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Crotone: sfiorata la tragedia nel centro storico

Per poco si è sfiorata la tragedia nel centro storico crotonese. Un uomo stava eseguendo dei lavori su un balcone alto pochi metri, quando, per un cavo elettrico scoperto dell'Enel è stato sbattuto a terra. Trasportato all'ospedale S. Giovanni di Dio è stato sottoposto agli accertamenti del caso, poichè nell'impatto risultava essersi rotto un femore. Il centro storico crotonese è diventato un disastro. Non mi pare che l'informazione locale sia così attenta da promuovere servizi per denunciare strade piene di buchi, sicurezza pari a zero, nessuna regola per quanto riguarda canne fumarie per nulla a norma che ammorbano l'aria.

L'informazione in pompa magna viene fatta durante qualche convegno, quando vengono invitate eminenti personalità per parlare dei nostri beni monumentali. Ma di monumentale non rimane tanto, se i centri storici nell'essere recuperati vengono svuotati della loro identità abbruttiti e lasciati in mano di chi ha deciso di guadagnarci. Guadagnarci con localini, dove la prima cosa che si fa è mettere musica a palla o chiamare qualche band che fino alle tre di notte ammorba l'aria con schiamazzi notturni.

Al mattino chi ci vive si ritrova come in una zona di guerra. Macchie di vomito ed urina sono visibili in ogni angolo ed oltre la puzza lo spettacolo che si presenta per quei pochi che in questi vicoli si spingono è quantomeno desolante, agghiacciante, da far rabbrividire persino Vidocq. Per farla breve oggi 23 febbraio si è sfiorata la tragedia, in quanto le misure di sicurezza sono pari a zero e più che difendere le nostre bellezze monumentali le si mettono nelle mani di speculatori ed affaristi mettendo a rischio la vita di chi ci abita.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Franco U Paccio (---.---.---.241) 24 febbraio 2016 19:31

    Non credo che i problemi di sicurezza sul lavoro e di mal servizio degli enti pubblici come l’ENEL centrino con il degrado del centro storico. Detto questo ,mi presento sono un crotonese che conosce la realtá dal punto di vista apolitico e sociale della mia città e sopratutto di quella zona, in cui ci sono le canne fumarie non a norma e c’è della musica AMMORBANTE ,come lei descrive, che proviene da gli UNICI 3 locali attivi presenti nel centro storico. Purtroppo però il vero problema di quella zona , anzi di quasi tutte le zone a "rischio" di Crotone esistono e non si risolvono ,anche, per la parte della popolazione che pensa e parla o scrive come lei, MOSSI DA UNO SPIRITO DI CRITICA ,APPARANTEMENTE GIUSTA , CHE LASCIA PALESEMENTE TRAPELARE I DISPETTUCCI TRA SCHIERAMENTI POLITICI ,anche nel momento in cui ci sono vite di mezzo. Nel centro storico vi sono ben altri problemi: * IGNORANZA DEI RESIDENTI E LA VOGLIA DI FARE SOLO PAROLE DI TUTTI I CROTONESI CHE "COME GLI ANZIANI CHE GUARDANO I LAVORI NEI CANTIERI E DANNO INUTILI DIRETTIVE E GIUDIZI"; * L’INGORANZA E LA SVOGLIATEZZA DELLE GENERAZIONI COME LA MIA E DEI PIÙ PICCOLI CHE VIVONO A PIENO IL LORO COMA , "TANTO POI VANNO ALL’UNIVERSITÁ FUORI (COME ME) , SI CIVILIZZANO E TORNANO SOLO PER LE FERIE O PER USUFRUIRE DEL CIMITERO"; * PROSTITUZIONE (ANCHE MINORILE); * SPACCIO (E NON INTENDO QUELLO DELLA MARJIUANA CHE È CONSIDERATA DROGA LEGGERA ,NON FUMO, OSEREI DIRE RICREATIVA) DI EROINA CHE DOVREBBE ESSERSI ESTINTA COME QUASI TUTTI I TOSSICI , DI COCAINA CHE "CONGELA" LE PERSONE ANCHE DI TENERA ETÀ ; * DEGRADO DELLE AREE IN CUI IL COGLIONE DI TURNO NON POTEVA GUADAGNARCI CON I FONDI PROVINCIALI O ALTRO; * TETTI ANCORA IN ETERNIT DI CASE IN CUI VIVONO FAMIGLIE VERAMENTE BISOGNOSE DIMENTICATE DAL COMUME O DI CHI CAZZO SE NE DOVREBBE OCCUPARE. Quindi cara mia signora esca di più insieme al suo redattore e guardate le cose in modo differente, riguardo questi aspetti, noterete anche che quei locali ,a prescindere dai chi sono gestiti ,danno un pò di vita in un posto dove l’unico colore é quello DELL’OMBRA (ma come si fa a dire che la musica ammorba??) .Invece di far passare notizie di vite per spruzzarci punzecchiature tra partiti se avete veramente a cuore queste vicende FATE QUALCOSA .

    • Di antonella policastrese (---.---.---.185) 24 febbraio 2016 20:30

      Caro signore nel centro storico ci abito da una vita. L’episodio è successo sotto casa mia ed il filo lasciato scoperto dall’Enel rischiava di provocare una bella scintilla che avrebbe provocato un bel falò di case adiacenti, che come lei sa sono una dentro l’altra. Nel centro storico non ci sono regole. L’estate sa cosa succede? Si mettono gazebo fuori antistanti le camere da letto e si usufruisce della corrente che si prende a prestito da quella dei lampioni. Prima che ci andasse di mezzo Vincenzo Franco, la vittima dell’incidente, i lampioni rimanevano accesi 24h su 24. Inoltre dal momento che su v Regina Margherita c’è un altro bel filo pendente di corrente dove non mi pare ci sia stata manutenzione, mi auguro che nessuno abbia a subire qualche scossa che lo rimbalzi come una pallina di ping pong. Per il resto non mischio mai cenere e panni sporchi. Il fatto politico con fatti come questi non c’entra un accidenti. Mancano regole purtroppo e chi viene ad aprire attività di ristorazione lo fa tranquillamente, tanto questo è un quartiere di villafranca fontana, per cui si può passare sulla testa di chi ci abita considerati brutti sporchi e cattivi.Ma così non è.Prima di perdersi in considerazioni da sogno si informi meglio. In questo ultimo periodo il centro storico lo si sta devastando e l’inquinamento acustico non credo giovi a vicoli con strade piene di buchi e case così vecchie che rischiano di cadere come la colonna di capocolonna. Inutile i motivi economici vengonp prima dei diritti dei cittadini.

  • Di Christian (---.---.---.65) 24 febbraio 2016 23:06

    Salve Antonella, Io nel centro storico ci sono cresciuto xke ho mia nonna Franco Antonia e so benissimo anche l accaduto e le dò pienamente ragione!!!

  • Di Francesco (---.---.---.224) 24 febbraio 2016 23:11

    Noi crotonesi abbiamo un vizio: amiamo troppo la nostra città e quindi la vorremmo bellissima, pulitissima, sicurissima, ma facciamo veramente troppo poco per renderla tale. Molte volte ci limitiamo a lamentarci, ad accusare qualcuno e dare sempre la colpa agli altri, ma molto spesso non diamo alcun seguito alle nostre recriminazioni, considerazioni, come se bastasse dire o fosse già abbastanza dire:" Io l’ho detto, altri agiscano!" E no, cari concittadini, non funziona così! La democrazia implica anche e sopratutto responsabilità di ognuno, vuoi contare? Devi partecipare, ti dice la democrazia, altrimenti non conti niente! Quindi vediamo di prenderci cura di questa città attivamente ognuno per quanto può e deve.

    • Di antonella policastrese (---.---.---.185) 24 febbraio 2016 23:41

      @Francesco Io il mio dovere lo faccio denunciando attraverso il mio lavoro le ingiustizie o le assurditá che succedono in questa città sfortunata. Non sono una che tace per opportunità o convenienza politica. Questo modo di essere non mi appartiene. Mi piacerebbe che anche gli altri si sforzassero di metterci la faccia così come faccio io per senso civico e per affermare la legalità

  • Di Franco Orestaova (---.---.---.241) 25 febbraio 2016 00:06

    Premetto , mi auguro che il signore da lei citato stia bene e faccia causa a quei disgraziati e incompetenti se è possibile !. E chiedo venia se c’ho visto una vena di scaramucce tra partiti e non ho frenato le dita. Leggendo bene l’altra parte della sua risposta mi chiedo se accostare i problemi di manutenzione , le buche in terra e le case antiche con la musica "d’estate" abbia un nesso logico a meno che ultimamente non si facciano festival o rave di 3.000 persone con un’acustica che supera i 10.000 decibel , sembrava ai miei occhi una sorta di lamentela per il poco sonno perso durante il periodo in cui Crotone "fiorisce". Mi auguro che qualcuno si svegli prima che succeda un’altra disgrazia e non dopo.Da quanto tempo quel filo era in quelle condizioni?. Ora per quello in via Regina Margherita cosa si fa? Spero ora in un suo contributo di denuncia , preventiva ,anche di altro e spero che le attività continuino a crescere , dall’artigiano ,al ristorante ,alla piccola biblioteca , al b&b , alla mostra d’arte perenne, al pub , alle associazioni REALI e non aperte per lucro e pii e tenute chiuse, questi e tanti altri esempi si possono fare su come far ripartire il centro storico e creare un pò di lavoro ,che non sia sempre in mano ai soliti, o di turismo, perché tolto il poco divertimento Crotone rimane una bella cartolina . Una grande casa di accoglienza della terza etá. Le ripeto mi auguro che il malcapitato si dimetta presto e senza problemi e che con la sua rabbia arrivi a chi di dovere. Per il resto resta tutto un coma. I ragazzi non sanno come la cittá li trasforma ,certi se ne accorgono scappando altri ci si abituano, certi diventano parte attiva e altri come me ne fanno polemica "sparando" e sperando che due o tre persone in più si schifino di tutto questo e senza input dei partiti, senza promesse , senza speranze prive di azioni facciano qualcosa . Parlo dei ragazzi perché la vostra generazione ha lasciato tutto al caso, è il "caso" a Crotone è in mano ai furbi, ovvio che solo le nuove generazioni , anche se è una frase fatta, possono cambiare qualcosa; possono servire per recuperare ai danni . Fuori dal web .

  • Di Franco Orestaova (---.---.---.241) 25 febbraio 2016 00:22

    Anche la classe ’93 la maggior parte se ne sta fottendo pochi di quelli rimasti a Crotone non sono stati "vinti dal clima". Per il resto? Facendo del ridicolo ma non falso qualunquismo , Datel , Marrelli Hospital ¿ , Calabro Dental , FC Crotone Calcio l’estate e qualche locale danno quel pò di respiro .Mi chiedo , basta poco per essere felici? Forse basta poco per abituarsi a non pretendere ALMENO quello che ci spetta, conoscendo la realtà nessuno ci dará mai niente ma non abbiamo nemmeno lo spirito di "chiederlo" per più di 20 giorni . Quello che possediamo in realtà pensiamo di possederlo ma ce lo prestano a poco a poco e se lo riprendono con la stessa velocitá.

    • Di Antonella (---.---.---.89) 25 febbraio 2016 09:24

      @Franco Orestaova Le attività devono crescere nel rispetto di chi ci abita. Il senso civico cresce se ognuno rispetta le regole e non prevarica l’altro. Il centro storico per come è fatto non può essere massacrato da decibel e musica a palla , in quanto essendo il posto piccolo è come se tutte le sere si facesse musica di piazza. Le buche, i topi che escono dai tombini , l’abbandono di questo avamposto chiamato centro storico me li sono inventata o sono visibili a chiunque voglia addentrarsi in questi vicoli privati della propria identità? Una volta denunciato il problema con tanto di firme presentate al comune gli interventi chi li deve fare, chi ci abita o l’amministrazione comunale. Come al solito qui c’è qualcuno che difende a spada tratta il diritto di avere pub ristoranti , con o senza requisiti, non si sa, ed il diritto negato a chi ci abita che non deve lamentarsi deve tacere e lasciare fare. Mi piacerebbe che accanto al Marrelli Hospital lei citasse anche l’Ospedale S. Giovanni di Dio, sulla Datel mi taccio, tanto il lavoro precario da queste parti è un sogno da realizzare, per il resto si farebbe bene a chiedere per l’imminente stagione estiva i depuratori per avere acque balneabili per andare a nuotare in acque cristalline e non in un brodo di fogna.La città va avanti se non si sposano cause legate ai privati che a volte sono peggio dei negrieri e pensano di essere Dio in terra

    • Di Francesco Virola (---.---.---.103) 25 febbraio 2016 11:00

      @Antonella

      Mi chiedo cosa c’entra la musica a palla con il povero signore che ha ricevuto una scossa elettrica di 380 vv a causa di una irresponsabilità degli operatori dell’ENEL...

  • Di chichi (---.---.---.227) 25 febbraio 2016 10:40

    Buona discussione quella sui problemi del centro storico di Crotone. Un cavo dell’alta tensione penzolante tra i vicoli è solo la punta dell’iceberg. Il problema è che la zona vecchia della città non si identifica più con la sua storia e neppure con l’identità dei crotonesi. Essa è diventata una sorta di "Jungle" residenziale multilingue; se vuoi sentire il dialetto crotonese, lingua esclusiva di un passato neppure tanto lontano, lì sei nel posto sbagliato. E’ vero che i muri sono dipinti di giallo urina; gli m’briachi e gli strafatti che girano di notte alla chiusura dei locali privilegiano le ciotole dei cani per vomitarci dentro. Sulle porte delle case nella "Pescheria" erano appesi i lanzatori e le canne da pesca, adesso ci sono i carrettini degli ambulanti parcheggiati e legati con catene ai tubi e alle inferriate. C’è odio adesso, più che la fratellanza di una volta, perchè è stato praticato, nel corso degli anni, un innesto coatto tra crotonesi doc e cittadini d’oltre mare; i nuclei familiari storici sono stati deportati verso "lampanaro", "vescovatello" e oltre, nella più remota periferia di Crotone. In sostanza, nel centro storico ci abitano più extracomunitari che crotonesi. Nel migliore dei casi questi due nuclei di abitanti si ignorano cordialmente; ma l’odio serpeggia; come in quella scritta dietro il Duomo che dice così. "Mussulmani bastardi; questa ciolla è per voi "". Insomma, non è un bell’ambientino per viverci e quindi, confidando anche e soprattutto sul fatto che ognuno, (per le proprie ragioni, legittime o meno) in quella zona fa quello che cazzo vuole. Tanto nessuno denuncerà o protesterà più di tanto se c’è casino di notte, se la puzza di aglio o di curcuma pervade le narici; se i vicoli diventano una camera a gas alimentata con l’orribile inalazione del fumo di pesce preparato alla griglia. Eppoi, giacché si è menzionato il pesce, i locali del centro storico di Crotone funzionano come le tonnare. Chi sono i tonni ? Semplice, sono i ragazzi che tornano dall’università a Natale ed a Pasqua. Sono loro ad alimentare una fragilissima economia di carattere stagionale; una pioggerellina che non riempie pozzi, che non determina un incremento economico per la città. Il danno patito, quello di un centro storico degradato e privato della propria funzione e identità, è troppo più grande di qualsiasi velleità imprenditoriale. Alla fine non ne rimarrà niente. 

  • Di Franco Orestaova (---.---.---.241) 25 febbraio 2016 21:52

    Chi è il cefalo? Sei tu che scrivi assurdità , prima c’era la fratellanza? Prima stavi zitto perché c’erano più mafiosi in giro a "tenere tranquilla Crotone" ,adesso è tutto business e tu non mangi , prima non sapevi nemmeno che dopo 20 anni morivi di tumore , l’odio tra i popoli si chiama ignoranza e infatti la scritta sul muro è in italiano , chi fitta gli appartamenti agli "extracomunitari coi carretti" (cos’è una nuova classe d’appartenenza?) ? E perché li fittano a loro e non al popolo di patrioti del dialetto costretti ad emigrare nella PERIFERIA DI CROTONE , cittá percorribile da un capo all’altro in mezz’ora ... a piedi. Gli hanno invaso casa? . Anche le banche, la posta, il centro commerciale, lo stadio , la Chiesa (non la religione) o i luoghi di lavoro sono delle tonnare se ci pensi bene . Se ci pensi bene. Era meglio quando tutto era calmo e immacolato e ognuno si teneva il cazzo in culo senza dire una parola e senza fare niente ? E già quei bei tempi non torneranno.. ma non penso sia molto diverso da ieri, non credi?.

    • Di chichi (---.---.---.184) 26 febbraio 2016 11:47

      Se qua stiamo a dire troppe parolacce va a finire che ci cacciano, ma visto che parli di tenersi il cazzo in culo, devo dire che sei in linea con quanto il governo italiano sta tentando di garantire a una presunta minoranza di italiani che si riconoscono nella categoria dei froci. Sei dunque aggiornato, ma non sino a capire che oggi ci sono molti più mafiosi in giro di quanti ce n’erano prima, poiché prima c’era la mafia; ed era una, anche se con denominazioni diverse (cosa nostra, n’drangheta e camorra). E sai perché i mafiosi in giro si sono moltiplicati come conigli ? Non lo sai di sicuro e quindi te lo dico io: perchè adesso ci sono l’Unione Europea, i mercati finanziari e le banche che hanno imparato la lezione mafiosa e la mettono in pratica nel dettaglio. Se poi ci aggiungi la massoneria, vedrai che la platea del malaffare, dell’imbroglio, dell’inganno e del del tradimento dei popoli si allarga ancora di più . Anzi, non è finita, poiché se ci pensi bene, pure quei poveri disgraziati dei carretti, quei nuovi inquilini dei bassi del centro storico e tutte quelle anime vaganti tra i parcheggi ed i vicoli, sono soggetti da spremere, da taglieggiare ed a costoro ci pensano la chiesa e le associazioni del volontariato (a pagamento).Per concludere: mi rendo conto che anche io sono un tonno che è destinato alla tonnara, ma, credimi, mi piacerebbe tanto morire da pesce spada....

  • Di Franco Orestaova (---.---.---.60) 27 febbraio 2016 01:39

    Le parolacce fanno bene alla cuore ! Per quanto riguarda la categoria (senza offendere nessuno,anche perché non è una categoria) non mi ci ritrovo in quanto per ora sono un universitario mantenuto dai propri genitori ,non voglio ritrovarmici nemmeno in futuro per questo sto cercando una strada che connetta lavoro e passione e punto ad essere un libero professionista (il che non implica l’essere libero ma almeno è una piccola grande cosa) , ora va male solo a mio padre che è un infermiere ed è emigrato al nord per poter lavorare . Per quanto riguarda la mafia il mio parere non l’hai letto con attenzione , ho parlato di mafia business , non più silenzianti "paceri" (spero di finire sul dizionario). Meglio tonni vivi che in scatola , se sei negativo.

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