è provincialismo perchè forsi ignori quanto "nazionalismo" e protezionismo ci sia nelle richieste avanzate dai paesi membri. Si tratta sola di portare gli interessi dell’Italia in Europa e farli valere in sede comunitaria.
    L’Ue ci potrà dare una mano preziosa nella lotta alla criminalità e nello sviluppo economico del paese, come già ha fatto in passato. Quando affermi "la lotta alla corruzione, al malcostume e all’arretratezza si fanno in Italia, ragionare così non è solo da provinciali, ma da autoemarginati dalla parte nobile della politica" Io sto dicendo l’esatto contrario, ovvero che la lotta alla corruzione non si deve fare solo in Italia ma con il possibile aiuto dell’Unione Europea e degli organi internazionali.
    Le altre considerazioni sul programma e sull’Idv sono opinioni personali che rispetto e ovviamente non condivido, anche perchè sono smentite dai fatti di ogni giorno.

    Su Leoluca Orlando ho già detto prima, comunque non credo che conosci la sua storia di accuse alle collusioni mafiose della DC (che furono all’origine addirittura di uno scontro con Falcone) e il lancio del partito "LA RETE" nel 1993 dove attaccava con enfasi Andreotti.

    Un ultima cosa: su 72 candidati Idv 67 appartengono alla società civile.

    Ma questi sono semplici dettagli.

    Appunto.





  • Di mazzetta (---.---.---.241) 13 maggio 2009 18:17

     rispondo per l’ultima volta perché non ho altro da dire


    dici: "

    Mazzetta, tu spacci per fatti quelle che sono tue idee personali. Ma la realtà è diversa,
    L’Idv non parla di non candidare "denunciati" o "indagati" ma "condannati con sentenze passate in giudicato". C’è una bella differenza. 
    Nel Parlamento italiano il problema è la presenza di persone condannate per i reati di cui ti ho parlato, non di fantomatici reati politici per cui spesso scatta la denuncia e per l’obbligatorietà dell’azione penale si deve procedere per forza....
    "

    alle denunce seguono le condanne, il che significa che ogni atto di disobbedienza civile al quale segua una condanna che passa in giudicato diventa causa di perdita del diritto all’elettorato attivo.

    Si tratta di una bestialità, se non lo capisci o fingi di non capirlo per motivi tuoi non mi interessa, non c’è altro da spiegare, i costituenti evitarono con cura di inserire una norma del genere perché diventa un’arma formidabile per il potere

    Non è la prima volta che mi accusi di mentire, ma in questo caso sei tu che spacci sciocchezze negando l’evidenza, non è una bella figura

    dire "Nel Parlamento italiano il problema è la presenza di persone condannate per i reati di cui ti ho parlato" non significa motivare una richiesta così intimamente stupida, se non c’è moralità non si recupera certo per decreto o con scorciatoie che fanno più male che bene, quando si fanno le leggi non bisogna farle pensando di colpire qualcuno, così si finisce sempre per colpire qualche altro

    citi: "i cittadini dell’Unione europea possono influenzare le decisioni della BCE solo in maniera del tutto indiretta tramite il processo elettorale

    e ti ringrazio per la conferma: l’authority non è quindi fattibile, però il programma dell’IDV così "sintetico" la butta come un impegno del partito

    qui se mi permetti sfiori l’assurdo a proposito dell’esercito europeo, scrivi: Tu fai una critica a priori senza entrare nel merito. Mi pare che l’accusa di pressapochismo riguardi molto di più i tuoi commenti. 
    Chi sarà preposto a guidare il futuro esercito dell’Ue? I problemi si affrontano passo dopo passo, tu esponi una critica su cose che ancora non esistono. 

    Le case si costruiscono dalle fondamenta, ti potrei rispondere usando frasi fatte come hai scelto di fare, ma invece ti faccio notare che non hai assolutamente spiegato nulla dell’esercito europeo, nessuno dice a cosa servirebbe, come sarebbe e nemmeno sotto il comando di chi finirebbe, Non è da pressapochisti sparare una proposta del genere senza avere la minima idea di cosa farne dell’esercito europeo ?

    Hai mai visto eserciti che vadano in giro senza obbedire a una stretta catena di comando nelle democrazie?

    Questo è l’ABC, poi mi tocca anche leggere che non saprei di cosa stiamo parlando...lo dica Di Pietro di cosa stiamo parlando e di cosa ha in mente, no? 

    L’esercito europeo non può esistere senza una difesa comune europea, che attualmente è demandata alla NATO e non potrà esistere fino a che gli eserciti nazionali non si dissolveranno in quello europeo, altrimenti avremmo doppioni di tutto, aviazione, marina, etc... ma anche nelle catene di comando. Di Pietro vuole uscire dalla Nato? Vuole rimanerci come UE e non più come singolarità nazionali? Vuole un esercito di terra, un esercito completo di aviazione e marina in più o proprio un unico esercito europeo? Significa che vuole sostituire quello italiano? Quanto costa? Chi paga? Di Pietro vuole un esercito per garantire la difesa europea (ammessa dalla Costituzione) o una forza di proiezione per missioni difficilmente classificabili come difensive? In un momento di crisi come questo propone di spendere soldi in un esercito?

    Chi sventola pressapochismo?

    Possibile che non ci si pensi a questi dettagli?

    Sbagli ancora sulla corruzione, l’azione penale e il cambiamento culturale sono le uniche armi contro la corruzione, in Italia ne l’una ne l’altra spettano alla UE, non i risulta che membri dell’IDV nelle giunte e nei consigli di amministrazione abbiano denunciato una sola malversazione, come dire...
    Le erogazioni dei fondi UE non sono controllate da Bruxelles, ma dalle autorità nazionali che già sono preposte a controllare il resto delle attività dello stato, la cosa significherebbe costruire una struttura di controllo supplementare che non interessa a nessuno

    stranamente nel programma non c’è nemmeno un accenno al mettere mano alle regole di banca e di borsa, solo l’ottuso accanimento contro le banche centrali, come se controllando quelle si prendesse il volante del mondo. 
    non è difficile riconoscere in questa visione così circoscritta una nota propaganda, quella storicamente schierata per lo status quo
    nessuna visione riformatrice, nessuna visione d’insieme, giusto l’agitazione del feticcio davanti alle folle


    infine su Orlando, del quale conosco la storia in dettaglio: si tratta dii un mestierante della politica sulla breccia da decenni, diventato un leader della DC siciliana prima ancora di tangentopoli, molto prima...
    La sua storia è quella di un perdente ad essere buoni, il suo contributo ideale è sempre stato nullo, condizionato com’è dall’istinto del democristiano

    sui candidati invece ti posso assicurare che la questione non è sull’essere o meno della "società civile", ma nel possedere la cultura sufficiente, non solo istituzionale, per portare a termine degnamente il compito

    per ora il personale dell’IDV non si è dimostrato all’altezza, nè si è dimostrato incorruttibile, Di Pietro non ha chiaramente alcuna idea di spendibile per un paese diverso e in realtà ha già dimostrato di sapersi conformare benissimo e di essere molto attento ai suoi interessi, nemmeno la sua azione politica è stata per nulla irreprensibile e troppo spesso ha sostenuto posizioni di retroguardia, rivelando un’idea di società angusta e una grande difficoltà nel tenere il punto sui temi etici

    poi lo ripeto, non è mia intenzione insultare chi ci crede, ma se per difendere quel programmino c’è gente che si immola in questo modo la cosa diventa anche più inquietante ;)






  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 19:30
    Elia Banelli

    Caro Mazzetta, anche il mio sarà l’ultimo intervento perchè non ha più senso continuare così.

    Ho cercato di spiegare nei dettagli il ragionamento ma a lei interessa soprattutto "etichettare" le risposte come "sciocche", "stupide", ecc,,, inoltre le piace questo aggettivo "inquietante" che rispolvera in ogni occasione. Io non mi immolo per nessuno, sono mosso solo da sincera passione e curiosità (senza guadagnarci nulla sia chiaro) e penso che il dialogo ed il confronto anche animato siano salutari in un paese degenerato come il nostro.
    Pretende che vengano spiegati in lungo ed in largo i contenuti del programma quando in una proposta per le elezioni, se ha un pò di affinità realistica con le campagne elettorali, non si possono erigere sermoni su questioni così complesse e di respiro "internazionale" che verranno affrontate di volta in volta lungo l’iter parlamentare.
    Si elencano 12 punti sintetici e quando ci saranno le discussioni in Parlamento si affronterà tutto nei dettagli, se mai verranno seguite queste battaglie. Tutti i problemi e le interrogazioni sollevate sull’esercito europeo e la Bce sono condivisibili e saranno aspetti che dovrà affrontare ogni Stato dell’Unione (non è una proposta isolata di quel mattacchione di Di Pietro) ma non si possono spiegare in un semplice programma elettorale. Le sfugge questo banale ma semplice punto.
    Sulle condanne e le denunce è evidente che non sa, o finge di non sapere, il lungo percorso che deve svolgere la giustizia per arrivare al terzo grado di giudizio.
    Quante sono le sentenze definitive per i "reati politici o di opinione" in Italia negli ultimi 20 anni? Nessuna perchè IN ITALIA NON ESISTE IL REATO DI OPINIONE!!!
    Lei si preoccupa per una cosa che non esiste, e per farlo è disposto a difendere i politici condannati che continuano a legiferare.
    Ho seguito le inchieste del pm De Magistris e ho letto come vengono utilizzati molti fondi europei ed io stesso ho spiegato nei commenti precedenti che non è l’Europa che decide su questo ma l’Italia, ma l’Europa può controllare e seguire l’erogazione di fondi e se c’è qualche persona onesta nel Parlamento Ue saprà rendere conto al governo, agli enti, ecc...
    Come fa a dire che gli esponenti Idv non denunciano le malversazioni nelle singole amministrazioni? Conosce le interrogazioni del Molise alla Giunta Iorio di Massimo Romano? Le accuse in Campania dell’on. Barbato?

    Lei continuia a sparare giudizi per il gusto di farlo e ne ha tutta la libertà, ma ripeto LA REALTA’ E’ DIVERSA E MOLTO PIU’ COMPLESSA.

    Vogliamo confontare il programma dell’Idv con il Pd ed il Pdl? Non è possibile perchè loro non hanno uno STRALCIO DI PROGRAMMA PER L’EUROPA E L’ITALIA.
    Allora mettiamo tutti sullo stesso calderone, asteniamoci dal voto, facciamo vincere il Pdl dei condannati e dopo stando seduti in poltrona lamentiamoci beatamente che l’Italia non conta nulla in Europa. Tanto è da tempo che strizziamo l’occhio al modello latino-americano.


    • Di mazzetta (---.---.---.59) 13 maggio 2009 19:40

      appunto, quello dell’idv non è un programma, nessuno si è sprecato con il programma finora

      continui con questa cosa dell’astensionismo che non ho proposto, continui a confondere i piani e addirittura mi dici che difendo i condannati...


      vabbe’...se sei mosso da sincera passione prova a riflettere su quello che ti ho scritto con calma, di più non saprei....

    • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 13 maggio 2009 19:53
      Elia Banelli

      Ma lo sai che TUTTI I PROGRAMMI ELETTORALI sono necessariamente sintetici per FORZA.
      Si parte da un punto di base e si affrontano i problemi con il dibattitto e le soluzioni concrete. Non esiste al mondo un programme elettorale che affronti per intero temi così complessi e di ampio respiro. Ci vorrebbero centinaia e centinaia di pagine.
      Tu pretendi di leggere dei programmi che NESSUNO POTRA’ MAI FARE IN CAMPAGNA ELETTORALE e per ovvie ragioni.

      Buona serata.

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