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D’Alema-Renzi. La supercazzola della rottamazione

Seguivo D'Alema l'altra sera in tv dalla Gruber, mentre orgogliosamente - e anche un po' pateticamente - si difendeva da par suo nella ormai nota querelle con Renzi sulla rottamazione. E, pur comprendendo le sue ragioni, mi chiedevo: alle tantissime persone deboli e in difficoltà di questo paese in declino, le stesse che dovrebbe tutelare un Governo di sinistra - se mai ci sarà una sinistra al governo - cosa importa di questo dibattito? È a questi scontri personali che si appassionano?

E pensavo anche: con la sua campagna per le primarie, Renzi è riuscito a far parlare di sé mettendo sul tavolo non tanto la sua visione nuova delle cose, forse perché nuova non è per niente, quanto il suo essere un uomo nuovo

Ma nuovo in che senso? Nuovo semplicemente in senso anagrafico. Nuovo nel senso di scopa nuova, nell'assunto, tutto da dimostrare per gli uomini politici - mentre è ampiamente dimostrato per le scope - che il nuovo funzioni meglio del vecchio.

Ma, mi domando, è utile al paese questo dibattito? Non sarebbe stato meglio mettere in primo piano i contenuti, invece di questa crociata generazionale? E soprattutto, è opportuno mettere a rischio l'unità del Pd proprio adesso? Voglio esprimere con chiarezza il mio pensiero. 

Il Pd ha commesso molti errori, ha tentato in questi anni di fare la sintesi tra le sue tre anime: una di matrice ex-comunista, una di matrice ex democristiana e una terza di matrice liberal (moltissime persone votano per quel partito, non essendo mai state comuniste o democristiane). Questo tentativo di sintesi è spessissimo riuscito male.

E le tensioni tra queste tre matrici sono state all'ordine del giorno in questi ultimi anni, con pesanti recriminazioni reciproche tra i maggiorenti del partito che le incarnavano. Non ne faccio la storia perchè la conoscono tutti.

Ma, e qui vengo alla domanda cruciale, è pensabile fare o anche solo sperare di fare un governo di sinistra, senza il più grosso partito della sinistra? E' una domanda retorica, naturalmente. Intendiamoci, i problemi del paese sono terribili e molti degli errori che ci hanno portato alla situazione attuale sono, come ho detto, anche della sinistra. Ma alcune soluzioni possono venire solo da una politica veramente di sinistra.

Una lotta vera alla corruzione, una lotta vera agli sprechi, una lotta vera alla mafia, una lotta vera all'evasione fiscale, secondo me, possono venire solo da quella parte. E stiamo parlando di centinaia di miliardi che sicuramente darebbero fiato al paese e rilancerebbero l'economia. La domanda è : possiamo aspettarci di fare queste battaglie, diventate ormai cruciali per evitare il declino del paese, senza il Pd ? 

E possiamo pensare che questo partito si spacchi adesso per o si appassioni ai problemi di D'Alema, Bindi, Veltroni? Ciò di cui occorre parlare ADESSO, lo dico soprattutto a Renzi, sono i contenuti. I sostenitori di Renzi dicono che nel suo programma i contenuti ci sono, basta andarseli a leggere nel sito taldeitali che li elenca. 

Benissimo, allora Renzi la smetta di mettere in ridicolo i leader che hanno - del tutto incolpevolmente - vent'anni più di lui e metta in risalto i contenuti. Dica quello che farebbe e che loro - in questo sì, eventualmente colpevoli - non hanno fatto.

Perché Renzi dovrebbe sapere - e se non lo sapeva glielo lo avrà detto Gori - che  la comunicazione è una scienza esatta o quasi. Se tu, pur avendo dei contenuti, passi il tuo tempo a parlare di rottamazioni, la gente ti percepisce come colui che vuol fare semplicemente quello: scalzare i vecchi per prendere il loro posto. Mentre, come si diceva una volta, i problemi sono altri...

Tutto il resto è una supercazzola, come avrebbe detto il Tognazzi di "Amici Miei"...

 

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